Formula E la sfida elettrica del motorsport

Correre con le monoposto in un circuito di circa 2 chilometri nel cuore di Parigi a Les Invalides a pochi passi da Place de la Concorde e là Tour Eiffel senza far rumore ed inquinare sembrava un sogno fino a pochi anni fa ed invece sabato 23 aprile è avvenuto questo mezzo miracolo… Dopo il primo anno di test della stagione 2014 – 2015 la Formula E fortemente voluta dalla Federazione Internazionale Automobilistica FIA presieduta da Jean Todt, la seconda stagione é arrivata anche a pochi passi dalla Senna e presto giungerà pure sul Tamigi con due tappe appunto della Formula E riservata a monoposto full elettrica a zero emission di peso non superiore a 888 chili con pilota incluso in grado di raggiungere i 230 chilometri orari ed erogare 270 CV.

Un vero spettacolo a cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare grazie all’invito di DS che a Parigi ha fatto prima una splendida pole position e poi ha rischiato una doppietta sul podio col secondo e terzo posto finendo solo con la seconda piazza a causa di una frenata lunga del pur bravo Bird che prima si era “divertito” a battagliare col compagno di squadra Vergne facendo il gioco del primo e danneggiando leggermente le monoposto per colpa di contatti non proprio morbidissimi.

I team sono di primo livello grazie all’impegno di importanti case come ABT Audi Sport (vincitrice della gara con Il brasiliano Lucas Di Grassi saldamente in testa alla classifica assoluta). Fa davvero impressione vedere sfrecciare le monoposto veloci e silenziose con un rumorino di attrito pneumatici (monogomma Michelin con ruote italiane OZ Racing ) recupero energia che assomiglia vagamente ai moderni trapani elettrici dei dentisti…

Certo il fare prove e gara in giornata stringe i tempi e la stessa autonomia delle vetture va migliorata visto che al 22esimo dei 45 giri previsti tutti i piloti sono rientrati ai box son saltati fuori dalle vetture per salirne su una identica carica per fare il resto del GP. Se avessero più autonomia si potrebbe avere più strategia e decidere se fare la gara con una unica vettura ottimizzando le risorse o viaggiare a manetta cambiando vettura per terminare il Gran Premio…

La Formula E ha comunque centrato il bersaglio con la sua filosofia ed i team ufficiali che includono anche la indiana Mahindra sono la conferma della strada giusta che il prossimo anno vedrà tre nuove importanti case come Jaguar e probabilmente BMW (ora impegnata con i8 e i3 per assistenza) e pure Nissan alleata di  Renault  è presente negli USA dove la casa francese invece non è presente. Sponsor di peso come VISA e DHL confermano che il campionato Formula E ha molti assi nella manica potendo entrare nei cuori delle città di tutto il mondo, sviluppa la motricità elettrica e la tecnologia senza trascurare che i circuiti corti agevolano le dirette televisive..

Insomma siamo agli albori di una nuova era del motorismo sportivo e l’unica pecca di Parigi e che nessun pilota e team parlava italiano anche se il giorno prima il dinamico Lapo Elkan era al centro di una foto di gruppo con tutti i 18 piloti e gli organizzatori per aver personalizzato una monoposto messa all’asta per beneficienza e magari il nipote di Gianni Agnelli potrebbe caldeggiare a fratello John e boss Sergio Marchionne che magari una monoposto Maserati potrebbe essere molto cool ed ecofrienfly…

Intanto la Francia guida la sfida con DS e Gruppo PSA oltre che Renault con tedeschi, indiani ed americani già saliti sul treno…

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