DS VIRGIN RACING E LA FORMULA D’AVANT-GARDE

Il Marchio, creato ufficialmente il primo giugno 2014, ma erede di una lunga tradizione d’innovazione tecnico-stilistica che risale alla mitica DS19 del 1955, ha per missione la riscrittura dei codici tradizionali del segmento premium nel mondo automotive con l’ambizione di incarnare nell’automobile il savoir-faire del lusso alla francese. Il Marchio DS propone una gamma che si distingue per: design all’avanguardia, con un’ampia offerta di personalizzazione; tecnologia avanzata, sotto al cofano, nell’abitacolo e in tutti i servizi proposti ai clienti; raffinatezza e attenzione al dettaglio, grazie alle abilità artigianali francesi, e la scelta dei materiali migliori; comportamento dinamico, che unisce piacere di guida e sicurezza.

Questi quattro punti rappresentano l’anima del Marchio DS, di oggi e di domani, insieme allo spirito innovativo che sta alla base dell’impegno del Marchio nella Formula E. «La partecipazione a questa competizione infatti, ci permette non solo di testare le procedure, ma anche di velocizzarne il perfezionamento. Il nostro Marchio e la nostra divisione sportiva DS Performance – spiega Yves Bonnefont, Direttore Generale di DS Automobileshanno saputo costruire il collegamento tecnologico che permetterà ai nostri clienti, proprio grazie all’esperienza acquisita in questa serie, di guidare i modelli più raffinati ed efficienti».

 

 

Team ad alta energia

DS Virgin Racing, il team che difende i colori del Marchio sui campi di gara della Formula E, è nato nel 2015 fondendo le competenze tecnologiche di DS Performance, la divisione sportiva del Marchio DS, guidata da Xavier Mestelan Pinon, con la capacità di gestione di una scuderia sportiva da parte del team Virgin Racing, guidato da Sir Richard Brandson. Il Direttore del team DS Virgin Racing è Alex Tai.

Le monoposto che partecipano al Campionato di Formula E utilizzano scocca, assali e batterie uguali per tutti i concorrenti, mentre cambio, motore elettrico, elettronica di gestione e alcuni pezzi delle sospensioni posteriori possono essere sviluppati dalle singole scuderie.

 

La monoposto sviluppata dalla squadra per il campionato 2016 – 2017 è la DSV-02

 

Rispetto alla vettura della stagione precedente, DS Performance, conformemente alla regolamentazione, ha sviluppato un nuovo motore elettrico abbinato a un cambio a tre marce. La competenza del marchio francese e l’esperienza acquisita nella scorsa stagione, ha permesso anche di far evolvere la sospensione posteriore e l’interfaccia elettronica. Anche la livrea della DSV-02 è nuova.

 

 

«In teoria – spiega Thomas Chevaucher, Direttore Tecnico di DS Performanceil motore elettrico utilizzato è molto affidabile. Ma quando lo si ottimizza per alleggerirlo al massimo, come richiede l’uso agonistico, il compromesso con l’affidabilità diventa più difficile da trovare. L’inverter che trasforma la corrente continua della batteria in corrente alternata trifase, vera e propria scheda di comando della potenza della monoposto, è uno degli elementi più altamente tecnologici, fondamentale, come la ricerca del rendimento del motore elettrico e dei relativi consumi. Per certi versi le Formula E non sono auto da gara come le altre. Il consumo delle batterie è molto importante ed è qualcosa su cui lavoriamo day by day per migliorare la macchina e la performance di recupero dell’energia».

 

 

Tutte le emozioni in un solo giorno

Ogni appuntamento della Formula E, denominato ePrix, si disputa su un circuito urbano, sulle strade di una capitale o di una città di fama mondiale e nell’arco di un’unica giornata, dalle prove libere alle qualifiche, dalla Super Pole alla gara vera e propria.

Per l’intero svolgimento dell’ePrix, i piloti hanno a disposizione due auto, da scambiare al momento opportuno in base alla strategia decisa dal team. Secondo il regolamento, un ePrix deve essere di almeno 60 chilometri, e durare al massimo un’ora e un giro. La stagione 2016-2017 ha visto sfidarsi 10 squadre, ciascuna rappresentata da 2 piloti.

L’attribuzione dei punti veniva fatta nel modo seguente: al pilota che vince la gara andavano 25 punti, per il secondo 18, al terzo 15, con il decimo che conquista l’ultimo punto a disposizione. All’autore della pole position veniva attribuito uno solo punto, alla stregua del pilota che realizzava il giro più veloce della gara.

Nel corso delle qualifiche le monoposto potevano usare una potenza di 200 kW, mentre in gara la potenza veniva limitata alla partenza a 170 kW, con la possibilità di recuperarne poi 150 kW in frenata o nelle fasi di rilascio dell’acceleratore.

Tuttavia, tre piloti potevano usare un surplus di potenza temporanea grazie al FanBoost, un omaggio attribuito dal pubblico attraverso una votazione su internet. Il FanBoost veniva attribuito ai 3 piloti che avevano ricevuto il maggior numero di voti e consentiva loro di poter sfruttare sulla seconda monoposto utilizzata durante un ePrix, e per una sola volta, un picco di potenza variabile da 180 a 200 kW.

Gli internauti potevano votare il loro pilota preferito a partire da dodici giorni prima della gara e fino a sei minuti dopo la partenza. È la prima volta che veniva adottata una simile interazione nello sport automobilistico.

Per contribuire al successo di DS Virgin Racing sin dall’inizio della stagione, tutti potevano votare per attribuire un FanBoost a Sam Bird o a José María López. Bastava utilizzare l’applicazione ufficiale, il sito Internet www.fiaformulae.com/fanboost o su Twitter e Instagram con l’hashtag #Fanboost seguito da #SamBird o #JoseMariaLopez.

Per poter gareggiare in Formula E ogni pilota deve possedere una FIA e-Licence, che viene rilasciata sulla base di particolari regole stabilite dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), dopo aver seguito una formazione su argomenti di sicurezza che riguardano i sistemi elettrici.

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