Anteprima GP F1 di Monaco 2011 con Ferrari decise a battere Red Bull

Ripartire dopo il GP di Spagna
La Formula1 non si ferma e dopo il circuito del Montmeló, a Barcellona, dove si è corso il GP di Spagna, il circus riaccende i motori questo fine settimana nell’esclusiva cornice di Montecarlo per correre il GP di Monaco.
Le due Red Bull da inizio campionato non hanno lasciato molto spazio agli altri piloti, salvo il GP di Cina, vinto dalla McLaren di Lewis Hamilton, mentre in tutte le altre gare finora disputate Sebastian Vettel ed il compagno di scuderia Mark Webber stanno cannibalizzato la stagione. Dietro di loro, al momento solo Hamilton e James Button sembrano tenere il passo, mentre tutte le altre monoposto hanno ancora molto lavoro da fare.
Ferrari compresa.

Fernando Alonso non si perde d’animo
Il GP di Spagna era partito nel migliore dei modi per le Rosse, con Fernando Alonso che era riuscito a schizzare dalla 3a posizione alla testa beffano le Red Bull. Ma la girandola di pit-stop, con il cambio di strategia adoperato dagli uomini di Ross Brown e le gomme dure, hanno fatto cadere il pilota asturiano in quinta posizione. Ad oltre un giro dai primi quattro.
“Il momento più bello della gara è stato ovviamente la partenza – commenta Alonso a freddo  – Abbiamo lavorato tanto su questo fronte e i risultati si sono visti. Ho cercato di fare il massimo, tenendomi dietro i migliori per una ventina di giri ma poi non c’è stato più nulla da fare. È stato molto stressante vedermeli sempre dietro negli specchietti e abbiamo cercato per quanto possibile di coprire o anticipare le loro mosse. Così ci siamo ritrovati a fare più di metà gara con le dure, il che ci ha penalizzato fortemente e ha reso il distacco più ampio di quello che penso sia realmente. Ci manca carico aerodinamico: qui non avevamo un’ala adatta a questo tracciato. Dobbiamo analizzare bene il comportamento di tutte le modifiche che abbiamo portato per questo Gran Premio e capire perché in quindici giorni abbiamo perso terreno nei confronti di Red Bull e McLaren. Non penso certo di rinunciare al campionato soltanto dopo cinque gare: il ritardo in classifica è grandissimo ma tutto può ancora succedere, ne sono convinto”.

Al GP di Monaco 2011 ci vuole tanto carico e gli pneumatici giusti
Ora si va subito a Monaco per quella che è una gara unica nel calendario iridato, dove è fondamentale partire davanti anche se tutto può succedere. Nel circuito cittadino di Montecarlo il carico aerodinamico richiesto è il più elevato di tutto il campionato e, visto com’è finito i l GP di Barcellona, i ferraristi hanno di che preoccuparsi, ma anche l’anno nonostante le premesse non erano buone le Ferrari fu competitiva.
I nuovi pneumatici Pirelli Pzero Red supersoft debuttano sugli stretti e tortuosi confini del Principato, loro territorio ideale. Inoltre, per la prima volta, è abbinato anche al PZero Yellow soft – che diventa il ‘prime’, dopo essere stato la nomina ‘option’ per cinque gran premi.
Il PZero Red supersoft è uno degli pneumatici più estremi nella gamma Pirelli. Pur non essendo un vero pneumatico da qualifica, offre la prestazione più elevata di tutta la gamma PZero. Una delle sue caratteristiche è il tempo notevolmente breve per entrare in temperatura, per cui tutte le performance sono disponibili fin da subito, ma la sua consistenza estremamente morbida fa sì che abbia un’autonomia inferiore ai 10 giri: ancora meno all’inizio di una gara, quando le monoposto hanno a bordo circa 200 litri di carburante.
Le poche opportunità di sorpasso, le altrettanto scarse vie di fuga fanno sì che incidenti e interruzioni siano comuni. Insieme al meteo queste condizioni rendendo il GP di Monaco una delle gare più imprevedibili ed emozionanti dell’anno. In passato ci sono stati numerosi vincitori a sorpresa, e la combinazione di pneumatici dà ai Team l’opportunità di migliorare le loro prospettive attraverso strategie creative, come già visto nel precedente round a Barcellona.
“Monaco è una gara fantastica che da una parte ha un significato a sé, dato che è totalmente diversa da qualunque altra, ma dall’altra è comunque il gioiello della corona del calendario – commenta Paul Hembery, responsabile Pirelli Team F1 – “Siamo impazienti di assistere al debutto dei nostri PZero Red supersoft sulle strade tortuose del Principato, anche se ovviamente questo tipo di circuito sarà un’esperienza del tutto nuova, dato che finora abbiamo provato solo su tracciati permanenti. La gomma supersoft è progettata per offrire una prestazione superiore su un arco di tempo breve, ma questo avviene a scapito della durata, quindi tutti i Team dovranno considerare attentamente lo loro strategie. Azzeccare quella giusta farà la differenza tra vincere e perdere. Per i run più lunghi, il PZero Yellow si è già dimostrato un prodotto affidabile e apprezzato, contribuendo a gare estremamente serrate e dando ai piloti tutta la fiducia di cui hanno bisogno per spingere al massimo. L’abbiamo detto fin dall’inizio che volevamo riportare le gare ai piloti e ci auguriamo che Monaco ne sia un classico esempio”.

Pneumatici e carico: lavoro per gli uomini Ferrari di Stefano Domenicali
Se si fa la somma delle pecche dimostrate dalle Rosse di Alonso e Massa in Spagna, tra pneumatici duri e carico aerodinamico, non c’è da stare molto fiduciosi, ma Stefano Domenicali non è persona da abbattersi: “Finire doppiati fa male, inutile nasconderlo. Lo fa ancora di più dopo aver visto un pilota come Fernando esibirsi in una partenza strepitosa e poi lottare come un leone per tenersi dietro per quasi venti giri dei colleghi con delle vetture nettamente più veloci” – commenta il Team Principal di Maranello – “A lui e a Felipe dobbiamo dare una macchina in grado di lottare fino in fondo ad una gara, non soltanto per la prima parte. Su una pista che esalta la prestazione di monoposto con tanto carico aerodinamico le nostre pecche in questo ambito sono emerse in maniera lampante, soprattutto con le nuove gomme dure portate qui dalla Pirelli. Non siamo mai riusciti a far lavorare questo tipo di pneumatici e il nostro ritmo era di almeno due secondi più lento rispetto a quello dei primi quattro. Cosa fare adesso? Continuare a lavorare per migliorare la macchina e trovare il carico aerodinamico che ci manca. Abbiamo di fronte un ciclo di tre gare che si svolgeranno con pneumatici soft e supersoft: vedremo che succederà e poi faremo il punto della situazione”.

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