Peterhansel svela il potenziale della 2008 DKR sulle dune

Il 7 gennaio si è conclusa la spettacolare, ma terribilmente insidiosa, quarta tappa della Dakar 2015. Sono stati 909 i chilometri a mettere sotto torchio auto e moto, di questi ben 315 erano di prova speciale. I piloti hanno così raggiunto il deserto dell’Atacama e le altissime dune di sabbia che questo ospita. I motociclisti sono partiti alle 4 e 30 del mattino, appena più tardi le auto, per coprire il trasferimento di 594 km che porta a superare i 4.800 metri di altitudine. Finito il trasferimento inizia la prova speciale di oltre 300 km: piste dure, velocissime che superano i 3.000 metri.

 

Joan Barreda è leader della classifica provvisoria delle moto, ma Marc Coma parte all’attacco e nei primi chilometri supera anche Matthias Walkner (vincitore della terza tappa). Barreda non ha alcuna intenzione di perdere il primato in classifica e fa registrare i migliori tempi, seguito a ruota da Coma. Sam Sunderland e Ivan Jakeš sono rallentati invece da problemi meccanici.

 

Conduce una tappa magistrale il pilota cileno Pablo Quintanilla, che passa addirittura quarto a metà crono. Joan Barreda (Honda) si aggiudica la quarta tappa con un vantaggio vicino ai due minuti su Marc Coma (KTM). Terzo termina il sorprendente Pablo Quintanilla (KTM) a 4 minuti dal vincitore.Nella classifica generale della Dakar ora Barreda ha un vantaggio di 12 minuti e 49 secondi su Coma.

 

Nasser Al-Attiyah e la sua Mini, dopo tre tappe, hanno un vantaggio consistente da amministrare, ma la lunga tappa odierna può rimescolare le carte in tavola. Il leader della classifica generale deve guardarsi dagli attacchi sempre più convinti di Giniel de Villiers (Toyota) , Orlando Terranova (Mini) e Carlos Sainz (Peugeot), ottimo quarto sulla 2008 DKR che ha debuttato in questa edizione. Lo spagnolo parte infatti all’attacco con l’intenzione di scalare la classifica. Terranova è presto rallentato da un problema meccanico. Le condizioni difficili della tappa – la roccia lascia presto il posto alla sabbia – mettono a dura prova uomini e mezzi. Anche Carlos Sainz e Robby Gordon devono presto ricorrere all’assistenza dei tecnici. Registra dei problemi anche Cyril Despres, mentre Stephane Peterhansel gestisce al meglio la sua auto a trazione posteriore e fa volare la Peugeot, candidandosi alla vittoria di questa tappa. L’Hummer di Gordon, dopo i problemi iniziali di giornata, rientra nel pieno della corsa, anche se attardato di diversi minuti.

Bernhard ten Brinke (Toyota) passa per primo al terzo check point al km 187, precedendo di 38 secondi Leeroy Poulter e di 58 secondi il re della Dakar Stéphane Peterhansel, che porta sempre più avanti in classifica la nuovissima Peugeot 2008 DKR. Il francese registra a lungo i migliori tempi, prima di dover cedere alcune posizioni sul finire dalla durissima tappa. Per lui la giornata si chiude con una quinta posizione che rende onore al grande lavoro fatto dal costruttore francese, al suo rientro nella Dakar dopo 25 anni.

Nasser Al-Attiyah e la sua Mini consolidano la leadership tra le auto. La tappa che ha portato i concorrenti sulle dune dell’Atacama ha messo a dura prova le Peugeot di Sainz e Despres, che hanno dovuto ricorrere all’assistenza dei meccanici per poter concludere la giornata.

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