Suzuki Jimny 1.5 DDiS: Test Drive

Suzuki Jimny 1.5 DDiS: Test Drive. Lo sguardo è di quelli furbi, di quelli pronti ad ispirare simpatia alla prima occhiata, mentre la sostanza – tanta – è frutto di 18 anni d’esperienza nella categoria delle piccole 4×4 con modelli come Santana e Samurai. Suzuki Jimny, dunque, è l’erede di una dinastia di vetture che hanno portato in città il concetto di “all-road”, grazie a dimensioni estremamente contenute ed un sistema di trazione integrale che permette di disporre di grande agilità nel traffico e motricità da vendere sullo sterrato.
Linee morbide Rispetto ai modelli che l’hanno preceduto, però, Jimny tradisce le origini stilistiche abbandonando gli spigoli per far posto alle curve, che esaltano i muscoli ed ingentiliscono lo sguardo…senza andare ad intaccare quei principi di solidità e robustezza tipici delle piccole fuoristrada Suzuki.
Jimny, infatti, non è un SUV ma una vera e propria 4×4 in grado di pensare a qualcosa in più di una semplice strada bianca nella marcia off-road ed è quindi spiegato il motivo di una apparente “scarsa” cura per alcuni dettagli…che sono stati evidentemente studiati per resistere piuttosto che per essere belli da guardare.
Anche gli interni seguono la stessa scuola di pensiero. Lo stile, ad esempio, non è certamente dei più moderni…ed è evidente che alcune rifiniture, se si parlasse di una moderna city-car, sarebbero da rivedere: i comandi della ventilazione o il devioluci, ad esempio, sono sin troppo spartani ed anche la distribuzione di alcuni comandi fondamentali, come gli alzacristalli elettrici, pagano il peso degli anni sotto il profilo ergonomico.
Più corta di una Punto! Viste le dimensioni esterne estremamente contenute – Jimny è più corta di 19 centimetri rispetto ad una Fiat Punto… -, ci si aspetterebbe un abitacolo più piccolo ed invece lo spazio è sufficiente per tutti e quattro gli occupanti e tutto sommato confortevole, grazie anche alla profilatura dei sedili non troppo sportiva. Anche il bagagliaio, dotato di un portellone incernierato sul lato destro, merita un voto positivo: sono 167 i litri sfruttabili, ma possono diventare 486 a schienale posteriore abbattuto.
Tra gli “optional” di serie, si fanno segnalare il servosterzo, il dispositivo ABS, il doppio air bag, le barre laterali antintrusione e le cinture di sicurezza anteriori (con pretensionatore e regolabili in altezza) e posteriori con 3 punti di ancoraggio, utilissime per un’efficace protezione degli occupanti del veicolo in caso di urto.
Un benzina ed un turbodiesel In tema di motori, Jimny propone un milletre, quattro cilindri e 16 valvole, capace di 82 CV a 5.500 giri ed 11.2 kgm di coppia massima a 4.500 giri. Si tratta di un propulsore elastico, e capace di consumi abbastanza ridotti: 12.2 km/litro.
La versione diesel, invece, è un 1,5 turbo dotato di iniezione diretta “common rail”, capace di buone prestazioni e di consumi ridottissimi: i CV sono 65 a 4.000 giri, la coppia motrice è pari a 16.3 kgm ad appena 2.000 giri ed i consumi si attestano mediamente ad un ottimo valore di 16.4 km/litro. Per entrambe le motorizzazioni, il cambio è a cinque rapporti con la possibilità di attivare le “ridotte”.
Il telaio della “Suzukina” è di tipo full frame a tre sezioni e assali rigidi: è stato appositamente studiato per assicurare una guida estremamente efficace in off-road e confortevole nella guida di tutti i giorni. Collaborano a questo scopo i quattro ammortizzatori oleopneumatici e molle elicoidali ed il sistema “Drive Select 4×4”, che consente per l’inserimento in corsa della trazione integrale.

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