Emergenza Smog: come affrontare il blocco del traffico

In Italia si da poco peso agli annunciati stop al Diesel venuti da Francia, Inghilterra, Slovenia e molti altri Paesi Comunitari, per poi sbiancare quando il sindaco di Torino allerta i cittadini di tenere porte e finestre chiuse per lo smog e blocca tutti i Diesel fino all’Euro4 con possibilità di estendere ad Euro5 durante i festivi, mentre in tutta la Pianura Padana i Diesel Euro2 sono ormai stati messi al bando (A Milano Area C passano solo i Diesel Euro5 e 6). Bisogna che lo Stato capisca l’emergenza ed incentivi la mobilità pubblica, quella privata elettrica ed ibrida, accettando nel breve la soluzione GPL e metano. Cosa fare per non arrivare al blocco totale del traffico, pioggia e vento esclusi ed assai graditi?

20 ottobre e rischiamo già il caos inquinamento prima ancora di aver acceso i riscaldamenti delle case che sono il primo fattore delle emissioni nelle nostre città nel periodo invernale insieme alle fabbriche seguite dai veicoli a partire dal trasporto pesante su gomma che ormai sopravvive solo in Italia…

L’allarme che giunge da Torino è molto forte: siamo la città più inquinata d’Italia ed il Sindaco ha lanciato l’ allarme di barricarsi in casa ed uscire il meno possibile a causa della pessima qualità dell’aria bloccando persino i Diesel Euro 4 e se continua così il blocco totale del traffico sarà inevitabile.

Torino, ad onor del vero, ha iniziato la via elettrica comprando bus elettrici (cinesi visto che a Torino, Italia ed Europa nessuno riesce a battere la Byd…) aprire la ZTL alle vetture elettriche e pure promuove un carsharing 100% elettrico con 130 vetture più l’apertura di oltre 20 colonnine di ricarica. E’ un buon segnale ma bisogna che la Giunta non sia lasciata sola ma intervenga anche la Regione e soprattutto il Parlamento che pare ignorare completamente il problema.

Legambiente ha ricordato una ovvietà che purtroppo gli amministratori nazionali e regionali non sentono, tutti presi dalla legge elettorale e dalle varie nomine e magari finiremo per votare alle prossime politiche durante una domenica senza auto…

Cosa dice dunque l’associazione ambientalista? Una cosa molto semplice che ha scritto in un report intitolato “L’emergenza smog e le azioni (poche) in campo”, si tratta di un’edizione straordinaria di ‘Mal’aria’ che mette proprio Torino (con 66 giorni di sforamento) in testa alla classifica delle città peggiori, seguita da Cremona (58), Padova (53) e Milano (50) dove sono entrate in vigore il nuovo divieto d’ingresso nell’Area C anche per le auto Euro4 senza filtro anti-particolato.

Tra le prime 25 in classifica ci sono anche altre città oltre la soglia, come per esempio Frosinone che si piazza al quarto posto con 52 sforamenti.

La cosa drammatica è che per alcune di queste città non è una sorpresa ritrovarsi oltre i limiti fissati poichè dice Legambiente “già da marzo alcune città” erano “ampiamente” oltre i 35 giorni consentiti; tra queste Torino, Alessandria, Asti, Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Venezia, Padova e Vicenza.

Cosa significa aver superato la soglia dei 35 giorni ? Significa ridurre con la “forza” le emissioni e non potendo spegnere riscaldamento casa e le fabbriche, la scure ambientale si abbatte sulle automobili che la gente continua a comprare perchè il trasporto pubblico non è all’altezza ed il caso della romana ATAC è emblematico con una società che andrebbe fatta fallire e riavviata con sistemi manageriali e trasparenza degna di una città che nel suo nome esige anche la scritta CAPITALE che deve meritarsi.

E se i Comuni non lo fanno, deve intervenire Provincia, Regione e Stato altrimenti la Comunità Europea parte con pesanti multe che è meglio evitare di questi tempi.

In Italia si vendono pochissime auto elettriche e solo in quest giorni Enel ha finalmente avviato col consorzio Eva+ un sistema di ricariche veloci per le auto elettriche, ma su 300.000 colonnine elettriche presenti nel mondo, 100.000 sono in Europa e solo 3.000 in Italia di cui molte anche fuori uso oppure non utilizzabili perchè qualche automobilista di benzina o diesel le usa come parcheggio sapendo che non esiste la rimozione forzata mancando la legge…

In Inghilterra chi compra una elettrica non paga l’IVA (25%), in Francia riceve 10.000 euro di bonus, in Germania 4.000, in Norvegia meglio non dirlo (anche se fa ora scalpore che forse tasseranno le auto oltre le 2 tonnellate a cui appartengono anche alcune elettriche che però pagheranno un terzo rispetto alle “ciccione fossili”). In Italia lo Stato pare molto interessato ai vaccini ma sarebbe meglio prevenire le malattie vivendo in una ambiente sano e pulito piuttosto che ingerendo farmaci.

In Italia, pur con agevolazioni basiche, l’elettrico conviene a Milano e Roma più del Benzina e del Diesel, come ha dimostrato numeri alla mano la stessa Smart Italia che sta lanciando la sua Smart elettrica (dal 2019 saranno vendute solo Smart elettriche!) e noi stessi possiamo confermarlo viaggiando principalmente elettrico per i nostri spostamenti principali: non guardate il prezzo assoluto, ma la rata mensile che pare più alta delle benzina / diesel ma non pagate il bollo, l’assicurazione costa molto meno, il parcheggio è quasi sempre gratis, il rifornimento a pagamento costa un terzo del diesel e tanto altro compreso il poter girare in città nel silenzio più assoluto con i pedoni che ti sorridono e quando ricarichi sulla colonnina sentire i bimbi “mamma guarda questa auto è elettrica!” che non ha davvero prezzo!

Seguiteci quindi sulla via elettrica che è il presente, circolando ovunque risparmiando portafoglio, ambiente e per chi sostiene che l’energia con cui si ricarica arriva dal carbone segnaliamo che TERNA (la autostrada della energia elettrica) distribuisce energia rinnovabile al 70% e dalla vostra spina esce ormai quasi il 50 di energie ricavata da fonti rinnovabili in costante crescita…

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