Subaru Legacy 2.0D-S Dynamic prova su strada della wagon integrale 4×4

Subaru Legacy
La Subaru conferma la sua filosofia: motore boxer e quattro ruote motrici. Caratteristiche che rendono uniche le sue auto per gli amanti della trazione integrale.
Sul mercato non ci sono tante altre wagon come la Subaru Legacy, che al prezzo di 36.750 euro si dimostra una vettura completa. Rimanendo nel rapporto equipaggiamento/prezzo, la sua rivale diretta può essere la Fiat Freemont, perché Audi A6 AllRoad Quattro, BMW Serie 3 Touring xDrive e Volvo XC70 sono in una fascia di prezzo più elevata, benchè tengano molto meglio il valore dell’usato.
Il mercato vede una ‘lotta’ tra station wagon e crossover con un vantaggio crescente per quest’ultimo segmento, vuoi perché è capace di garantire comfort, spazio e sicurezza a tutti gli occupanti e vuoi perché è la moda. In più ha il vantaggio di non avere il peso economico, in termini di costi di esercizio, legato alle quattro ruote motrici dal momento che sempre più crossover sono a trazione anteriore.
Subaru in Italia è un brand di nicchia che non sembra avere molto appeal, mentre in altri mercati europei ed in quello USA invece riscuote un migliore gradimento da parte degli automobilisti.

Design di Subaru Legacy
La versione attuale della Subaru Legacy è stata presentata nel 2012. L’estetica riprende il nuovo corso inaugurato dal crossover Subaru XV. Mantenendo la forma massiccia che l’ha sempre contraddistinta, le novità riguardano il frontale caratterizzato dai gruppi ottici con luci allo xeno ai lati estremi dell’imponente griglia. Da certamente un senso di solidità, ma sul versante design Subaru non è ancora ai vertici come invece riesce ad esserlo su quello della tecnica.
Il posteriore bilancia l’aspetto sportivo, grintoso e dinamico dell’anteriore, con una fascia cromata che congiunge i due gruppi ottici, posti nel grande portellone.
La superficie vetrata è ampia e questo ha il doppio vantaggio di rendere l’abitacolo luminoso e buona la visuale durante le manovre, anche perché la Legacy 2.0D-S Dynamic che abbiamo avuto in prova era priva di sensori di parcheggio e retrocamera (optional con navitagore), necessari per un’auto di questo volume.
La seduta è bassa, la Subaru Legacy infatti è alta da terra 150 mm e larga, 1780 mm: un rapporto che esalta la dinamicità della wagon integrale delle Pleiadi e che invoglia a mettersi al voltante.

Abitacolo della Subaru Legacy 2-0D-S Dynamic
E così entriamo all’interno della Subaru Legacy 2-0D-S Dynamic ed in tutta comodità grazie all’apertura a 90° delle portiere. L’abitacolo è semplice e razionale, non c’è nulla di superfluo e non manca niente di necessario, nemmeno fosse un’auto tedesca. La plancia è chiara (e si vede bene anche di notte grazie all’illuminazione regolabile) con due grandi orologi ad indicare a quanti km/h si viaggia e a che regime gira il motore. Sulla sinistra in basso c’è anche l’econometro che indica la misura istantanea del consumo di carburante, uno strumento utile per moderare il piede sull’acceleratore mentre al centro viene indicata su un riquadro digitale la marcia inserita.
Sul volante multifunzione troviamo i comandi dell’impianto radio e della connessione Bluetooth dello smartphone e del cruise control (tutto di serie) così non ci distraiamo dalla guida una volta imparate le posizioni dei pulsanti.
La consolle spicca al centro di un abitacolo per lo più sobrio. Il suo aspetto metallico sottolinea la razionalità della Legacy. Se i comandi radio sono comodissimi, un po’ meno lo sono quelli del condizionatore automatico bi-zona (di serie) che avremmo preferito in una posizione rialzata, al posto del porta oggetti per esempio e con una indicazione della modalità d’uscita dell’aria più istintiva del tasto “Mode”.
Ma è un dettaglio su un abitacolo che propone comodità, spazio e luce dall’ampia superficie vetrata e dal tetto apribile. Il rapporto tra ingombro esterno e spazio interno è davvero molto buono, frutto anche di un bagagliaio generoso. Il baule della Legacy è più spazioso, senza cerniere sporgenti, ed è sbloccabile elettricamente mediante l’apposito pulsante in abitacolo o il telecomando. E la moquette di rivestimento del piano cela un vano sottostante.
La cura con cui sono state progettate le Legacy è evidente in ogni punto dello spazioso abitacolo. L’ampia consolle comprende una presa d’alimentazione a 12 V ed ha il coperchio imbottito come bracciolo. Ci sono poi anche gli schienali anteriori dotati di tasca portacarte, quattro portabicchieri, altre ampie tasche sulle porte anteriori e posteriori, ognuna delle quali è dotata di portabottiglia.

