Hyundai Veloster: test drive del coupé con una porta in più

Hyundai Veloster coupé con una porta in più
Come Veloster nessuno mai. Certamente non in casa Hyundai. Il 24 e 25 settembre debutta nei concessionari questo innovativo modello dal “lato B” armonico ma anche decisamente inconsueto. Il design è così emozionale che è senza paragoni nel panorama dell’offerta del costruttore asiatico. Tanto che i vertici italiani non azzardano previsioni. Potrebbe piacere moltissimo, ma anche no. Però i concessionari non vedono l’ora di esibirlo. Veloster è un coupé “crossover” (nel senso che ha una praticità analoga a quella di una berlina) che, grazie alla sua singola porta posteriore (sul lato destro), è sostanzialmente unico. Misura appena 4,22 metri di lunghezza (cioè meno delle possibili rivali molto ribassate) e 1,399 di altezza. Eppure il bagagliaio è capiente con una capacità che oscilla fra i 320 e gli oltre mille litri. E nei sedili posteriori (ovviamente reclinabili) si sta comodi, a patto di non superare il metro e 80 di altezza. Con le proprie caratteristiche, Veloster si inserisce in un segmento che non esiste. Ma andrà comunque a competere con Vw Scirocco, Renault Mégane, Honda Cr-Z, Opel Astra Gtc, Volvo C30 e potrebbe piacere anche ai potenziali clienti di Alfa MiTo.

Propulsione a benzina
Al debutto Veloster è disponibile con un unico propulsore ma Fabrizio Longo, il top manager, è tranquillo: “Comunque vada, Veloster è la miglior pubblicità tridimensionale del marchio”, osserva. Perché quasi non sembra una Hyundai, talmente è diversa dai soliti modelli coreani. Le linee sono molto americane, miscelate tuttavia dai tecnici europei ed anche italiani del centro stile tedesco. Il propulsore è il benzina da 1.6 litri da 140 cavalli che arriva fino ai 201 orari di velocità massima. E che è accreditato di un consumo, nel ciclo misto, di 6,5 chilometri per litro (5,9 con l’Isg-Stop &Start). Forse già con la prima metà dell’anno prossimo sarà disponibile anche la più potente unità da 200 cavalli, sempre a benzina. Per il diesel, invece, ancora non ci sono certezze.

Sportiva urbana
Il design è “modaiolo” e l’impostazione è metropolitana. Nel senso che la sola opzione a benzina la dice lunga sulla collocazione di mercato. Veloster è una macchina per “farsi vedere”, dalla personalità decisa e dalle linee energiche, anche se non eccessive. Certamente diverse. A cominciare dal posteriore, con il doppio scarico centrale e le curve armoniche. Non è un’auto che passa inosservata. Il listino parte da 21.900 euro (fino a 24.990) ed include anche, fra le altre cose, 6 airbag di serie ed una larga infornata di dotazioni di sicurezza. Dopo il lancio sarà disponibile anche con un cambio robotizzato a doppia frizione (Dct), peraltro già a listino a 1.490 euro in più. Due gli allestimenti fra ci scegliere: Comfort e Sport. È personalizzabile con due diversi “pack”, uno dei quali include anche il luminoso tetto panoramico apribile.

Impressioni di guida al volante della Hyundai Veloster
Il percorso “tutto curve” nei pressi del Mugello, a cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna, sembra tagliato su misura per questo dinamico coupé. Che, pur essendo pensato per la città, si adatta perfettamente al tracciato movimentato (un po’ meno agli autovelox). La versione sportiva ha un volante ergonomico ben regolabile e sedili avvolgenti in maniera “discreta”. La visibilità laterale (a sinistra) è leggermente penalizzata dal montante “spinto” per aumentare la penetrazione. L’ottimo e fluido cambio ha il solo difetto di essere collocato poco distante dal vano che ospita le bottiglie (senza queste ultime è sostanzialmente nella posizione ideale).
Fino ai 3.500 giri, Veloster è una serena auto metropolitana capace di consumi sobri e con un giusto eqilibrio  fra assetto di guida e comfort dei passeggeri. Sopra quella soglia, però, diventa quasi un’altra macchina. Ancora più piacevole da guidare ed in grado di regalare emozioni anche pigiando (di più) sull’acceleratore. Niente da dire sulla tenuta di strada, con i sistemi di sicurezza che lasciano ampi spazi di manovra al conducente (per inciso: i 6 airbag sono di serie). Ancora meno da dire sulla frenata (decisa e sicura) e sullo sterzo (preciso). Malgrado la forma da coupé la visibilità del guidatore non è penalizzata dalle dimensioni ridotte del lunotto posteriore. Così come stanno comodi gli occupanti della fila posteriore il cui accesso è facilitato, almeno a destra, dalla presenza dell’unica porta. Insoliti ma comodi anche i due “maniglioni” laterali posizionati sulle portiere che ne facilitano la chiusura.

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