Tesla Model 3 in ritardo di tre mesi, produzione record al pari delle perdite!

Luci e ombre sui dati del terzo trimestre di Tesla che conferma gli evidenti ritardi della Model 3 (in buona compagnia visto che tutti i suoi competitor presentano concept ma in concessionaria non si vede nulla di nuovo tolta la Renault Zoe ed a breve la i3 facelift mentre per la i5 si parla del 2021). Il traguardo delle 5.000 unita per mese si avranno da fine marzo anzichè gennaio 2018 e per raggiungere il target Tesla ha deciso di rallentare del 10% la produzione di Model X ed S per destinare i reparti scelti alla piccola considerando che ci sono in lista d’attesa oltre 400.000 clienti (pensate che la Opel con e Ampera hanno bloccato gli ordini in Norvegia per overbooking pur ragionando su migliaia di pezzi a conferma che l’avviamento di produzione non è facile per nessuno e negli USA se un prodotto non è perfetto sono guai come hanno avuto modo di verificare anche le industrie automotive tedesche).

Sulle 10.000 unità mensili, Tesla si è mostrata molto vaga e prudente dopo le passate promesse… Quindi Model 3 ancora in affanno, mentre Model S ed X vanno a gonfie vele tanto da aver già raggiunto le 250.000 unità prodotte che per modelli over 100.000 dollari non sono bruscolini…

Mega Factory e mega costi/perdite
I mega investimenti uniti ai ritardi si pagano e quindi a fronte di una perdita prevista di 2,23 dollari per azione si è passati a 2,92 dollari che sono una bella botta, compensata dai ricavi che dagli stimati 2,39 miliardi di dollari sfiorano i 3 miliardi (2,98 miliardi per l’esattezza) per un trimestre! ossia Tesla fattura già 12 miliardi di dollari in 12 mesi e quindi sta assumendo dimensioni di un certo peso

Il titolo in borsa ovviamente ne ha risentito “scendendo” a 321 dollari per azione ricordando che 52 settimane fa ne valeva 178 ed il suo record è stato di 389, valori che portano la sua capitalizzazione in borsa a più di 53 miliardi … Molti dicono che siano troppi (lo pensiamo anche noi, oggi, ma se supera il milione di pezzi la storia cambia radicalmente, ma Tesla è innovazione ed una bella storia che piace agli investitori più forti del mondo e la volontà di aprire un mega stabilimento in Cina nei pressi di Shangai -come confermato dal Wall Street Journal- per avere fabbriche in tutto il mondo per soddisfare i mercati locali spiazzando anche qui i suoi competitor che fino al 2020/21 avranno solo concept lasciando alla Tesla tre anni per occupare i mercati statunitense e cinese. Il vantaggio di Tesla è che una volta finito uno stabilimento le Model X e Model S escono già affidabili e con infrastrutture adeguate così come dal 2018 le stesse Model 3 e probabilmente il crossover Y ed il pick up per non parlare del Camion…

Investimenti e la via cinese della Tesla
Gli investimenti sono miliardari, la velocità dell’innovazione pazzesca, le infrastrutture basilari (nella trimestrale tesla mette anche una foto del Mega Super Charger di Shangai in Cina dove in un piano di un garage ci sono ben 50 stalli con altrettante colonnine elettriche ricordando che Enel in Italia ne ha lanciate col consorzio europeo Eva+ trenta per tutta la tratta Milano – Roma). Insomma qui come non mai vale la massima del nostro Federico Faggin (italiano nato a Vicenza ed inventore del microprocessore Intel che ha ricevuto da Obama la medaglia d’oro per meriti tecnologici che a Silicon Valley in California ha una serie di industri ipertecnologiche): “non è il pesce grande che mangia il pesce piccolo, ma il pesce veloce che batte i pesci lenti…”

In Cina già ora si vendono più di 350.000 auto elettriche e nel 2025 il Governo cinese ha stabilito che siano almeno 7 milioni…

Grandi opportunità e l’elettrico è già il presente
Insomma la rivoluzione elettrica è già iniziata e noi stessi ieri abbiamo ricevuto il primo aggiornamento della Tesla Model S via WI-FI come abituati con l’iPhone ma per ottimizzare specchietti retrovisori, riscaldamento, info sui SC e più funzionalità su Homelink oltre all’inserimento della lingua spagnola nei manuali on line che potete consultare nell’abitacolo…

Chi pensa che l’elettrico sia il futuro rischia di essere presto “over”.

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