Nissan Leaf da 30Kw/h, prova a lungo termine tra efficienza e consumi

L’auto elettrica, hai presente il futuro?

Le auto elettriche non sono più l’esperimento raro -magari fine a sé stesso- proposto da una delle maggiori potenze in campo automotive in occasione di una fiera. E non è neanche raro trovarne in giro, specialmente in altri paesi europei come Francia e Olanda o, spostandosi un po’ più in alto, negli avanzati paesi scandinavi.

Capire il mondo delle auto elettriche non è semplice come sembra e, spesso, tra gli automobilisti regna una certa confusione. I dubbi vanno da come si ricaricano a quanta strada possono percorrere, per non parlare di perplessità sulle prestazioni. A quanto pare però, l’auto elettrica è parte di un futuro più vicino di quanto si possa credere. Abbiamo quindi deciso di provarne una, ma sul serio: non ad una presentazione da un paio d’ore, ma per 90 giorni. Tempo, speriamo, più che sufficiente per scoprire come si comporta una vettura elettrica nella quotidianità. Per farlo abbiamo scelto Nissan Leaf, che riesce a coniugare un’autonomia elevata (Nissan dichiara dai 125 a 200Km nella versione da 30Kw/h in condizioni d’utilizzo reali in autostrada) a un prezzo d’acquisto umano, cosa non banale -almeno al momento- per un’auto elettrica.

Nissan Leaf, la fotosintesi dell’auto

Leaf significa foglia in inglese, ma questo probabilmente lo saprete già. Bazzicando su Wikipedia però abbiamo scoperto che l’ufficio marketing della casa nipponica ha voluto dare un taglio più fantasioso al nome, che diventa acronimo di Leading, Environmentally friendly, Affordable, Family car. Un’auto proiettata nel futuro quindi, amica del progresso, pensata per le famiglie e dal prezzo contenuto.

La Nissan Leaf viene prodotta in due varianti, entrambe elettriche, dove a cambiare è la capacità della batteria. Si parte da un’unità da 24Kw/h, per cui Nissan ha dichiarato un’autonomia da 100 a 160 chilometri (sempre in condizioni di guida reali, in autostrada e con il clima acceso), per arrivare alla già citata batteria da 30Kw/h. Il motore è invece lo stesso: un sincrono a magneti permanenti capace di sviluppare 80Kw/h di potenza (pari a 109CV) e 254Nm di coppia massima, disponibili da subito. Secondo il costruttore l’auto riesce a raggiungere i 144Km/h di velocità massima, limitata dall’elettronica per evitare gli sprechi.

Il Design

la linea è molto particolare, riconoscibile a colpo d’occhio insomma. Probabilmente, nonostante un leggero family feeling con le altre auto del marchio (Juke in particolare), Nissan ha voluto costruire un’auto che attirasse l’attenzione: la guardi mentre passa, ti accorgi che non fa rumore e cerchi di capire meglio. La cosa sembra funzionare. In realtà i giapponesi, che le cose non le lasciano al caso, hanno lavorato sulla linea della Leaf concentrandosi su aerodinamicità e resistenza all’aria, in modo da ottimizzare i consumi. Il gruppo ottico frontale risalta, allungato ed in linea con il cofano, mentre il posteriore scende a cascata. Niente radiatore -non serve- né bocchettone laterale per il carburante, ma uno sportello frontale dove inserire le prese di ricarica. Da un lato abbiamo l’attacco per la carica domestica (un pieno di energia in 12/15 ore) e di carica rapida (4/5 ore), mentre dall’altro troviamo un attacco CHAdeMO per avere l’80% di autonomia in mezz’ora. Le luci di stop, invece, fanno da cornice al portellone del bagagliaio.

Spostandoci agli interni elementi del tutto nuovi vengono accoppiati ai più classici sistemi di cui tutte le automobili sono dotate. La Nissan Leaf ci accoglie mettendoci subito a nostro agio: sedili riscaldati anche sul divanetto posteriore, infotainment touchscreen e pulsantiera per agire sui vari comandi d’elettronica si prendono il colpo d’occhio. Ma solo finché non l’accendete. A quel punto la strumentazione (completamente digitale) si illumina, mostrando autonomia e percentuale di carica, oltre ad una barra che indica quanto stiamo chiedendo al motore o viceversa, quindi quanto l’auto si sta ricaricando con l’energia cinetica. Anche il cambio automatico -non un optional su di un’auto elettrica- ha una linea piuttosto ricercata ma, cosa più importante, offre una modalità con maggior freno motore per ricaricare maggiormente la batteria.

Non mancano poi comandi al volante, cruise control e modalità Eco, particolarmente utile quando si cerca di fare economia di chilometraggio.

