MotoGP 2016, le pagelle del GP di Barcellona a Montmelò

Luis Salom all’anagrafe, El Mexicano un po’ per tutti, 24 anni, numero 39 in gara. Un tatuaggio della Vergine sull’avambraccio destro ed uno di Cristo sul sinistro, preghiera sullo schieramento di partenza prima di cominciare a correre e poi andava. Andava forte, a volte vinceva, altre no. Non c’è più, ha perso la vita, dopo il brutto incidente nelle prove libere della Moto2.

Siamo talmente abituati a vederli cadere a velocità siderali, rotolando come in un film americano, che quasi non viene da pensarci. Quasi quasi, a qualcuno viene da esultare se un pilota cade, tanto non si fa niente. Così è cominciato davvero male il Gran Premio di Barcellona 2016 della MotoGP. La pista cambia il suo disegno, adotta quello della Formula 1, i parenti del pilota spagnolo chiedono di continuare ugualmente il weekend di gara e si va in pista.

C’è chi non vorrebbe, per rispettare la memoria di un collega, o magari di un amico. The Show Must Go On, come cantavano i Queen e come dicono i rugbisti. E, nonostante tutto, è stato un grande show.

Ecco le pagelle della MotoGP 2016 a Barcellona:

1° Valentino Rossi, 10 e Lode: Dieci, neanche c’è bisogno di discuterne. Dieci come le vittorie sul circuito di Barcellona, l’ultima arrivata nel 2009. Dieci anche per la stretta di mano con Marquez, e la sincerità che ha avuto Valentino per spiegare il gesto. Ogni tanto bisogna ricordarsi che si rischia la vita. Dopo il Mugello, Rossi doveva riprendere terreno e ci è riuscito. Vent’anni di gare e non sentirli, ma farli sentire agli altri.

2° Marc Marquesz, 9+: Sembrava ne avesse più di tutti anche grazie ad una configurazione del circuito più congeniale alla Honda, invece è stato costretto a guidare, come direbbe lui, alla quasi cado. Ha provato a vincere, certo, ma dopo gli avvertimenti della sua moto a pochi giri dalla fine ed un Rossi così in forma ha preferito salire sul secondo gradino, con in mano le redini del mondiale. Così è quasi impossibile batterlo.

3°Dani Pedrosa, 7: In direzione ostinata e contraria, come direbbe qualcuno, Dani sceglie la gomma media al posteriore e riesce a fare la sua gara. Forse, il pilota di Sabadell è riuscito a trovare il modo di affrontare un tracciato con poco grip, e come di consueto ci aspettiamo che torni a lottare nella seconda metà della stagione.

4° Maverick Vinales, 7½ : C’è chi si aspetta di più, perché ormai è stato etichettato come il grande talento in ascesa. Invece è partito sesto ed ha lottato con grinta per mettere le ruote davanti a Pedrosa, non riuscendoci, ma se arrivi quarto senza una Yamaha o una Honda -oltre sessanta le gare vinte da una o l’altra casa- qualcosa devi pur aver fatto. Vinales si stà lentamente inserendo tra le posizioni che contano, può darsi che con un po’ di fortuna riesca a regalare una vittoria a Davide Brivio e a tutta la Suzuki.

DNF, Andrea Iannone, 3 ½ : Un pilota tutto cuore, capace di farti esaltare quando gira veloce e quando -come a Le Mans o al Mugello- si dimostra il più veloce in pista durante la gara. Peccato che abbia atterrato Lorenzo, più lento ed anomalo si ma non per questo colpevole, dispiace soprattutto che non gli abbia chiesto scusa. Decisamente non è il suo anno, ma chissà il prossimo.

DNF, Jorge Lorenzo, 4½: Il maiorchino non ha finito la gara, incolpevole, ma non si può certo dire che fosse in lotta per la vittoria. Jorge stava precipitando, perdendo numerosi secondi al giro e subendo un buon numero di sorpassi. Questo perché la pista offriva poco grip e -come disse a Jerez- lo spinning sul rettilineo è una brutta bestia. Rispetto al compagno di squadra, però, il confronto è impietoso. In ogni caso ora è a 10 punti da Marquez, il mondiale quindi è più che mai aperto.

5°, Pol Espargarò, 6: è stato bravo a rimanere dietro ad uno Iannone a caccia di Lorenzo e forse avrebbe potuto imporsi sulla M1 del maiorchino, ma per lui una quinta posizione è anche meglio.

6° Cal Crutchlow, 6 ½: Si è comportato bene in prova ed è riuscito a chiudere la gara. Cosa rara di questi tempi per la squadra di Lucio Cecchinello, in seria difficoltà con la propria Honda.

7° Andrea Dovizioso, 4½ : Il Dovi ha parlato di una grave mancanza di grip, ma non si può dire che -a differenza del futuro compagno di squadra- i suoi problemi siano cominciati in gara. Il forlivense ha sofferto durante tutto il fine settimana, forse subendo il contraccolpo di tutte le brutte gare chiuse con uno zero per colpa degli altri.

8° Alvaro Bautista, 8: Beh, la sua Aprilia è arrivata ben entro i primi dieci, perché Alvaro è riuscito a gestire la gara nel modo migliore ed a tenersi le gomme per il finale di gara. Non è la norma, certo, ma vedere la Casa di Noale inquadrata un po’ più del solito è sempre un piacere.

9° Danilo Petrucci, 6 ½: Lo ha detto chiaramente già sabato, per lui correre questa gara è uno sbaglio. Non si sentiva bene con la coscienza, ricordando che anche nel 2011 quando morì Simoncelli dovette correre -nel CIV- senza averne assolutamente la voglia.

10° Jack Miller, 7: Entra nei dieci, anche se a 49 secondi di distacco da Valentino Rossi. Le Honda del Team Marc VDS non sono certo le migliori moto in griglia, se andasse sempre così bene ci sarebbe da pensare a qualcosa di meglio.

 

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