Elon Musk, le auto elettriche e Nikola Tesla, il genio della lampada

Elon Musk ha fondato la Tesla Motors nel 2003, dopo aver condotto al successo il sistema di pagamenti online PayPal a sua volta ideato dall’imprenditore sudafricano quattro anni prima. Sembra superfluo dirlo ma, al momento, PayPal risulta il sistema più sicuro ed utilizzato al mondo per spostare il denaro online. Quando decise di entrare nel mondo dell’automotive, Musk aveva 32 anni. Ora ne ha 45, ed il valore azionario di Tesla Motors nell’ultimo triennio è pressoché decuplicato. Di conseguenza, ma non solo, Musk impersona uno degli uomini chiave dell’industria moderna e, ormai, di politica internazionale del nostro tempo.

Era il 2008 quando la SpaceX, da azienda privata, lanciò un razzo in orbita per poi recuperarlo e poterlo quindi utilizzare ancora. La dimostrazione sarà sufficiente ad ottenere una buona dose di fondi da parte della NASA, pari a circa 600 milioni di dollari.

Successivamente, gli investimenti ottenuti da SpaceX servirono a progettare navicelle, anche adibite al trasporto umano, per raggiungere Marte in tempi relativamente brevi. Inutile dirlo, il progetto tuttora in via di sviluppo di SpaceX è coordinato da Elon Musk.

In breve è un po’ questo il personaggio, capace di prendere in prestito il nome da una sala giochi anni Ottanta, fondare la “SpaceX” e prepararsi a spedire qualche umano su Marte. Parliamo dello stesso Musk che ha fondato in California la SolarCity, azienda concentrata a sviluppare al meglio il fotovoltaico e che al momento è stata accorpata alla Tesla in una sorta di reciproco completamento. La sinergia tra Tesla Motors, SolarCity e SpaceX ha dato a vita ad Hyperloop, un nuovo mezzo di trasporto che permetterebbe di viaggiare ad oltre 1.100Km/h. Semplificando, si tratta di un cilindro a bassa pressione che punta a migliorare sensibilmente la vita dei pendolari.

Ora, è possibile che Elon Musk si svegli ogni mattina con un’idea irrealizzabile per chiunque altro, come può esserlo visitare pianeti sconosciuti o far viaggiare eventuali passeggeri a velocità siderali e, ancora, far collassare su sé stessa gran parte delle aziende petrolifere rendendo accessibili a tutti le auto elettriche. Non c’è un solo motivo per cui Elon Musk abbia scelto di chiamare la propria azienda automobilistica così, prendendo in prestito il nome del famoso inventore e fisico Nikola Tesla.

Tesla fu uno degli uomini che guidarono il progresso del ventesimo secolo, con scoperte che lo resero celebre nel suo e nel nostro tempo. Una su tutte, la corrente alternata. Quella necessaria alla Model S, ma anche alla Model X ed alla Model 3 per macinare chilometri. E a noi per scrivere al computer, a voi per leggere e così via.

Nikola Tesla, serbo di nascita ma ben presto naturalizzato americano, fu grande amico di Mark Twain e secondo alcuni sostenitori progettò la radio prima di Guglielmo Marconi, il quale avrebbe soltanto avuto l’accortezza di rendere lo strumento accessibile alle masse. D’altronde, intorno al genio di Nikola Tesla si erge un vero e proprio mito, con le sue leggende e le sue contraddizioni rese possibili da una vasta schiera di ammiratori e studiosi. Oltre ad aver prestato il nome all’unità di misura che identifica l’induzione magnetica (T) e tutta una serie di invenzioni minori come le lampadine a fluorescenza, Nikola Tesla ha tentato di fornire al mondo una rete elettrica senza fili.

La corrente alternata permette di sfruttare il sistema trifase, trasportando così grandi quantitativi di energia tramite trasformatori, cosa che con la corrente continua scoperta da Thomas Edison -tuttora in uso per alcuni apparecchi- non è possibile. Tesla combatté una guerra affinche le sue idee venissero prese in considerazione ed accolte con la giusta presa di coscienza, ma non sempre le cose andarono per il verso giusto.

Forse è stato Elon Musk a cercare un parallelo con il geniale scienziato, magari invece è il naturale evolversi delle cose che ha reso i due piuttosto simili. Ossessionati dal sogno di un mondo migliore, entrambi non avevano molta facilità a relazionarsi col prossimo. C’è chi si augura che Musk venga ricordato come un Leonardo dei giorni nostri, come c’è chi si riferisce a Nikola Tesla come al genio più sottovalutato della storia.

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