Dacia Duster 4×4 110 CV provata su strada e fuoristrada

La Dacia Duster 1.5 dCi 4×4 Laureate 110 CV è la protagonista del nostro test drive, una prova su strada approfondita che ha messo in risalto i numerosi pregi (ed i piccoli difettucci) della vettura rumena che fa parte del Gruppo Renault. Rinnovata nell’aspetto sul finire dello scorso anno, la Dacia Duster presenta migliorie estetiche soprattutto per quanto riguarda i fari e la mascherina; arricchita anche la dotazione di sicurezza, ora comprensiva di 6 airbag e dell’ESP. Invariata rimane invece la meccanica, sia nelle varianti 4×2 che nella 4×4, quella che abbiamo avuto modo di testare. Con un prezzo di listino pari a 17.850 euro, la Dacia Duster 1.5 dCi 4×4 Laureate 110 CV è una vettura interessante, che può rivelarsi un’ottima alleata nei mesi invernali in condizioni di ghiaccio, neve e pioggia, oltre a risultare indicata se si amano i percorsi in fuoristrada (anche se non estremo).

Il motore 1.5 dCi è fluido, non molto rumoroso e vivace il giusto: vi permette insomma di affrontare qualsiasi situazione (percorsi urbani, extraurbani, tratti collinari e montani) in tutta tranquillità, senza mai deficitare in potenza ed al tempo stesso dimostrandosi non assetato di carburante, dato che ogni 100 km percorsi consuma mediamente 7/7,5 litri. Un ottimo motore, che dovrete aver cura di scaldare a dovere, dato che, un po’ come tutti i Diesel d’altronde, a freddo ed ai bassi regimi trasmette un po’ di vibrazioni, soprattutto al volante. Abbiamo guidato la Dacia Duster sia in città, in pieno traffico urbano e senza nessuna difficoltà, sia in autostrada, dove abbiamo viaggiato comodi e consumato molto poco, anche meno dei 7,5 litri dichiarati. L’abbiamo poi provata in campagna ed in collina e siamo rimasti sorpresi, perchè non ci aspettavamo una Dacia Duster così sicura, facile da guidare e solida anche sulle rive di un fiume o su sentieri montani che, seppur non troppo impegnativi, avrebbero scoraggiato altre vetture.

Per quanto riguarda la velocità massima, pari a 168 km/h, nulla da segnalare, dato che la Dacia Duster 4×4 non è certamente un’auto pensata per correre, nè per brucianti accelerazioni (lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 12 secondi netti). Lo sterzo è deciso e la frizione ben calibrata. Il sistema di trazione integrale della Duster 4×4, messo alla prova pure sulle strade dell’altopiano di Asiago così come nelle strade dolomitiche, si è rivelato superiore alle aspettative: questo sistema è derivato da quello utilizzato dalla Nissan e grazie anche ai 21 cm di altezza da terra ci si può divertire a dovere. Il sistema consente di scegliere fra tre modalità di funzionamento, utilizzando un comando alla base della consolle. In posizione “Auto” la coppia del motore viene ripartita automaticamente tra i due assali attraverso un giunto elettromagnetico; in “Lock” si blocca elettronicamente la modalità 4×4, trasferendo costantemente la coppia in parti uguali alle ruote davanti e a quelle dietro; infine, scegliendo la funzione “4×2”, la forza motrice viene inviata alle ruote anteriori (solo circa il 2% resta alle posteriori). Non ci sono le marce ridotte, per cui non si può pretendere dalla Dacia Duster del fuoristrada duro e puro; ciò nonostante, nell’off-road meno impegnativo, la Duster soddisfa appieno. Il tutto è agevolato dal cambio manuale a sei marce TL8, molto ben progettato.

Parlando di interni e di materiali, bisogna dire che rispetto al passato la Dacia Duster è notevolmente migliorata: la plancia è più curata e la consolle centrale è stata ridisegnata e risulta semplice ed intuitiva da utilizzare. Tuttavia, per prestare attenzione allo schermo del navigatore, collocato piuttosto in basso, si rischia di distogliere lo sguardo dalla strada. Cosa dire dunque della Dacia Duster 4×4 Laureate 110 CV? Il suo prezzo è molto concorrenziale e la dotazione assai completa, con la trazione integrale che, grazie all’esperienza Nissan, risulta particolarmente efficiente anche sul fango e sullo sterrato. Volendo trovare dei difetti, oltre allo schermo del navigatore, citiamo anche il clacson a levetta, oramai superato, ed il volante non regolabile in profondità.

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