Hyundai i30 Turbo prova su strada, prezzi e prestazioni

Hyundai i30 Turbo, in realtà, è disponibile sia a tre sia a cinque porte e monta il motore sovralimentato a benzina 1.6 T-GDi da 186 CV, una “concessione” della razionale offerta che arriva dall’Asia a quella nicchia di consumatori europei (sempre meno compressa in termini di volumi) che adorano spingere un po’ di più sull’acceleratore malgrado sia vietato praticamente ovunque, ad eccezione della Germania, dove ha sede la filiale europea di Hyundai. Non a caso il facelift di Hyundai i30 è frutto del lavoro del Centro Stile di Rüsselsheim e la messa a punto è avvenuta presso il nuovo Centro Prove Hyundai al Nürburgring. Due nomi che la dicono lunga su come Hyundai abbia deciso di sfidare la concorrenza europea.

Esteticamente Hyundai i30 Turbo si distingue per una griglia frontale diversa rispetto a quella (appena rinnovata) della gamma, per i paraurti anteriori e posteriori più aggressivi con tanto di richiamo rosso, per i cerchi in lega da 18” e, soprattutto, per il doppio terminale di scarico. A scanso di equivoci, sul portellone posteriore è stato anche applicato il logo “Turbo”, mentre per la carrozzeria sono stati scelti due colori dedicati: il nero Jet e l’arancione Caramel. Dentro l’abitacolo, ci sono sedili sportivi con dettagli rigorosamente e inevitabilmente rossi e, tra le altre cose, anche un quadro strumenti speciale.

Il motore dispone della stessa cilindrata di quello impiegato nei rally da i20, solo che la potenza è decisamente inferiore (e non potrebbe essere altrimenti): 186 cavalli anziché 300. Rispetto alla versione standard, il propulsore benzina con sovralimentazione ha il 40% di coppia in più: 265 Nm. Per esaltare il piacere di guida, l’unità è abbinata esclusivamente al cambio manuale a 6 rapporti. Lo spunto da 0 a 100 è di 8 secondi, mentre la velocità massima raggiunge i 219 chilometri all’ora. I consumi dichiarati sono di 7,3 l/100 km nel ciclo combinato (169 g/km di CO2), vale a dire più del doppio alla versione più “eco” della gamma, la CRDi ISG da 1.6 litri accreditata di 3,2 l/100 km. Ad eccezione di quelle dinamiche, le altre caratteristiche sono le stesse del facelift di i30, inclusa la capacità del bagagliaio che oscilla fra i 378 ed i 1.316 litri.

Al volante
La percezione al volante di Hyundai i30 Turbo è migliore di quanto non dicano i dati tecnici. Perché, in fondo, 8 secondi per schizzare a 100 all’ora partendo da fermo sono un tempo “ordinario”. Nemmeno i 219 di velocità di punta mettono i brividi, ma sulle nervose e anche rovinate strade delle Langhe, la compatta coreana fabbricata nella Repubblica Ceca sorprende per la sua coerenza. Intanto ha un sound gradevole, grintoso ma non oltraggioso, e poi assicura una eccellente guidabilità. La potenza viene scaricata in modo equilibrato su strada, “smascherando” l’operazione turbo dei coreani: il modello è più sportivo, ma non estremo.  La seduta è comoda, con un volante senza comandi ed una posizione del cambio (affidabile) ergonomica. Lo sterzo (implementato) è sufficientemente preciso, ma con un’impostazione forse non abbastanza rigida per un modello turbo che peraltro beneficia – e si sente rispetto ad altri modelli in prova della Hyundai Experience – di sospensioni con taratura e assetto modificati che assicurano un buon comfort, nonché di un impianto frenante potenziato (si sente). Il prezzo, inferiori alla concorrenza, è in parte giustificato dai 7 airbag, dai sensori di parcheggio posteriori e dai fari bi-xeno autoadattivi, mentre per il climatizzatore automatico o il navigatore bisogna mettere mano al portafoglio (3.000 euro) perché sono disponibili solo con uno specifico pack. Anche questo modello gode della garanzia di 5 anni a chilometraggio illimitato con assistenza stradale e controlli gratuiti.

PREGI
Comfort,
Prezzo

DIFETTI
Sterzo,
Accessori

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