Volvo nel 2019 dice addio al Diesel a favore di elettriche e ibride

Volvo Cars ha dichiarato bilanci record con fatturato e soprattutto utili in forte crescita grazie alla proprietà cinese che dopo averla comprato a prezzi di liquidazione dalla Ford ne ha creato una marca macina-profitti. La gamma rinnovata dalla XC90 alla ultima XC60 in attesa delle più piccole XC40 e XC20 fanno volare le vendite in tutto il mondo e in particolare nella domestica Cina e negli USA.

Nessuna sorpresa quindi per proclamare l’abbattimento del Diesel che fuori dalla Germania e dall’Italia ormai non fila più nessuno ed il Dieselgate e le minacce non ancora sopite negli USA alla FCA tengono tutti alla larga dal Diesel, con la sola eccezione dei tedeschi che pare non vogliano ancora mollare l’osso a gasolio. Per Usa e Cina propoprre tre vetture completamente elettriche e le altre ibride (benzina-elettriche) è quindi una manna dal cielo, mentre per Volvo Italia e i loro collghi germanici sarà una bella sfida da far tremare i polsi.

Le testate hanno già scritto che Volvo sfida Tesla dimenticando però che se gli svedesi annunciano, Mr. Elon Musk il 28 luglio consegnerà la prima Model 3 con altri 500.000 clienti in attesa di ricevere la loro vettura già ordinata!

Sembra proprio che dopo un bel sonno le Case fossili si siano accorte che in California qualcuno sta per travolgerle e casualmente il primo a far le cose per bene è stata la cinese Volvo seguita, sempre casualmente, dalla indiana Jaguar Land Rover. La Vecchia Europa sembra purtroppo davvero Vecchia nell’automotive e spiace che nel 2017 non sia commercializzata in Europa nessuna vettura FCA con almeno una soluzione ibrida, se non totalmente elettrica.

Fiat ha rivoluzionato il Diesel con il commonrail, rilanciato il benzina con l’iniezione diretta, fatto ripartire GPL e metano e ora deve dare un bel colpo di reni per rilanciare lo spirito automobilistico europeo che non ha compreso il potenziale di Tesla, tanto che nemmeno la “sveglia” Mercedes che possedeva il 10% delle azioni Tesla ha capito il potenziale vendendole per 2 miliardi, quando oggi il 5% è stato comprato da un fondo cinese per 6 miliardi.

Solo speculazione? Forse. I vecchi costruttori devono solo sperare che la gente non salga su una Tesla perchè quando si scende le rivali sembrano arcaiche e non stupisce perchè i proprietari di Tesla chiamino i loro amici che guidano Audi, BMW e Porsche dei vecchi fossili! Se accanto all’elettrico ci mettiamo la guida autonoma, si comprende bene come fra 5/10 anni tutto sarà diverso e la prima vittima porta un nome tedesco: Diesel!

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