Dakar, nell’Inferno è Peterhansel a dominare

La Rioja, Trilogia dell’Inferno Parte 2. La prova di ieri è stata fino ad ora la più dura della Dakar 2016. Più difficile, insidiosa, sorprendente. Messa dagli organizzatori il giorno successivo all’anello di Belen che aveva già rimescolato pesantemente, vale a dire che Concorrenti dovevano partire non per classe di appartenenza ma in funzione del tempo ottenuto nella Speciale del giorno precedente. Non le moto, poi le auto, poi i camion  ma, nell’ordine, le 5 migliori moto, le 5 auto più forti, e così via. Se l’intento del tracciatore della Dakar era complicare la vita dei piloti l’obiettivo è stato pienamente raggiunto.
La speciale, tracciata sulle dune della valle infuocata, era lunga oltre 270 chilometri. Ed è stata immediatamente segnata dai colpi di scena, che hanno scandito un ritmo di gara indiavolato.

 

In pochi chilometri sono costretti a segnare il passo Van Loon, Hirvonen, Al Attiyah, che mette la macchina su un fianco, lo stesso Petrhansel che si perde confuso dalle tracce dei piloti partiti prima della sua 2008 DKR. È il momento in cui Carlos Sainz rimette in gioco le sue migliori qualità e parte all’attacco. La sua Peugeot vola sugli ostacoli e sulle dune, ma si ferma poco oltre il 200° chilometro. La causa è un forte colpo in fase di compressione, la conseguenza un piccolo guasto alla trasmissione della 2008 DKR. Un piccolo guasto in una parte così vitale è sempre un grande problema. Sainz si ferma, si rende conto che non può intervenire, si toglie il casco e si rassegna ad attendere il veicolo di assistenza in corsa per uscire dalla Speciale. Sogno di vittoria finale per “il Matador” finiti in quel momento.

 

Per i suoi compagni di squadra le cose vanno in modo molto diverso. Peterhansel e Cottret si sono persi all’inizio della speciale per una leggerezza tattica. Invece di “navigare” autonomamente, hanno deciso di fidarsi della tracce lasciate dai Concorrenti partiti prima di loro. L’errore degli apripista ricade anche su di loro. “Peter” e Jean-Paul si fermano, tirano fuori le mappe, ricostruiscono la posizione dell’auto e, finalmente dopo un buon quarto d’ora, riprendono la gara, questa volta decidendo di giocare il tutto per tutto senza compromessi. Peterhansel lancia la Peugeot al massimo del suo potenziale, senza curarsi troppo dei rischi cui va incontro, e manda in scena l’intero repertorio del suo inarrivabile talento. La strategia “paga”, Peterhansel riprende Sainz e il duello tra i due portacolori Peugeot si interrompe solo quando Sainz è costretto a fermarsi. In quel momento Peterhansel conquista la vittoria della Speciale e, all’arrivo di La Rioja, di nuovo la leadership della Dakar. Oltre un’ora di vantaggio sulla vettura di Nasser Al Attiyah. A mitigare il dispiacere per la fermata fuori programma di Sainz interviene la buona prova di Sébastien Loeb, 5°, e la “speciale perfetta” di Cyril Despres, che insieme a David Castera ottiene con la Peugeot un secondo posto che è il migliore risultato dell’ex motociclista cinque volte vincitore della Dakar. molto di più.

 

La Trilogia dell’Inferno non è finita, e così la Dakar, oggi si sposta a San Juan.

 

Classifica provvisoria Tappa 10

1. Stéphane Peterhansel (FRA)/Jean-Paul Cottret (FRA), PEUGEOT 2008 DKR, 3h58min32s

2. Cyril Despres (FRA)/David Castera (FRA), PEUGEOT 2008 DKR, +5min40s

3. Vladimir Vasilyev (RUS)/Konstantin Zhiltsov (RUS), Toyota Hilux, +12min56

4. Nani Roma (ESP)/Alex Haro Bravo (ESP), Mini All 4 Racing, +14min33s

5. Sébastien Loeb (FRA)/Daniel Elena (MC), PEUGEOT 2008 DKR, +17min40s

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