Audi Q2, prova su strada del nuovo SUV premium compatto tedesco

E’ lei l’Audi che mancava. La Audi Q2, presentata dall’hastag “untaggable knowledge” con uno spettacolo al nuovo centro congressi La Nuvola di Fuksas a Roma, e il giorno seguente al Parco della Musica. Difficile da racchiudere in un unica definizione, “inclassificabile” per eccellenza perché sfugge alle tradizionali classificazioni, la nuova nata della famiglia “Q” è l’inedita interpretazione della Casa dei quattro anelli di un SUV premium compatto. La posizione di seduta rialzata e l’altezza dal suolo sono tipiche di un Suv, mentre il profilo dinamico ricorda una coupé.

Da un altro punto di vista, le dimensioni compatte e gli interni spaziosi la rendono il crossover ideale per la città. Infine, gli sbalzi brevi, l’ampia carreggiata e il passo corto ne trasmettono il dinamismo e l’agilità tipici di una coupé. Un mix decisamente azzeccato per la new entry di Ingolstadt, che possiamo già trovare in concessionaria a un prezzo base di 25 mila euro per il modello 1.0 TFSI a benzina da 116 Cv, con 3 cilindri e cambio manuale, disponibile anche con cambio S tronic a 7 rapporti e doppia frizione aggiungendo 2.200 euro (surplus per ogni versione). Salendo troviamo l’1.4 da 150 CV con “cylinder on demand”, sempre con la doppia opzione del cambio e per concludere con i motori a benzina il 2.0 Tfsi da 190 CV S tronic quattro, che però verrà commercializzato più avanti. Per i propulsori a gasolio due sole cilindrate: 1.6 e 2.0, sempre TDI, con cambio manuale ed S tronic, anche in versione quattro, da 116, 150 e 190 CV. Per chi ama il diesel il prezzo di attacco è di 26.200 euro.

La lunghezza della Q2 è di 4,191 metri, è larga 1,794 (oltre 2 metri l’ingombro con gli specchietti aperti) e un’altezza di 1,508; il passo è di 2,601 (leggermente inferiore con la trazione quattro). Il bagagliaio ha una capacità di 405 litri, estendibili a 1.050 con i soliti abbattimenti. Insomma, un Suv-coupé che gli automobilisti italiani gradiranno molto, riscontrandone molteplici identità tricolori fornite da un’ingegnerizzazione di prodotto tipicamente italiana, che si fonde in un binomio italo-tedesco di grande attrattiva. A fornire la decisa impronta italiana è stata un’azienda piemontese da oltre cinquant’anni nel settore: si tratta dell’Italdesign di Moncalieri che, tralasciando scocca e parte meccanica, ha coprogettato e verificato tutto il rimanente della Q2, a livello stilistico, dinamico e di sicurezza, attraverso i suoi mille dipendenti, realizzando ben 70 prototipi.

In pratica la Q2 può essere definita un modello urbano, ideale per l’uso quotidiano, ma anche per il tempo libero, unendo un azzeccato design innovativo a un’elevata funzionalità. Senza tralasciare la connettività, l’infoteinment e i sistemi di assistenza alla guida a livello dei segmenti superiori. “Abbiamo sviluppato un linguaggio formale marcatamente geometrico – ha affermato Marc Lichte, capo design Audi, alla presentazione nazionale a Roma – con specifiche caratteristiche di design all’interno della famiglia Q”. Il risultato è un Suv dallo stile vigoroso, caratterizzato da molti angoli e bordi. La griglia frontale single frame con design ottagonale, collocata in posizione elevata, e le grandi prese d’aria danno vita a un’immagine imponente.

Particolarmente apprezzato il tetto basso e discendente, che confluisce in un montante posteriore, dove una lama aerodinamica colorata forma un contrasto cromatico che aumenta la sua sportività. Il posteriore termina con un lungo spoiler e gruppi ottici quadrati e compatti. La vista laterale è dominata dall’alta linea dei cristalli e da fiancate concave all’altezza delle portiere, che accentuano i passaruota muscolosi. L’abitacolo è il classico Audi, molto spazioso e con buona visibilità; comodo per cinque persone con apertura porte molto ampia. Il sistema di navigazione è l’MMI plus con comandi facili da usare ed ergonomici. Davanti agli occhi il Virtual Cockpit con schermo da 12,3″ con 2 modalità di visualizzazione, e sopra l’Head-up display per non distogliere la vista dalla strada.

E poi online senza limiti con la nuova SIM embedded, con la quale sono disponibili tutti i servizi Audi connect, compreso l’Online media streaming. sistemi di assistenza alla guida derivano direttamente dai modelli di categoria superiore, quindi la Q2 non si fa mancare proprio nulla. Tutti utilissimi per rendere la guida affidabile e sicura. Interessante anche il servosterzo progressivo, che determina un rapporto di trasmissione variabile in funzione dell’angolo di sterzata. Abbiamo provato la Q2 nella Capitale in un bel giro in centro, ma anche fuori porta. Traffico urbano che l’ha vista a suo agio divincolarsi fra interminabili code, come pure in salita sui colli dove il modello in prova, il 2.0 da 190 cv quattro versione S Line aveva bisogno di maggiore coppia in basso per essere maggiormente brillante.

Ineccepibile negli allunghi extraurbani sulle strade consolari, dove certe buche lo mettevano a dura prova, con le sospensioni e gli ammortizzatori pronti a ogni recupero di assetto, grazie anche alla robusta ossatura e all’elevata rigidità della cellula. La rumorosità all’interno è davvero molto bassa, grazie all’elevato know-how di Audi in campo aeroacustico e dinamico. Pur essendo un Suv, la Q2 ha un efficiente coefficiente di Cx, pari a 0,30. La new entry dei 4 anelli si posiziona a metà strada tra la Q3 e l’A3, facendo concorrenza senz’altro a Evoque e Renegade. I più ecologisti e risparmiosi ora attendono la versione g-tronic a metano.

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