Porsche 919 Hybrid per la prima volta vincente nel Campionato Mondiale Endurance 2014

L’attesa è durata decisamente poco: il progetto di ritorno alle corse dello squadrone Porsche ha dato i suoi primi frutti sul finire della stagione 2014. La prima vittoria in classe LMP1 è arrivata nell’ultima prova del campionato Endurance del 2014 sul circuito di San Paolo in Brasile. La Porsche 919 Hybrid è un’auto molto avvenieristica, dotata di un sistema ibrido complesso ma molto funzionale; il progetto è partito da zero nel 2011 con un team di 230 persone gran parte delle quali ingegneri che hanno dato vita ad una vettura innovativa, prestazionale e da poco anche vincente. In meno di due anni, a partire dal 2011 quando è stato varato il progetto, la 919 Hybrid è stata messa su strada dopo un duro lavoro fatto in fase di ricerca e di test al simulatore di guida. La squadra, guidata da Fritz Enzinger (Vice Presidente LMP1), Alexander Hitzinger (Direttore Tecnico) e Andreas Seidl (Direttore del Team Principal) è stata affidata per questa stagione a piloti del calibro di Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb (questo trio l’ha portata alla vittoria in Brasile), ma da ricordare è anche la presenza dell’esperto Marc Webber ex compagno di squadra di Sebastian Vettel alla Red Bull in Formula 1.

 

La stagione 2014 è stata un susseguirsi di piccoli step positivi che, dopo un susseguirsi di podi e pole positions, sono stati coronati dal primo posto nell’ottava prova del campionato: il valore degli avversari della stagione 2014 è stato davvero notevole e vario per la presenza della pluirivittoriosa Audi R18 e-tron quattro forte di anni d’esperienza e della Toyota TS040 Hybrid forte di una tecnologia che il marchio giapponese sperimenta da anni sulla strada. La Porsche 919 Hybrid è stata disegnata senza lasciare nulla al caso: dall’aerodinamica ai materiali scelti è tutto volto alla ricerca della massima efficienza. Ma il vero gioiello tecnologico è rappresentato dal propulsore: un 2000 cc turbo a quattro cilindri dotato di due sistemi di recupero dell’energia cinetica.

 

La necessità per regolamento di avere un motore a tecnologia ibrida è stata messa in opera dai tecnici Porsche adottando delle batterie agli ioni di litio raffreddate ad acqua ed alimentate dall’energia cinetica in fase di frenata sull’asse anterione, mentre posteriormente la ricarica delle batterie è data dal recupero del calore dei gas di scarico attraveso un sintema di generatore a turbina unico nel suo campo. Quindi la monoposto di Stoccarda è l’unica che riesce a ricaricarsi anche in fase di accelerazione. Alcuni dati sulla positiva stagione del team sono stati la riduzione del 30% di consumo di carburante così come dettato dalla FIA, gli oltre 2300 km percorsi in testa nelle varie tappe, una percorrenza totale di 23232 km durante i quali sono stati prodotti ed utilizzati ben 3592 kWh di energia elettrica che da soli potrebbero alimentare una famiglia per oltre un anno.

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