Focus: Team Renault F1

Come ci si sente ad essere catapultato per un giorno dietro le quinte di una delle gare più prestigiose del mondo, il Gran Premio di Monza, ospite di una delle case leader della Formula 1? Benissimo, c’è da giurarlo. Fino a quando non si ha di fronte agli occhi la realtà delle corse, poco si capisce su quanto rimane a monte, ciò che esiste, e lavora, al di la dei piloti e dei tecnici inquadrati dai cameraman durante i pit stops. 850 persone impiegano energie e passione nel reparto Formula 1 della casa francese, 300 inglesi e 550 francesi; 17000 pezzi di ricambio, 2 Motorhome, 4 camion, 4 chassis, 70 persone che lavorano direttamente ai box.
Questi sono solo alcuni dei numeri con cui Vanessa Reffay testimonia la grandezza e l’impegno di Renault nel mondo delle monoposto. La nostra visita è solo all’inizio. Se avete sempre pensato che un GP duri giusto tre giorni, vi sbagliate di grosso. I camion di Renault giungono una settimana prima nei pressi del circuito per montare tutto ciò che serve al fine di supportare macchine e piloti durante la competizione, a partire dai cablaggi, con due persone adibite al loro montaggio, per riuscire ad essere pronti nel tempo record di due giorni. Già, perché è necessario che le apparecchiature elettroniche funzionino alla perfezione in modo da poter registrare lo stato del telaio e del motore durante il moto e per permettere la comunicazione univoca tra macchina e box.
Una gigantesca antenna montata su uno dei camion testimonia l’importanza della telemetria. Tutti i dati vengono immagazzinati grazie all’opera, assistita dall’uso di computer, degli ingegneri della Magneti Marelli. Un computer per automobile che riceve i dati, successivamente decodificati e spediti non solo ai box, ma anche alla fabbrica. 5, 6 GB a weekend sotto forma di dati criptati. E’ questo il cuore dell’informazione, che non può permettersi di venir meno, neanche nei momenti più critici. Proprio per questo motivo i cavi sono doppi, in modo tale da permettere il funzionamento anche in caso di black out. Tra gli ingegneri e i tecnici vige un’alta specializzazione orizzontale. Ognuno ha il suo compito, esegue la sua serie di operazioni e non ha competenza nell’analisi di altri dati al di fuori dei suoi, siano essi del motore, del cambio o del telaio. Per le informazioni relative al motore ed al cambio sull’auto è montata, in basso a destra, una centralina controllata dalla Federazione del peso di soli due Kg, altro elemento fondamentale per il “monitoraggio” dell’auto.
La Formula 1 però, non è solo elettronica. Nel tir affianco a quello appena visitato adibito alla telemetria, ve ne è uno che custodisce al suo interno gran parte dei pezzi di ricambio. Dalle nostre mani passano alettoni e supporti per protezioni contro i colpi di frusta in carbonio, 2 volte più resistente dell’acciaio e 4 volte più leggero, per non parlare del costo… d’altronde, per un campionato di questo prestigio non si bada certo a spese.

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