Dall’Italia in Norvegia con l’auto elettrica

Dall’Italia alla Norvegia con l’auto elettrica. Fantascienza? Beh, almeno stando all’attuale autonomia delle vetture dotate di una spina al posto di un serbatoio e dando un occhio all’attuale numero (esiguo) di colonnine di ricarica – parrebbe proprio di sì. Ma il sogno potrebbe presto trasformarsi in realtà con una “deadline” fissata in appena tre anni. Ebbene sì, entro il 2020 infatti potrebbe essere possibile partire dall’Italia ed arrivare nella lontanissima Norvegia viaggiando a bordo di un’ecologica automobile elettrica.

L’idea è quindi quella di realizzare un vero e proprio corridoio verde formato da quasi 200 stazioni di ricarica veloce che attraversi fino a sette differenti stati europei. A metterci soldi e faccia è addirittura l’unione Europea che con il programma CEF ha già stanziato 10 milioni di Euro per portare a termine un progetto così ambizioso.

Le infrastrutture sono invece messe sul campo dalle aziende E.On e Clevar – in pratica una delle società più importanti al mondo per quanto riguarda la produzione di energia elettrica – ed una che si occupa di servizi per la mobilità elettrica, con sede in Danimarca.

Nei prossimi tre anni assisteremo quindi alla costruzione di ben 160 nuove stazione di servizio per auto elettriche – che andranno ad aggiungersi alle 20 già dislocate sul territorio norvegese. Tutti gli impianti di rifornimento di ultima generazione funzioneranno a 150 kW – in modo da permettere la ricarica al 100% delle auto elettriche attualmente in commercio in una manciata di minuti. Per le vetture che consentono un’autonomia attorno ai 400 Km serviranno di fatto tempi di ricarica variabili tra i 20 minuti e la mezz’ora.

A vedere le prime stazioni di servizio entrare in servizio saranno la Danimarca e la Germania – a cui si affiancheranno poi quelle in embrione in Francia, Norvegia, Svezia, Regno Unito e – ovviamente – Italia. L’idea è quindi di dislocare tutti i punti di ricarica ad una distanza l’uno dall’altro di non oltre i 160/180 Km – in modo da garantire a nessuna auto elettrica di “restare a
secco”.

Che dire? Staremo a vedere.