Nuova Suzuki Vitara prova su strada, consumi e prestazioni

Arriva alla quarta generazione la Suzuki Vitara, il Suv giapponese che ha debuttato nel 1988, quando la sigla Suv non esisteva neppure. Ed è una generazione che cambia un po’ la filosofia del mezzo, rinunciando alle caratteristiche di fuoristrada adatto anche agli impegni gravosi, grazie alla trasmissione con riduttore delle marce, e diventa molto più adatto all’uso stradale, tanto da essere proposto anche in versione con la sola trazione anteriore. Ma, ovviamente, la Vitara non tradisce il Dna offroad del marchio e non rinuncia alla trazione integrale, proponendo il sistema All Grip a controllo elettronico con blocco del giunto (dotazione oggi non comune) che si è già fatto apprezzare sulla sorella S-Cross. Infomotori ha partecipato alla presentazione internazionale della nuova Vitara, a Cascais, in Portogallo, sulle rive dell’Oceano Atlantico. La prima cosa che si apprezza nella nuova Vitara è la linea, davvero compatta (del resto la vettura è lunga solo 4,17 m, contro i 4,30 della Grand Vitara, e quindi se la cava benissimo anche in città) ed elegante, con qualche richiamo agli stilemi che hanno  decretato il successo della Range Rover Evoque, che ricorda parecchio, soprattutto nel frontale e nel profilo discendente.

Rispetto all’attuale Grand Vitara 5 porte, la Vitara pesa ben 360 kg in meno, grazie all’eliminazione della trasmissione con riduttore e differenziali vari, all’impiego di materiali più moderni, alle dimensioni più contenute ed all’adozione di un motore più piccolo (adesso il turbodiesel è un 1.6 e non un 1.9). E la vettura, nonostante il downsizing, guadagna in agilità, perché il motore eroga sì 120 Cv invece di 129, ma il peso è molto diminuito. Gli interni delle Vitara sono confortevoli (soprattutto all’anteriore, mentre il divano posteriore è giusto per due adulti, un quinto sta strettino) ed il bagagliaio è molto ampio (375 litri, ampliabili abbattendo, anche parzialmente, il divano posteriore). Rispetto alla S Cross si nota una maggiore ricercatezza nei materiali, con qualche satinatura in più. Piuttosto bello anche il display tattile (anche indossando i guanti) da 7” dell’infotainment, prodotto da Bosch, che si rivela di uso piuttosto intuitivo e con ampie possibilità di dialogo con il nostro smartphone.  Al centro della consolle spicca un orologio circolare che si può avere con tre grafiche diverse (molto bella quella con caratteri giapponesi).
Molto buona la posizione di guida, con visibilità eccellente in ogni direzione e con una comoda telecamera per la retromarcia (anche se la vettura non è grande e quindi si manovra molto facilmente).

La nuova Vitara è proposta con due motori: un benzina ed un Diesel, entrambi 1.6 ed entrambi Euro 6 dotati di Start&Stop ed entrambi con 120 Cv, con il Diesel che però vanta una coppia di 320 Nm contro i 156 del benzina. Da record le emissioni di CO2, con il Diesel che si ferma a 111 g/Km, meno di una Panda Cross Twin Air. Il cambio è un buon 6 marce manuale, ma entro l’anno è atteso anche un automatico doppia frizione.

Noi abbiamo provato la versione più accessoriata, con motore Diesel e trazione 4×4. Un test impegnativo condotto su autostrade, strade provinciali e di campagna tra Cascais e l’entroterra portoghese, con tanto di breve ma probante escursione su un tracciato offroad predisposto dalla Suzuki. La vettura, che pesa solo 1295 Kg (mentre il benzina 2wd scende addirittura a 1075), si guida davvero volentieri. Il motore, che è di derivazione Fiat, spinge e riprende molto bene ed è facile mantenere a lungo le marce alte: sorprende piacevolmente il complesso telaio-sospensioni, che tiene la vettura incollata alla strada ed assorbe con grande disinvoltura le tantissime asperità delle strade vicinali portoghesi.

La prova su strada promuove a pieni voti la nuova Vitara integrale, per la quale la Casa dichiara consumi medi di 4,2 litri per 100 km. Resta da vedere il fuoristrada: l’altezza minima da terra è rimasta buona (18,5 cm contro i 19 della Grand Vitara) ed anche gli angoli d’attacco, senza essere estremi sono sufficienti. Dai brevi binari sabbiosi preparati dai tecnici Suzuki la Vitara è uscita molto bene, come bene si comporta l’Hill descent control che regola automaticamente la velocità in discesa. Resterebbe da verificare il comportamento sulle forti (e lunghe) pendenze, ma, del resto, è ormai assodato che il 99% della clientela non ha alcun bisogno di prestazioni offroad dure e pure e che con la nuova Vitara ci si può cavare d’impaccio in qualunque situazione un utente normale si possa trovare. Questo grazie al sistema All Grip, che si regola facilmente con una manopola sul tunnel centrale ed offre le opzioni Auto, Sport, Snow e Lock (che blocca la trazione sempre sulle 4 ruote, per le situazioni difficili). Vitara è anche dotata di molti sistemi avanzati di sicurezza come l’avvisatore radar di collisione, il cruise control che si auto adatta alla velocità di chi ci precede e la citata retrocamera.

In Italia la nuova Vitara è proposta in 5 colorazioni tinta unita e 6 bicolori (molto elegante l’azzurrite metallizzato con tetto nero). Due soli gli allestimenti proposti, senza versione “base”: V Cool e V Top, con la prima che ha praticamente già tutto, a cominciare dai sistemi di sicurezza. I prezzi della 2wd benzina V Cool partono da 19.900 euro. Con 2700 euro in più si ha la versione 4wd dotata di radar anticollisione. La V Cool Diesel 4wd costa 25.100 euro. Al lancio la 2wd  Diesel è proposta allo stesso prezzo del benzina, con un guadagno per il cliente di 2500 euro.

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