Le 7 vetture del Gruppo B più sottovalutate di sempre

I Rally del Gruppo B parlano di eroi, leggende e, soprattutto, auto incredibili. Nella categoria più folle e spettacolare però, spesso bastava un nulla per trasformare un successo annunciato in un triste fallimento. Ecco le 7 vetture del Gruppo B più sottovalutate di sempre. Scorrete la gallery! 

Il Gruppo B aveva un regolamento talmente vario che sarebbe stato difficile capire quale auto avrebbe potuto dominarvi. Anche il marchio di Stoccarda provò ad imporsi con 959 prima e 951 poi, auto che in pista si misuravano con vetture come la Ferrari 288 GTO e la BMW M1. La Porsche 961 raccolse poco, vuoi per il suo carattere improntato ai circuiti o vuoi per qualche gara più sfortunata del necessario. In ogni caso il marchio teutonico ha ancora qualche esemplare di Porsche 961, utilizzato sapientemente come show car agli eventi che lo richiedono. 

Si tratta dell'unica auto al mondo che, oltre ad aver corso nel Gruppo B, è anche stata guidata dal leggendario Colin McRae. La 240RS era una vera auto per il Gruppo B, con una limitata produzione di serie e la trazione posteriore al pari delle rivali. Montava un motore aspirato da 2,4 litri, che senza ritocchi raggiungeva quota 277CV. Se foste interessati a comprare l'esemplare guidato da Colin, potete andare a questo indirizzo. (https://www.silverstoneauctions.com/1984-nissan-240rs-wrc-group-b-rally-car)

Mazda durante gli anni del Gruppo B non ebbe una squadra ufficiale, ma i belgi del Mazda Rally Team Europe modificarono una RX-7 in maniera talmente scrupolosa che l'auto si dimostrò davvero competitiva. Nel 1985, in occasione del Rally di Acropolis in Grecia, la RX-7 guidata da Ingvar Carlsson arrivò terza a meno di un minuto dalla mitica Peugeot 205 T16 Evoluzione 2 guidata da Timo Salonen. Se la casa ufficiale ci avesse messo più entusiasmo, forse ora Mazda sarebbe una vera leggenda del Gruppo B.  

In Italia alcune Ferrari 308 GTB vennero trasformate in auto da rally con un discreto successo. In Sicilia, dove le Ferrari avevano una potenza così superiore alle altre auto in corsa, vinsero moltissimo. La macchina poi non venne sviluppata più di tanto, perché a Maranello decisero di concentrarsi sulla 288 GTO che avrebbe dovuto correre su pista. Se Ferrari avesse lavorato con attenzione sulla 308 GTB però, le possibilità di vittoria sarebbero state di certo molto alte.

Toyota vinse moltissimo nei rally, ma con questa Celica fece probabilmente qualcosa di sbagliato. Motore anteriore e trazione posteriore non furono la scelta migliore per competere nel Gruppo B, anche se l'auto vinse comunque moltissimo. Arrivò seconda al rally della Costa d'Avorio nel 1983, per poi vincere circa sei rally africani e diventando così la regina del deserto. Questo grazie alla sua robustezza, che le permetté un'affidabilità e una potenza sconosciuta alle rivali.  

Questo mezzo ha dell'incredibile, perché -oltre alla fama che vi aleggia intorno- non si riesce proprio a capire come abbia potuto vincere così poco. MG collaborò con gli ingegneri della Williams per dare alla luce un V6 aspirato da 3,0 litri con la potenza sbalorditiva di 400CV, il quale per qualche ragione non porto la Metro 6R4 alla gloria.