Fiat Panda, la prima mitica serie del 1980

La fortunata storia di Fiat Panda inizia nel 1980, quando la casa torinese presenta in anteprima al Salone di Ginevra una nuova super utilitaria a cui, come avviene a partire dalla Ritmo del ’78, viene dato un nome di fantasia in luogo del numero relativo al progetto interno 141.

Disegnata da Giorgetto Giugiaro viene pensata soprattutto per una clientela giovane e per questo possiede come caratteristiche principali la robustezza, la facilità di manutenzione, l’essere spartana e dal prezzo contenuto. In realtà il prezzo d’acquisto é leggermente più alto delle utilitarie concorrenti, ma la cura negli interni fu un punto di forza che permise di ottenere un grande successo.

Lo studio degli interni aveva portato infatti a scegliere una strumentazione semplice e raccolta in poco spazio, molti vani portaoggetti e i sedili anteriori e posteriori abattibili fino a diventare una superficie unica, come un letto di fortuna molto apprezzato dai giovani.

Due le motorizzazioni disponibili al lancio ovvero un bicilindrico raffreddato ad aria da 652 cm³ derivato dalla Fiat 126 per l’allestimento Panda 30 e un quattro cilindri raffreddato ad acqua da 903 cm³, già propulsore della Fiat 127 per il Panda 45.

Nel 1982 Fiat presenta al Salone di Parigi la Fiat Panda 45 Super dotata di un cambio a cinque marce e diversi piccoli cambiamenti stilistici e nelle finiture. Debutta con questo modello anche la nuova calandra in plastica con 5 listelli leggermente diagonali che caratterizzeranno le auto della casa torinese per lungo tempo a venire.

Impossibile poi non citare il debutto nel 1983 della Fiat Panda 4×4 con trazione integrale prodotta dall’austriaca Steyr-Puch e assemblata nello stabilimento di Termini Imerese. Si trattava della prima compatta con motore trasversale ad adottare la trazione 4WD, innescabile manualmente attraverso una prima ridotta, con partenza in seconda marcia per le situazioni normali.

Alla fine del 1984 la superutilitaria di Fiat contava giá un milione e 400 mila unità prodotte, con tempi di attesa anche annuali per la difficoltá della produzione a sostenere gli ordini ricevuti. Una bella storia tutta italiana che ci piacerebbe ascoltare più spesso.