Ganasce fiscali auto, senza preavviso non sono valide

Incredibile, ma vero: a volte le sentenze dei Tribunali vengono incontro ai cittadini. Senza peccare di populismo, non è questo il luogo – ci limitiamo a raccontare quanto successo nella “querelle” tra un cittadino e il fisco – in mezzo il Giudice di Pace. La sentenza del Giudice di Pace di Milano, la numero 7280 di quest’anno è infatti molto chiara e smonta le cosiddette ganasce fiscali a cui era stato condannato un’automobilista punito da fermo amministrativo. Il perché è presto spiegato.

Le ganasce fiscali sono considerate illegittime in quanto le cartelle esattoriali relative al debito del cittadino con lo Stato non erano state notificate correttamente. Non solo -anche il fermo tramite ganascia ha un vizio di forma non da poco: non è stato preceduto da “idoneo preavviso”.

Ma com’è andata nel dettaglio? Il protagonista della nostra storia ha un debito nei confronti dello Stato per circa 13 mila Euro – un conto decisamente salato e non per forza figlio di una multa per infrazione al Codice della Strada, ma che potrebbe anche essere frutto di tasse non pagate. Lo Stato ha ovviamente cercato di passare all’incasso e lo ha fatto producendo la bellezza di 19 cartelle esattoriali. Peccato che questa mole di carte e avvisi non sia stata inviata rispettando i termini di legge. Il proprietario del veicolo di contro si è limitato a non pagare e lo Stato ha risposto passando alle maniere forti, cioè con il fermo amministrativo del veicolo in questione.

Fermo arrivato senza giusto e congruo preavviso, come si legge nella sentenza del Giudice milanese e che quindi si vanifica e “libera” di fatto la vettura incriminata e incatenata dalle ganasce. Una sentenza fortemente sostenuta anche dalle associazioni dei consumatori che ovviamente hanno festeggiato per l’esito finale affermando come sia giusto che Stato e cittadini abbiano gli stessi doveri nel rispettare forme e regole.