Audi R8 Plus 2016, la prova ad Imola: Il V10 da 610CV

Siamo stati a Imola, per la presentazione della gamma Audi Sport che comprende anche RS3, RS6 ed RS7. Inutile dire, però, che tutti gli occhi erano puntati su di lei, la nuova R8 2016. La nuova Audi R8 2016 ha qualcosa in più, è un gradino sopra.

Dalle linee estremamente sportive ma mai esasperate si intuisce il carattere dell’auto: Tutto, a partire dal taglio aggressivo del frontale per continuare con i componenti in carbonio saggiamente dosati, lascia intendere l’anima di quest’auto. La nuova R8 ha un bilanciamento sopraffino, una qualità non scontata e da ricercare con più attenzione rispetto alla cavalleria.

Davvero bello, anzi bellissimo, il propulsore posteriore visibile attraverso il lunotto. Si tratta di un V10 da 5,2 litri -con la V a 90°- ad iniezione diretta e quattro valvole per cilindro, con sistema di distribuzione bialbero. In questa versione Plus, l’Audi R8 arriva ad erogare una potenza di 610CV a 8.250 giri/min, il che permette di raggiungere una velocità massima di 330Km/h. Non è da meno la coppia motrice che arriva a sviluppare 560Nm ad un regime di 6.500 giri/min, pur rimanendo a valori importanti per tutto il range di utilizzo. Si tratta dello stesso V10 equipaggiato sulla Lamborghini Huracán, ma in qualche modo sembra che renda ancora meglio sull’R8.

Lo scatto da zero a 100Km/h avviene a velocità siderali, più precisamente in 3,2 secondi. Una cifra davvero poco lontana dai mezzi che vediamo nelle corse: sia ad una Formula 1 che ad una MotoGP infatti, servono circa 2,6 secondi per coprire la stessa progressione.

In effetti questa prova sembra più che altro una lunga lista di pregi, ma difficilmente si potrebbe descrivere l’Audi R8 in maniera diversa, infondo si tratta dell’Audi di serie più potente mai costruita dalla casa di Inglostadt.

Come va la nuova R8 2016

Audi R8 V10 plus calandra

Durante la presentazione, coi colleghi, abbiamo scherzato perché l’articolo avrebbe potuto essere semplicemente un “va da paura”. Ad ogni modo, anche se il concetto rimane quello, cercheremo di approfondire un po’ il discorso.

Salendo sulla nuova R8 ci si trova immediatamente a proprio agio. È un grande punto di forza per un’auto prettamente sportiva, che riesce particolarmente bene nel non mettere a disagio il pilota. La seduta è comoda e particolarmente azzeccata, anche se l’altezza da terra è minima come d’altronde ci si aspetta da una coupé di questo lignaggio.

Il volante è integrato con lo starter nel quadrante di destra, mentre le varie impostazioni dell’autotelaio ed il pulsante per attivare la modalità sportiva si trovano a sinistra. D’ordinanza i paddle, che si vanno ad interfacciare con un cambio elettronico a 7 rapporti S-Tronic. Trazione integrale, differenziale autobloccante e traction control aiutano a scaricare il massimo della cavalleria in ogni situazione.

Premiamo il pulsante rosso dell’accensione, che in questo caso ci sembra il proverbiale bottone-rosso-da-non-toccare dei film hollywoodiani. Il rombo è entusiasmante, anche da fermi. Percorriamo la pitlane con un misto tra eccitazione e paura, le mani sudano ed il sorriso ci attraversa la faccia. Giù il pedale, e ci lanciamo sul rettilineo del bellissimo circuito di Imola.

L’auto di tutta risposta ci da un calcio nella schiena, comincia a ruggire in una progressione che sembra non avere limiti. Dentro una, due, tre marce. Niente, la spinta rimane possente. Il tachimetro segnala l’avvicinarsi del limitatore verso gli 8.000 giri con una striscia gialla, striscia rossa per i 9.000 dove diventa necessario salire di marcia.

Le scalate, in ingresso curva, diventano uno sparo nel vuoto. Tenerla su di giri non è necessario. Il bilanciamento di cui sopra viene fuori già dalle prime tornate: l’auto spinge fortissimo ma è estremamente governabile, correggere le traiettorie diventa un semplice gesto e si riesce ad uscire dalle curve con una sicurezza disarmante. Usciamo dalla Piratella, lanciati verso le Acque Minerali dove tutto è facile e spettacolare.


L’elettronica,
in questo senso, sta certamente facendo il lavoro più duro. La staccata alla Rivazza, con tutte le righe nere sull’asfalto che puntano alla via di fuga, mette in risalto la potenza dei freni con l’impianto frenante che si affida a dischi carbonceramici: pinze a sei pistoncini per l’anteriore e quattro per il posteriore aiutati dalle linee aerodinamiche e dallo spoiler in fibra di carbonio.

L’ago della bilancia si ferma a 1.555 Kg inclusi i liquidi, ed è anche grazie a questo che l’auto riesce ad essere estremamente stabile. Altro tassello importante è rappresentato dalle coperture, con cerchi da 19” ed una larghezza di 245 mm all’anteriore che arriva a ben 295 mm al posteriore.

Inutile dirlo, ma non siamo stati a verificare i consumi -che secondo la casa si attestano sui 12 litri per 100Km-, mentre il motore è comunque Euro6. La Audi R8 scenderà in pista per il campionato italiano GT ed altre numerose competizioni, in cui Audi punta esclusivamente alla vittoria.

L’Audi R8 2016 parte da un prezzo base di 169.500€, che -purtroppo o per fortuna- è l’unico vero limite di quest’auto, o almeno lo è per noi.

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