SBK 2009 – Donington – Superpole

Superpole. Unica tappa britannica per la Superbike che, superata la metà del proprio iter, è ancora tutta da decidersi, in termini di pronostici sul vincitore. Spies ovviamente è dato per favorito, come ci si aspetta che sia Michel Fabrizio a cercare di tenergli testa, ma stavolta gli occhi sono puntati sui tanti piloti che questa pista la conoscono bene, come Sean Byrne, Ducati Sterilgarda, o il giovane vincitore di gara2 a Misano Johnny Rea, Honda Ten Kate. Ma anche Haslam, del team Honda Stiggy, gioca in casa, mentre Kiyonari, Honda HRC, e Noriyuki Haga, Ducati Xerox, qui hanno già vinto e ci si aspetta che facciano i numeri, soprattutto il pilota della Ducati, che sembra non attraversare il su periodo migliore. Dispiace, invece, notare che nessuna Kawasaki prenderà parte a questa superpole, dato che tutti i piloti della “verde” sono rimasti esclusi nel corso delle qualifiche.
Bando alle ciance, si scende in pista per il primo turno della Superpole: Rea è il primo a far segnare il tempo di 1’30″767, seguito a ruota da Haga che lo abbassa a 1’30″687, ma non fa neanche in tempo a gioire che Spies lo ritocca ulteriormente in 1’30″401. Così, mentre il cielo continua a minacciare pioggia sul circuito, appare chiaro che il muro del minuto e mezzo sarà presto infranto e il record della pista dell’anno scorso, stabilito da Troy Bayliss, verrà forse battuto. Quasi nessuno usa ancora la gomma da tempo, tenendola per le successive 2 manche. Smrz, Ducati Guandalini, continua a dimostrare di essere molto veloce ed ottiene un secondo posto dietro al Texano della Yamaha, mentre in Suzuki c’è emergenza, con Batta che lamenta la mancanza di un pilota;  Kagayama, appunto pilota Suzuki, deve riuscire a passare almeno la prima manche e quindi monta subito una gomma da tempo, così come Checa, che va a guadagnarsi un secondo posto, mentre Kagayama non riesce comunque ad ottenere una posizione buona per rimanere in gioco. A tempo scaduto Michel Fabrizio ottiene una quarta posizione e Max Biaggi, appena compiuti i 38 ani, si regala una pole position provvisoria, facendo schizzare la sua Aprilia in prima posizione con il tempo di 1’30″361, oltretutto con gomme da gara. Non passano il turno nomi eccellenti come i 2 piloti giapponesi ufficiali Kagayama e Kiyonari, oltre a Lanzi e alla wild card Camier.
Pochi minuti di sosta e si torna in pista, alla ricerca della superpole e a tentare di battere il record della pista e il muro del minuto e mezzo. Apre le danze Nakano, Aprilia, con 1’30″506, ma subito ritoccano di alcuni decimi il suo tempo sia Smrz che Haga, finché non arriva Spies che fa strabuzzare gli occhi con un 1’29″766. Il muro ormai è infranto e anche Smrz lo abbatte, ma ottenendo solo una seconda posizione. Se Bayliss corresse con il suo record dell’anno scorso, oggi rimarrebbe escluso dai primi 8, quindi per accedere alla terza manche bisogna fare meglio del record 2008 dell’australiano.Byrne ottiene una terza posizione, subito soffiatagli da Nakano su una delle due Aprilia che stanno facendo scintille. Fabrizio monta una prima gomma da tempo, ma non riesce a sfruttarla, così monta anche la seconda per non rischiare di rimanere escluso e infatti ottiene il primo posto provvisorio con 1’29″664, nuovo record di Donington che rimarrà imbattuto anche nel corso della terza manche. Finiscono qui, tra gli altri, anche “l’indigeno” Rea e le due BMW di Corser e Xaus.
Terza e ultima manche, con il cielo che incombe sempre più: Spies, Biaggi, Smrz e Haga hanno ancora una gomma da tempo, mentre gli altri dovranno fare del loro meglio con quelle da gara. La montano subito Spies e Biaggi e infati Biaggi ottiene una prima posizione provvisoria, mentre il compagno Nakano lo segue in seconda e Fabrizio guadagna solo una quarta posizione, ma appena Spies passa sul traguardo la classifica si aggiorna trovando davanti a tutti proprio Spies, che però, almeno, non riesce a battere il record di Michel Fabrizio. Mentre comincia a cadere qualche goccia, a 4 minuti dalla fine, Haga ottiene una sesta posizione, non certo cosa buona per il giapponese Ducati. Con l’acqua che si intensifica i piloti rientrano ai box e lasciano scorrere il tempo rimasto accontentandosi delle posizioni ottenute, consci che tanto sotto l’acqua è difficile andare a guadagnare qualcosa, se non una caduta.
Si aprirà quindi con Spies, la griglia di partenza, seguito dalle due Aprilia, evidentemente eccellenti nella messa a punto, separate da Sean Byrne, in terza posizione, unico pilota inglese che ha saputo far valere la conoscenza della pista. In seconda fila 3 Ducati, Fabrizio, Haga e Smrz, e la Honda di Checa tenteranno l’arrembaggio per la testa della gara. Poche ore e si vedrà.

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