La Subaru Legacy su strada: la nostra prova
Detto delle nostre sensazioni sull’aspetto ed all’interno della Subaru Legacy 2-0D-S Dynamic, non ci rimane che descrivere le dinamiche di guida.
Il motore della wagon giapponese è il tradizionale boxer 2 litri da 150 CV (110 kW) e 350 Nm, una potenza più che sufficiente per muovere i 1677 kg della Legacy SW. Quello che ci è piaciuto del suo comportamento è la dinamicità, grazie ad una coppia generosa che permette allunghi anche in autostrada. Inoltre, a contenere tanta sportività ci pensa un impianto frenante efficiente e pronto all’occorrenza, con dischi autoventilati all’anteriore.
La guida urbana è resa comoda dal nuovo cambio manuale a 6 marce (previsto su tutte le Legacy 2.0i, 2.0D e 2.0D Dynamic) caratterizzato da innesti precisi e veloci che esaltano la sensazione di sportività della Legacy. In più, quando la trazione inizia a perdere equilibrio, il differenziale a slittamento limitato ridistribuisce istantaneamente la coppia fra le ruote anteriori e posteriori in base alle necessità.
A vantaggio della Legacy, come in tutte le Subaru, gioca la configurazione a cilindri orizzontali contrapposti del motore boxer che pone i pistoni a 180 gradi dando origine ad un gruppo più basso e piatto rispetto alle altre tipologie di motore. In questo modo il propulsore, e di conseguenza la vettura, ha un baricentro più basso ed un maggiore equilibrio. Inoltre il movimento dei pistoni in opposizione fra loro contribuisce naturalmente a ridurre le vibrazioni. Che non si avvertono agli alti regimi. Solo nella guida in città, alle basse velocità, abbiamo avvertito dei cigolii provenire dalla parte del passeggero anteriore, ma niente di trascendentale, considerato che la vettura aveva già sulle spalle un buon chilometraggio di prove.
In autostrada si può contare sul Cruise Control per viaggi di tutto relax e senza l’apprensione dei vari tutor seminati lungo la rete autostradale.
La trazione integrale permanente Symmetrical All-Wheel Drive (introdotta nel 1972) è una garanzia per gli occupanti della Subaru Legacy, perché offre trazione e stabilità su tutte e quattro le ruote motrici ed il gruppo motore-trasmissione si sviluppa simmetricamente lungo una linea retta. La potenza viene distribuita sulle quattro ruote in modo semplice e diretto, per un equilibrio naturalmente perfetto ed un innata sensazione di controllo.
Inoltre, con l’ESP inserito è del tutto impossibile trovarsi in situazioni difficili da gestire. Per quello sulla Legacy si più viaggiare davvero tranquilli.
L’altra faccia della medaglia sono i consumi: inferiori rispetto ai suv (la casa delle Pleiadi dichiara quasi 8l/100 km nel ciclo urbano, 6,4 nel misto) ma la dinamicità della Subaru Legacy (gran ripresa, 203 km/h e 9,6″ da 0 a 100 km/h) invita a premere sull’acceleratore (ed il fatto che i pedali siano in alluminio rappresenta una tentazione supplementare) a discapito dell’economia di gestione, ma basta alzare il piede dal gas per migliorare la situazione, a scapito di un pò di adrenalina…. Non si può avere tutto dalla vita.

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