Tesla compra tutte le batterie per le sue auto elettriche e i rivali restano a secco!

Per far andare avanti una vettura elettrica ci vogliono tante batterie. Pensate che la nostra Tesla Model S 75D pesa circa due tonnellate e la metà è formata dal pacco batterie che occupa l’intero pianale lungo quasi 5 metri… Insomma tanta roba queste batterie che normalmente sono prodotte da imprese nipponiche.

Nonostante gli incredibili investimenti della Tesla, non riesce ancora a smaltire l’incredibile domanda di oltre 500.000 Model 3 tanto che la lista di attesa continua ad allungarsi al pari dei tempi di consegna, senza contare il successo crescente di Model S e X in tutto il mondo che ha portato all’accordo di costruire un nuovo stabilimento in Cina per soddisfare il locale mercato che nel 2025 assorbirà 7 milioni di veicoli elettrici.

Per accelerare i tempi il boss della Tesla ha fatto letteralmente razzia di batterie come riportano autorevoli testate scientifiche internazionali ed i fornitori di Tesla (sicuramente il loro miglior cliente) sono ora costretti a rifiutare altre commesse da parte di altre case di auto elettriche, ma anche di altri elettrodomestici che necessitano di di batterie per funzionare! In Giappone le batterie cilindriche sono ormai diventate merce rara da quando Panasonic, fedele partner del gruppo statunitense, ha consegnato la maggior parte di quelle disponibili alla Tesla, costringendo gli altri competitor e fabbricanti di elettrodomestici e loro accessori ad “assalire” i depositi di Samsung, SDi, LG e tutti gli altri operatori del settore che ora sono senza stock.

La situazione sta creando molta preoccupazione, specie fra europei ed asiatici, non potendo i rivali della Tesla competere nè per volumi nè per valori considerando che i margini di qualsiasi Tesla sono superiori a qualsiasi rivale che quindi trova i portoni sbarrati da chi lavora per i californiani e deve quindi accettare i ricatti degli altri fornitori che caricano sapendo che o accettano o lasciano le auto nei piazzali senza batterie! Pare che tale carestia possa risolversi per la primavera 2018, sempre che lo stabilimento Tesla Gigafactory sito in Nevada divenga più autonomo e sperando (i rivali) che Tesla non apra troppo presto il Gigafactory cinese altrimenti i tedeschi dovranno cominciare a preoccuparsi e trovare soluzioni che non li faccia saltare in aria prima degli americani…

Oltre alle auto, Tesla si accinge anche a produrre camion (a 200.000 dollari contro i 400.000 di un truck tradizionale…) e se avrà successo pure qua non si capisce dove gli altri troveranno batterie rendendo intanto felici i Paesi da cui si estraggono le materie prime per produrle!

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