Intervista a Valentino Rossi

Appena laureato per la settima volta campione del mondo in MotoGp, Valentino Rossi si racconta a Motogp.com, a tutto tondo. Un bilancio della stagione trascorsa e del campionato appena concluso, ma anche il suo futuro nelle corse e in Yamaha. Senza dimenticare, ovviamente, i compagni di squadra e i rapporti non sempre semplici. La parola al campione del mondo!

“Credo che quest’anno non ci sia stato un vero momento chiave, ma certo le battaglie vinte contro Jorge (Lorenzo) a Barcellona, Assen e Sachsenring sono state molto importanti per il risultato finale. Se c’è stato un vero momento chiave è stato in Catalunya. Credo sia stato il punto più alto della stagione. Nei prossimi 10 anni, se penserò al 2009, mi ricorderò probabilmente del sorpasso all’ultima curva a Barcellona”.

“Sapevo che Jorge con il pacchetto Yamaha-Bridgestone sarebbe molto veloce. Alcune volte è stato una piccola sorpresa, ma ero consapevole che sarebbe stato uno dei pretendenti al titolo. È stato strano perché avendo la stessa moto conosci esattamente il potenziale del tuo rivale, ma non sai dove hai un vantaggio e dove no. È un approccio differente alla battaglia”.

“Il sapore della vittoria ha sempre qualcosa di speciale, migliore di qualunque altra cosa. Il sapore della battaglia, il brivido dell’ultimo giro, l’eccitazione del sorpasso, vale un po’ meno di quello della vittoria, ma ci si avvicina molto. Essere nove volte Campione del Mondo è qualcosa di incredibile”.

“Quando sono arrivato in 125 l’obiettivo era vincere una gara; il secondo sogno era stato vincere il Campionato e poi andare in 250. Tutto passo dopo passo, ma non avrei mai immaginato che sarei arrivato a nove Campionati del Mondo. Personalmente ho tre campionati favoriti: quello 2001, l’ultimo con la 500cc, perché era una moto incredibile; 2004, la vittoria al debutto con Yamaha; e lo scorso anno perché ho vinto dopo due stagioni difficili. Gli altri campionati vinti sono tutti alllo stesso livello”.

“Quello che fa la differenza ora è partire davanti,” ha dichiarato l’italiano. “Fare una buona partenza e soprattutto rimanere concentrati per tutta la gara con l’obiettivo di rimanere costanti. Dieci anni fa le gare erano ben diverse peché erano divise in tre momenti. Ora le gare sono un unico momento: gas aperto dall’inizio alla fine”.

“A metà dello scorso anno ho deciso di firmare con Yamaha per altri due anni. Questo significa che mi sento pronto per altri due anni. L’obiettivo è sempre lo stesso: cercare di essere rapido dell’anno prima e difendere il titolo. La relazione tra me e Yamaha è qualcosa di speciale, quindi cambiare moto e accasarmi in un altro team non è una buona idea”.

“Credo che il prossimo anno il campionato sarà simile a quello di questa stagione perché i rivali saranno ancora gli stessi: Lorenzo, Pedrosa e Stoner. Inoltre ci saranno dei rookie interessanti, ma sono convinto che la battaglia rimarrà tra i soliti nomi”.

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