GP di Roma: no, si, forse

Quando mezza frase pronunciata a un cena è sufficiente a scatenare dichiarazioni, controdichiarazioni, smentite e conferme vuol dire che l’argomento che si sta toccando scotta. E in effetti il ventilato GP di Formula1 da disputare lungo le vie della capitale ha sollevato fin dalle origini una quantità di reazioni favorevoli e contrarie, spesso determinate più da prese di posizione aprioristiche che vere e proprie valutazioni sulla fattibilità e sull’opportunità di inserire il GP di Roma nel calendario di Formula1.

Ma vediamo nello specifico cosa è successo. Nel corso di una cena il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, parlando del calendario di F.1 afferma che dal suo punto di vista “metterebbe il vincolo di un solo GP per nazione“.

Quanto basta per sollevare i timori del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che vede in questa dichiarazione un’aperta opposizione al GP di Formula1 che Roma vorrebbe realizzare al quartiere EUR. Non solo, per tranquillizzare quanti il GP lo vogliono aggiunge: “Ho parlato con il presidente Luca Cordero di Montezemolo che mi ha ribadito di non aver espresso nessuna contrarietà a disputare il GP speciale di F.1 a Roma. Mi ha spiegato che le sue frasi riportate oggi dalla stampa erano da considerarsi un riferimento agli orientamenti delle case costruttrici la cui tendenza generale è quella di non disputare più di un GP nazionale per ciascuno Stato o comunque aumentare il numero annuale delle gare. Trattandosi per Roma di un GP speciale e su circuito cittadino – ha aggiunto il sindaco -, è ovvio, quindi, che questo ragionamento non vada applicato“. 
Ecco il punto, che non riguarda tanto il fatto che sia un circuito cittadino (che, anzi, è sicuramente più dispendioso di uno corso su un normale circuito) quanto che il GP di Roma è speciale. Significa che verrà realizzato una volta e basta? In ogni caso gli ostacoli che il sindaco deve affrontare per poter realizzare questo sogno sono ancora tanti e non sembrano risolvibili a breve.

Nella diatriba infine è intervenuto direttamente il direttore della gestione sportiva di Maranello, Stefano Domenicali: “La nostra posizione è molto chiara e non lascia spazio a eventuali strumentalizzazioni. Il nostro sport va sempre più nella direzione di allargare il numero dei Paesi in cui si svolge un GP e tutti i team sono d’accordo su questo: sarà quindi inevitabile che non sarà più possibile avere due gare nella stessa nazione. Non sta però alle squadre scegliere la sede di un GP, compito che spetta al detentore dei diritti commerciali. Tutto il resto è pura speculazione“.

Insomma, si deve ancora fissare la data del matrimonio e già si litiga sul nome del primo nato… se proprio dobbiamo dirla tutta, non ci sembra che il futuro GP di Roma parta sotto i migliori auspici, se poi questo dovesse significare rinunciare al GP d’Italia, vale a dire a Monza, bhé, parliamone…

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