Dakar 2015, Sainz fa sognare Peugeot

È il bello della Dakar. Si può passare da un estremo all’altro nel giro di pochi istanti. E se la prima è stata una tappa tutto sommato tranquilla, un gioco da ragazzi per i piloti più esperti della Dakar, oggi il rally si è trasformato già in un inferno. Gli organizzatori infatti per il secondo giorno hanno programmato la prova cronometrata più lunga dell’intera corsa. 518 km da percorrere con acceleratore flat-out per 625 km di percorso complessivo compreso di trasferimenti.

Nelle moto si impenna la Honda di Joan Barreda che conduce una prova perfetta, senza mai farsi insidiare dagli avversari e portandosi a casa una bellissima vittoria. Dietro però succede il finimondo. Sunderland, mentre è in terza posizione, si perde nella polvere e compromette la sua intera corsa mentre il super Campione Coma arriva nel finale con le gomme esaurite e deve rallentare fino a 60 km/h, concludendo solamente ottavo, dopo una gara condotta nelle posizioni di vertice. Bellissimo secondo posto quindi per l’altra Honda di Goncalves e terzo gradino del podio per Ruben Faria in sella a KTM.

Nelle auto è ancora una volta Nasser Al-Attiyah a dettare legge. Furioso per la penalizzazione di ieri, il Principe del Qatar stritola l’acceleratore e conquista rapidamente la testa della corsa. Posizione che non mollerà più fino al traguardo, dove arriverà con 8 minuti di vantaggio sul secondo. È tallonato dal compagno di squadra Terranova, che sembra avere le carte in regola per salire sul podio. Invece, a pochi km dall’arrivo, un errore clamoroso lo manda fuori strada, perde venti minuti e sprofonda a 24 minuti di distacco dalla vetta. Via libera quindi alle temibili Toyota Hilux a benzina di De Villiers e Ten Brinke, che conquistano rispettivamente secondo e terzo posto.

In casa Peugeot invece spetta a Carlos Sainz tenere alto il morale. Gli uomini del Leone possono tirare un vero sospiro di sollievo perché il Matador riesce a rimanere sempre nella top ten e sul finale, dove inizia la sabbia, riesce a sfruttare con grande maestria le potenzialità della sua 2008 DKR a due ruote motrici, recuperando posizioni e chiudendo con un bellissimo settimo posto, a venti minuti da Al-Attiyah. Un risultato davvero soddisfacente per un’auto appena nata e che, in una delle prove più difficili, con temperature attorno ai 40° C, riesce a rimanere a combattere nelle posizioni che contano, con veicoli molto più collaudati come Mini e Toyota.

La vera sorpresa della giornata però è Cyril Despres. L’ex motociclista, quello che ha “ancora tutto da imparare al volante”, riesce non solo a portare al bivacco la sua vettura ma anche a migliorarsi rispetto alla tappa di ieri, nonostante le difficoltà del percorso. Il pilota francese chiude infatti al 24° posto.

Discorso diverso invece per Stephane Peterhansel che ha dovuto affrontare una tappa tutta in salita. Monsieur Dakar, presumibilmente a causa di problemi tecnici, accumula più di un’ora di ritardo sul primo classificato e da domani dovrà davvero rimboccarsi le maniche insieme alla sua squadra per recuperare in vetta il suo compagno Sainz.

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