Nissan Leaf, come va su strada

Accendi il motore spingendo sul pulsante, ma all’inizio fai fatica ad accorgertene. Capita di accendere l’auto e poi spegnerla senza aver fatto nulla. E di ripetere la cosa. Questo perché la plancia si anima con piacevoli grafiche, ma il riflesso condizionato è più forte di noi. “Come mai non va’ in moto ‘sta macchina elettrica, ecco i soliti problemi delle nuove tecnologie.” E invece la povera Nissan Leaf non ha colpe. È solo che è riservata, fa tutto in silenzio. L’auto è pronta per partire anche se non c’è un vecchio Diesel a borbottare. E allora partiamo. La spinta è da subito molto generosa, più di quanto ci aspettassimo nonostante i proclami sull’elettrico. L’auto tende a proteggere l’autonomia, motivo per cui anche spingendo al massimo sul pedale bisogna aspettare circa un secondo per l’impegno assoluto da parte del propulsore.

Dalle prime battute l’auto si dimostra molto stabile, piuttosto reattiva e morbida nelle reazioni. Un’auto da città dallo spunto importante, con un buon raggio di sterzata e tutti i comfort necessari. Il sottosterzo c’è, ma non si rivela mai eccessivo e basta alleggerire per tornare in traiettoria. Nei lunghi passaggi in montagna in discesa, aumentiamo il freno motore -con il cambio in posizione B- per ricaricare l’auto: l’autonomia comincia a salire invece che a scendere, e la cosa fa effetto. Gli spazi di frenata della piccola Leaf sono ridotti, si riesce ad avere bene in mano la situazione. Quello che non ci ha fatto impazzire è il volante molto ampio e, forse, un set di pneumatici non del tutto all’altezza. La spinta del motore infatti è davvero importante e, se andiamo a cercare intenzionalmente la perdita di trazione, lei non tarda a farsi sentire. È anche vero però che nessuno compra una Nissan Leaf per correre: per provocare quel tipo di pattinamento serve andarlo a cercare.

Le ricariche sono semplici da effettuare -in casa basta attaccare l’auto ad una normale Shuco- ma per semplificarci la vita conviene scaricare qualche applicazione. Una su tutte? PlugShare, per iOS e Android. L’App ci mostra tutte le colonnine di ricarica in zona e non solo, ci informa su quali sono libere e su quanto ci vuole per ricaricare l’auto. Quando si decide di affrontare un percorso più lungo invece è meglio affidarsi ad E-Moving, applicazione che ci offre la possibilità di affrontare i viaggi calcolando le varie soste necessarie. In ogni caso, qui trovate un articolo dedicato alle modalità di ricarica per l’auto elettrica.

 

Il Nostro Video Test


Prezzi e vantaggi

La Nissan Leaf ha un prezzo base di 23.910€, che può raggiungere i 39.085€ per la versione Tekna con batteria da 30Kw/h. C’è da dire però che dal prezzo di listino (qui trovate tutte le opzioni) vanno scalati gli ecoincentivi. Oltretutto poi, l’auto elettrica è esente dal pagamento del bollo per i primi tre anni (circa 400€ all’anno in base alla regione di residenza) ed in molti comuni ha accesso gratuito ai parcheggi su strisce blu. Infine, in diversi comuni d’Italia è possibile transitare in ZTL: a Milano si ha pieno accesso all’Area C, mentre a Roma si può entrare nella Zona a Traffico Limitato. Per quanto riguarda le ricariche si riesce a raggiungere il pieno con pochi euro, comunque meno di quanti ne servano per un pacchetto di sigarette. A questo va segnalata la possibilità di poter rateizzare l’auto, nello specifico in versione Visia con batteria da 30Kw/h. L’offerta (TAN 1,99% e TAEG 3,01%) richiede un anticipo di 5.870€, 36 rate da 299€ ed un saldo finale di 11.452€ che corrisponde al valore futuro garantito.

In Conclusione

La Nissan Leaf è un’auto completa, non soffre la sindrome della scarsa autonomia. Come seconda auto può risolvervi diversi problemi, specialmente se lavorate in una ZTL. La ricarica costa poco e la batteria è garantita 8 anni, ma di contro bisogna cambiare mentalità.

A qualcuno riuscirà facile, si tratta semplicemente di ricordarsi di mettere l’auto in carica alla sera, magari una volta ogni due o tre giorni. Non sarà il massimo per i lunghi viaggi, è vero, ma con un po’ di organizzazione si può pensare anche a quello. D’altronde si tratta dell’elettrica più venduta di sempre con 50.000 unità all’attivo dal suo lancio nel 2010.

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