Speciale: Il futuro di Max Biaggi

Il celebrato mondo della MotoGP, additato come esempio di spettacolarità e correttezza, rischia in questi giorni di perdere uno dei suoi protagonisti d’eccellenza. Lo schieramento appare pressoché definito, i posti quasi tutti assegnati, manca all’appello un componente del “dream team” tricolore che quest’anno ha fatto sognare i tifosi italiani al Mugello in compagnia di Rossi e Capirossi: Max Biaggi.
Un nome che non lascia indifferenti gli appassionati delle due ruote, una carriera tanto discussa quanto ricca di vittorie, un pilota quattro volte campione del mondo che rischia di rimanere senza moto. Perché? Beh, i fatti non sono poi così semplici e la loro continua evoluzione crea imbarazzo anche agli stessi interessati.
Stando a quanto pubblicato da Gazzetta.it, che ha ospitato Max e Giancarlo Fisichella al Motor Show di Bologna, la moto ci sarebbe. Una terza Kawasaki gommata Bridgestone, da affiancare alle due “verdone” di De Puniet e Nakano, con buone prospettive di competitività visto l’impegno del costruttore giapponese ed il crescendo di risultati nella scorsa stagione. Anche lo sponsor tabaccaio di Biaggi vede di buon occhio questo matrimonio, forte di una sponsorizzazione allettante per qualsiasi team in un momento economicamente difficile.
A questo punto l’unione sembrerebbe scontata. C’è l’accordo fra pilota, team e sponsor ma… ci siamo persi qualche passaggio. La quarta componente delle complessa alchimia si chiama Bridgestone, fornitore degli pneumatici per il team di Harald Eckl impegnato nel motomondiale con la casa di Akashi. Secondo lo stesso Eckl il gommista nipponico ha sollevato più di qualche dubbio sulla scelta di Max Biaggi come terzo pilota, rendendo inutile qualsiasi accordo precedentemente stipulato.
Una fornitura ibrida Michelin/Bridgestone inizialmente paventata si rivela improponibile anche allo spettatore meno attento, a questo punto divengono illuminanti le dichiarazioni dello stesso Max ai microfoni della Gazzetta.