Peugeot 407 SW: Test Drive

Peugeot 407 SW: Test Drive. Parigi – Nelle concessionarie è arrivata solo nel mese di settembre, per cui è decisamente presto per parlare di successo, ma l’interesse della clientela è sicuramente molto elevato e la 407 SW ha tutte le carte in regola per sfondare all’interno del proprio segmento. Sì perché alle qualità motoristiche, funzionali e stilistiche che hanno reso estremamente appetitosa la versione berlina, si aggiunge una notevole dose di versatilità in più…elemento apprezzato nel “Bel Paese” ma non solo.
Versatilità e stile si uniscono Dal vivo è ancor più bella e filante di quanto le foto non facciano trasparire, perché nonostante sia lunga la bellezza di 4 metri e 76 centimetri, l’altezza complessiva rimane contenuta in 1,49 metri, andando un po’ contro alla generale tendenza che tende a “monovolumizzare” le linee, a tutto vantaggio di quel “sorrisone” che, a nostro parere, trova nel nuovo volume posteriore il suo totale completamento.
L’anima ispiratrice dei concetti di versatilità della 407 a “coda lunga” è la sorellina 206 SW, in particolar modo per quanto concerne la distribuzione dello spazio interno e la tipologia di apertura del vano posteriore, che rende indipendente il lunotto oscurato rispetto al portellone sul quale è infulcrato, a tutto vantaggio della praticità e della possibilità di accedere al bagagliaio in spazi ristretti. Oltre che per la facilità d’accesso, il volume posteriore si fa notare per la capienza (455 litri) e per la sua forma “a parallelepipedo”, ottenuta grazie alla particolare geometria del retrotreno, che lo rende pienamente sfruttabile e ne incrementa la funzionalità d’uso.
Non manca, ovviamente, la possibilità di reclinare progressivamente il divano posteriore sdoppiato così come si fa notare la possibilità di reclinare in avanti il sedile del passeggero, funzione davvero utile chi si trovasse a dover trasportare oggetti particolarmente lunghi.
Fanno parte della dotazione la rete di contenimento del carico, che può essere fissata sul pavimento mediante quattro punti di ancoraggio, e la tenda rigida, ricoperta di moquette e composta da una zona piatta seguita da due elementi pieghevoli e poi da un’aletta con maniglia centrale, che protegge il bagagliaio da sguardi indiscreti: occhio non vede, curiosità non duole…
Luce a volontà Se dalla 206 SW sono stati ripresi alcuni concetti relativi alla versatilità, dalla 307 SW, la 407 dalla coda lunga riprende il concetto del tetto panoramico in cristallo atermico (un’autentica novità per il segmento M2), opportunamente stratificato per renderlo infrangibile, insonorizzato e migliorare la protezione contro i raggi UV del sole. Il tutto integrato da una tendina ad azionamento elettrico, con dispositivo antipizzicamento.
Il cristallo stratificato consente una trasmissione luminosa nell’ordine del 20%, ma un filtro delle radiazioni che sono contenute al 12%. Grazie a questo tetto di 1,6 metri quadri e al parabrezza di 1,4, la superficie vetrata complessivamente a disposizione della nuova variante della 407 è di circa 5 metri quadri…!
Motori per tutti i gusti: benzina da 117 a 211 CV… La gamma motori a disposizione della nuovissima SW francese è la stessa proposta per la già commercializzata berlina, e si apre con il 1.8 litri 16V a benzina da 117 CV e 160 Nm di coppia massima al quale è abbinato ad un cambio manuale a cinque marce. Un motore sicuramente interessante, ma che “paga” 43 CV al 2,2 litri 16V – che eroga 160 CV ed una coppia di 217 Nm – ed una marcia, visto che i tecnici francesi abbinano questa unità ad un cambio meccanico a sei marce o, in alternativa, un sequenziale autoadattivo a quattro rapporti con comando tipo “Tiptronic System Porsche”.
La terza proposta a benzina è l’esclusivo V6 di tre litri di cilindrata 24V da 211 CV e 290 Nm di coppia massima… Si tratta del propulsore più potente in gamma, e basa la sua forza non solo sulla cilindrata ma anche sul sistema di distribuzione a variazione continua (VVT) in fase d’aspirazione (offre accelerazioni più lineari), ed un nuovo sistema di scarico bi-mode attivo, che assicura maggiori prestazioni agli alti regimi e una piacevole sonorità associata a un ridotto inquinamento acustico. Anche in questo caso, è associato un nuovissimo cambio automatico e sequenziale a sei rapporti, con comando tipo “Tiptronic System Porsche”.
…Diesel da 110 a 136 CV Non mancano ovviamente i propulsori turbodiesel HDi, dotati di filtro attivo antiparticolato di seconda generazione ed in linea con le normative Euro 4 nelle versioni manuali. Il primo, più piccolo nella cilindrata ma generoso nel cuore, è un 1.6 litri 16V da 110 CV e 240 Nm di coppia massima, che possono diventare 260 nel momento in cui l’”overboost” entra temporaneamente in funzione. Potente ed elastico, soprattutto se messo in relazione con la ridotta cilindrata, questo millesei dispone di un turbocompressore a geometria variabile e di un sistema Common Rail dell’ultima generazione, con pressione di iniezione di 1600 bar. Abbinato ad un cambio meccanico a cinque marce, è in linea con le norme Euro 4.
Il secondo HDi è un 2 litri di cilindrata 16V da 136 CV e 320 Nm che, anche in questo caso, possono salire a 340 Nm grazie all’overboost. Come l’1.6 litri HDi, ha scambiatore aria/aria, sistema Common Rail della nuova generazione (con pressione di iniezione di 1 600 bar) e turbocompressore a geometria variabile. Viene proposto in abbinamento ad un cambio meccanico a sei marce oppure automatico e sequenziale tipo “Tiptronic System Porsche” a quattro rapporti.
Il FAP® presente sui due HDi è della seconda generazione e viene sostituito dopo circa 120mila chilometri, durante le normali operazioni di manutenzione.

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