Valentino Rossi e Randy de Puniet: le differenze della Motogp

Valentino Rossi e Randy de Puniet da domenica hanno un’altra cosa in comune, oltre la professione, il rischio che corrono e la passione per le moto: una frattura a tibia e perone. Certo molto più complicata quella dell’italiano, ma il punto è lo stesso.

Quello che differenzia i due centauri è il diverso trattamento dei media ai loro rispettivi infortuni. Se per il francese è passata come una informazione delle tante, nonostante quest’anno stia correndo un buon mondiale sulla Honda clienti del team di Lucio Cecchinello, per Rossi invece si stanno sprecando fiumi di parole in tutti i media, dalla stampa alla tv, da internet alla radio.

Lo scorso fine settimana al Sachsenring si è vista in modo molto chiaro che differenza passa tra un top rirder e un pilota di un team satellite.

Non del tutto sfortunato vista l’assistenza che ha ricevuto sabato dopo la scivolata nella qualifiche, per gentile concessione del dr. Costa che per un momento si è fatto da parte. Dall’immagine della fotogallery, chi di voi non ha pensato “piacerebbe prendere lo stesso antidolorifico ogni volta che mi faccio la bua!”?
Certo forse farà parte della sponsorizzazione (consolare i piloti in caso di scivolata? E dopo la frattura di domenica cosa sarà successo?) ma quasi quasi del 29enne francese nel corso del fine settimana tedesco si è parlato più di questa scenetta che non del suo infortunio o della sua bella stagione.

Mentre tutti quanti sono in attesa di un gesto o di una parola di Rossi da annotare nel taccuino, ormai il nove volte campione del mondo si è più inflazionato in questa ultima settimana che in tutto il mondiale 2010.
Il duello tra lui e Stoner è stato emozionante per diversi motivi:  perché quella ormai sarà la sua prossima sella, perché ci ha un po’ ricordato Laguna Seca nel 2008, perché sono due grandi piloti, perché si è tornato a vedere un duello a colpi di carene, pieghe, sorpassi e scintille sull’asfalto tra le prime posizioni e ci dovevamo aspettare il ritorno del Dottore.
Però anche de Puniet quest’anno ha fatto vedere tante belle cose in sella a una moto clienti e non a una ufficiale, che dovrebbe amplificare la portata delle sue gare.

Le parole di Rossi a fine gara fanno storcere un po’ il naso. Capiamo la sua voglia di correre e di essere nella bagarre, habitat naturale per un centauro. Ma uno come lui non ha più niente da dimostrare, si sa quanto può rendere il suo personaggio, e certe parole diventano superflue. I complimenti se li merita tutti, per il coraggio e la pazzia dimostrati. Però non serve essere ancora più personaggio di quello che già è.

de Puniet verrà sostituito nelle prossime gare da Roger Lee Hayden, fratello minore del ducatista Nicky.
Facciamo un grande in bocca al lupo a de Puniet e gli auguriamo di tornare al più presto dove gli piace stare, in pista a “scarenare” come ci ha fatto vedere quest’anno.
Le sue battaglie mancheranno tanto quanto sono mancate quelle di Rossi. