MotoGP 2016, Sachsenring: le foto più belle raccontano la gara

Marc Marquez segna la sua settima vittoria consecutiva al Sachsenring, grazie ad una guida sul filo del rasoio ed una strategia ineccepibile. Va in vacanza con una seria ipoteca sul mondiale, con 48 punti su Lorenzo e 59 su Rossi

Valentino parte bene grazie alla copertura super morbida all'anteriore, che gli permette di spingere più forte dei rivali nella prima metà di gara. Il sorpasso su Marquez avviene nelle prime fasi, quando ancora la pista era molto bagnata. 

Sembrava la fotocopia del Gran Premio di Silverstone: tre italiani davanti, in una situazione quantomeno precaria. Questa volta Danilo Petrucci ha perso l'anteriore come spesso capito con le Michelin, ma la Ducati Pramac numero 9 stava lottando per la vittoria.

I graffi sul mento del fenomeno di Cervera sono la conseguenza di una brutta scivolata nel Warm Up: è stato bravo a non perdere la confidenza.

La lunga discesa del Sachsenring si chiama cascata, ed è uno dei punti in cui abbiamo visto più sorpassi durante la gara. Ad immettere i piloti in questo rettilineo in discesa c'è la complicatissima curva 11, terza ed ultima curva a destra del tracciato. 

Cal Crutchlow conclude una gara corsa con cuore e fiducia, portando la sua Honda del Team di Lucio Cecchinello sul secondo gradino del podio. Al parco chiuso telefona alla moglie, che in 9 anni ha saltato solo due Gran Premi tra cui questo. Chissà cosa succede se salta anche il prossimo... 

Andrea Iannone ha corso forse un po' in sordina, ma quando ha scelto di cambiare la moto mettendo le gomme intermedie ha fatto da precursore agli altri piloti. Dopo un paio di giri per prendere il ritmo, si è rivelato il più veloce in pista. 

Marc Marquez compie il grande azzardo di rientrare con le coperture Slick quando la pista è ancora fredda. Gira circa 10 secondi più veloce di tutti, chiudendo la gara con un distacco abissale. La sua fortuna è stata quella di finire nella ghiaia senza cadere o compromettere in negativo la gara. Dal fondo della classifica è più semplice tentare la fortuna, ma il grande talento che serve a guidare in queste condizioni -come ha ricordato Livio Suppo- è parte del pacchetto. 

L'angolo di piega delle Michelin da bagnato raggiunge circa i 40° di inclinazione, con la moto che va tenuta il più possibile verticale per ottenere maggior aderenza. 

Grande gara di Andrea Dovizioso, che lotta da protagonista ma sbaglia a non rientrare ai box quando era il momento. Facile parlare da casa però. In ogni caso il Dovi riesce a superare in volata Scott Redding e conquistare un terzo posto sudato quanto meritato. 

Valentino ha ritardato di qualche giro il rientro ai box, cosa che avevamo visto fare anche a Misano 2015 e che, in quel caso, gli costò il podio posizione. Quella volta però fu diverso, perché la gara di Rossi era sul rivale Lorenzo. Le analogie, purtroppo, continuano con l'Argentina 2016, quando in piena lotta con Marquez si fermò per il flag-to-flag: nella seconda metà di gara infatti,  il Dottore fece fatica a riprendere il ritmo. 

Le due Suzuki prendono poche inquadrature, la gara è opaca per entrambi i piloti. Vinales chiude dodicesimo, Espargarò quattordicesimo. 

Valentino tiene il passo del gruppo, almeno finché non deve cambiare moto. A pochi giri dalla fine quindi si ritrova in grossa difficoltà, ed il britannico -rientrato ai box durante lo stesso giro- può avvantaggiarsi grazie alle gomme slick con cui ha scelto di equipaggiare la seconda moto, ma anche grazie al buon feeling sin dal primo giro. A Rossi serviranno 10 secondi più degli altri per adattarsi. 

Jack Miller cambia la moto al penultimo giro, riuscendo a battere in volata Valentino Rossi ed a chiudere in settima posizione. Sembrava un talento bruciato, ma non è così: basta guardare al compagno di squadra Tito Rabat, il quale oltretutto ha vinto un mondiale in Moto2

Era secondo dietro a Marquez, ma Crutchlow prima e Dovizioso poi gli hanno portato via il podio a pochi giri dalla fine. Redding si è comunque dimostrato un ottimo acquisto del Team Pramac, considerando anche la terza piazza a Silverstone. 

Hector Barberà ha chiuso in nona posizione dietro a Rossi, ma ha intrapreso un grande fine settimana. Secondo solo a Marc Marquez sulla griglia di partenza ha dimostrato che non è capace di guidare solo in prova, lottando con il gruppo dei primi per tutta la gara. 

Il trofeo del Sachsenring ricorda un tuning piuttosto azzardato, di quelli che si trovano sui videogiochi di macchine. Bisognerebbe vedere come sono fatti gli altri, e per farlo basterebbe chiedere a Marc Marquez: gli ultimi sette li ha tutti lui.

la MotoGP è arrivata a metà campionato e si butta nella pausa estiva, che durerà fino al 14 agosto quando i piloti più veloci al mondo approderanno per la prima volta in Austria.