L’auto blu di Tosi ai 190 non paga la multa

Quante volte è successo a un pattuglia delle forze dell’ordine, comminando una multa per eccesso di velocità, sentirsi dire «Andavo di fretta»? Questa volta se lo èaddirittura visto scrivere, con tanto di giustificazione per motivi di sicurezza e di istituto.
Perché la vettura incriminanta, sorpresa dal sistema tutor lungo la A4 Brescia – Padova in direzione Venezia nel tratto tra Verone e Vicenza, non era una Audi A6 qualsiasi e non solo perché era blindata. Infatti era l’auto blu del sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi.
Non sarebbe nemmeno la prima volta che capita ma le auto istituzionali sono esentate dall’osservanza dei limiti di velocità.
Il fatto è avvenuto nel febbraio scorso e riscontrato dalla polizia stradale di Vicenza che ha subito avviato la pratica: la sanzione è di €370,00, decurtazione di 10 punti dalla patente del conducente e sospensione della patente perché il limite di velocità è stato superato di oltre 40 chilometri orari.
La centrale di polizia di Vicenza ha ricevuto la risposta dall’azienda di leasing che ha dato in uso l’ammiraglia tedesca al Comune di Verona, che ha così ricevuto la notifica.
E nei giorni scorsi nell cassetta delle lettere del comando vicentino il postino ha recapitato una busta contenente carta intestata del Comune di Verona e firmata dal sindaco Tosi. Il primo cittadino veronese precisava che l’Audi in questione è utilizzata dalla sua scorta e chiedeva l’archiviazione della pratica. Una richiesta che sarebbe già pervenuta in più di qualche circostanza.
Perché il sindaco si e altri no? Perché le cosiddette “auto blu” e le scorte non sono soggette per legge ai limiti di velocità quando qualcuno (il politico, la personalità da scortare o quant’altri) dichiarino per scritto giorno e ora nei quali il limite di velocità è stato superato per ragioni di sicurezza o di istituto.
Sarà che il tratto veronese della A4 è un campo minato:  nei primi 4 mesi del 2010 state staccate recapitate più di 5 mila multe. La polstrada vicentina riferisce che il sistema è un ottimo deterrente e sta migliorando la sicurezza, con un sensibile calo della velocità e degli incidenti.

Però chissà qual è stata la reazione di due automobilisti che per scendere dal vicentino verso la riviera romagnola hanno ricevuto 12 e 8 multe in un unico viaggo, e dovranno pagare rispettivamente 9.000 e  1.500 euro di multa più le spese per rifare l’esame.
Loro non possono reclamare alcuna ragione di sicurezza ne’ di istituto, e se scelgono di fare ricorso per considerare tutte le rilevazioni come un’infrazione unica, il costo si aggira quanto le multe e l’esito non è del tutto certo.

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