Ford Focus – Test drive della prima vettura globale Ford

Tecnologica come nessuna vettura dell’ovale americano lo era mai stata prima, Nuova Ford Focus debutta a marzo 2011, con un mese di anticipo sulla tabella di marcia. È la prima vettura globale del marchio statunitense che la propone in tutto il mondo con almeno l’80% della componentistica in comune. Per questo, spiega Darren Palmer, è possibile offrire un simile armamentario tecnologico “scaricando” (per una volta) positivamente i vantaggi delle economie di scala.
Il design mondiale è di ispirazione europea, così come i motori diesel sono una prerogativa per lo più del vecchio continente ed anche alcuni sistemi di “driver assistence”, come, ad esempio, l’“Active City Stop” (sistema automatico di frenata in città).
Però c’è anche molto di più: telecamera digitale, monitoraggio della segnaletica orizzontale, mantenimento della corsia, controllo di efficienza alla guida, riconoscimento dei segnali stradali, regolazione automatica degli abbaglianti, sistema di parcheggio semiautomatico, rilevamento vetture in zone d’ombra, controllo della velocità adattativo, limitatore di velocità, illuminazione a led variabile all’interno dell’abitacolo… e non è ancora tutto. Ma è moltissimo per una vettura di questo segmento: molto di più di quanto si è abituati a vedersi offrire. Non gratis, certo, perché parecchi dispositivi sono proposti solo sull’allestimento Titanium (l’altro è Focus) con pack su misura (da 500 e 1.250 euro).
Nuova Ford Focus nasce su una piattaforma planetaria da 2 milioni di esemplari e condivisa da 10 modelli, vale a dire 4 versioni di C-Max, 5 della stessa Focus ed il prototipo Vertrek (visto a Detroit ed in vetrina anche a Ginevra).

La 5 porte (oltre alla station wagon ed alla 4 porte, che però non arriverà in Italia) guadagna 2,1 centimetri in lunghezza (4,36 metri) e 1,6 in larghezza (1,86), mentre ne perde altrettanti in altezza (1,48). Per diventare più abitabile all’interno e per ospitare le innovazioni tecnologiche, cede qualcosa in termini di capacità del bagagliaio che passa da 396-1.258 litri a 363-1.148. In cambio, però, si avvantaggia come aerodinamica (“la stessa di un proiettile”, vale a dire 0,27 o 0,29 di cx a seconda delle versioni) per ridurre consumi ed emissioni, anche con motori rivisitati.
La Ford Focus più ecologica ed economica (da gestire) è quella equipaggiata con l’unità Tdci da 1.6 litri da 115 cavalli con cambio manuale a 6 rapporti: 109 grammi di CO2 per chilometro e poco meno di 24 km per litro (23,8 per la precisione) nel misto, dichiarati dalla casa. I dati della 5 porte (la prima a debuttare) sono analoghi alla station wagon che, invece, arriva a maggio. Ma Ford punta anche sul nuovo motore benzina EcoBoost, sempre da 1.6 litri e declinato in due livelli di potenza (150 e 182 cavalli, quest’ultimo montato sulla versione S che debutterà a ottobre) capace di percorrere 100 chilometri con 6 liti nel ciclo combinato (139 grammi di CO2). Le unità 1.6 EcoBoost e 1.6 litri Tdci montano di serie il sistema Start-Stop.
Ford vuole sparigliare e, pur con dotazioni maggiorate (c’è anche il sistema che apre o chiude la griglia a seconda della temperatura per accelerare i tempi di riscaldamento del cambio), offre il modello nuovo allo stesso prezzo di quello del listino attuale, aggiornato a gennaio, cioè a partire da 17.750 euro. Il diesel d’ingresso ne costa 20 mila. Per il cambio Powershift servono 1.500 euro in più.

TUTTO SU Ford Focus
Articoli più letti
RUOTE IN RETE