Vacanze estive 2017: tanti gli automobilisti italiani con pneumatici invernali

I risultati dell’indagine Vacanze Sicure 2017 in vista degli esodi estivi mettono in allerta la Polizia Stradale e le Associazioni di categoria: sono ancora troppi gli automobilisti italiani che si mettono alla guida della loro auto con pneumatici invernali (M+S) nonostante il sole cocente.

Il Progetto Vacanze Sicure è un’indagine realizzata dal Servizio Polizia Stradale, in collaborazione con Assogomma e Federpneus, per monitorare le condizioni delle gomme dei veicoli in circolazione in Italia alla vigilia degli esodi estivi.

I risultati del Progetto Vacanze Sicure edizione 2017

Sono stati 12.910 i controlli effettuati dalla Polizia Stradale tra metà aprile e metà giugno su strade e autostrade di Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia.
Ne è emerso che il 15,26% delle auto controllate (quasi 1 su 6) circolava con almeno una non conformità riguardante gli pneumatici: pneumatici non omologati, gomme che presentano danneggiamenti, gomme lisce.

Quest’anno l’indagine ha rivelato però soprattutto due fenomeni che rappresentano una tendenza emergente ed inattesa nelle sue proporzioni, che può costituire un potenziale elemento di pericolosità per la sicurezza stradale:

  • uso di pneumatici invernali M+S (il 37,34% del campione)
  • equipaggiamento disomogeneo sugli assi (il 7,93% del campione).

Il pneumatico, è sempre bene ricordarlo, è l’unico punto di contatto tra il veicolo e il suolo, per questo motivo è il primo dispositivo di sicurezza attiva.
Per circolare nelle migliori condizioni di sicurezza possibili è opportuno montare pneumatici di tipo estivo (“standard”) nella stagione calda e pneumatici di tipo invernale (M+S con o senza pittogramma alpino) nella stagione fredda.
Questo consiglio, poi, deve essere accompagnato da un montaggio omogeneo sugli assi, ossia sempre 4 gomme identiche per marca, misura, caratteristiche prestazionali e tipologia (invernale/estivo), fatte salve alcune eccezioni indicate dal costruttore del veicolo.
L’omogeneità per asse delle caratteristiche dimensionali e prestazionali è prescrizione di legge, mentre l’omogeneità degli assi in termini di tipologia (estivo o invernale) è un consiglio dei costruttori di pneumatici fatto proprio dal Ministero dei Trasporti (Direttiva 16/01/2013).

Pneumatici invernali e pneumatici estivi: ecco le differenze

Con pneumatici invernali in periodo freddo gli spazi di frenata si riducono – rispetto ad un equipaggiamento estivo – del 20% con suolo asciutto e fino al 50% in caso di neve al suolo.
Con pneumatici invernali in periodo prettamente estivo, invece, si allunga il suo spazio di arresto mediamente del 20% rispetto agli estivi.
Una combinazione dei due diversi tipi di pneumatici, cioè 2 estivi e 2 invernali, non offre un risultato intermedio, ma risulta essere peggiore rispetto alla completa omogeneità per tipologia a prescindere dalla stagione.

È importante sapere che gli pneumatici invernali sono riconoscibili giuridicamente dalla marcatura M+S che, se sola, è un’autodichiarazione del costruttore di pneumatici; quando la marcatura M+S è accompagnata dal pittogramma alpino significa che quel pneumatico ha superato anche un test specifico omologativo di parte terza.

Omogeneità nell’equipaggiamento

I pneumatici devono essere identici sul medesimo asse, devono cioè essere dello stesso tipo, disegno battistrada, misura, marca, modello, cioè uguali in tutto e per tutto. Nel caso differiscano anche solo per uno di questi aspetti sono da considerarsi non omogenei.
Questa è una prescrizione di legge, che consiglierebbe anche di estendere l’identicità anche alla tipologia, cioè 4 estivi o 4 invernali.

L’equipaggiamento misto provoca perdita di aderenza al retrotreno in curva soprattutto in inverno e con neve al suolo, ma non solo. La disomogeneità per asse può influire sull’assetto del veicolo dando luogo ad un comportamento potenzialmente pericoloso e/o a sensazioni di insicurezza di guida. La disomogeneità, accompagnata da spessore battistrada prossimo al limite di legge, amplifica gli effetti di pericolosità e di aquaplaning.

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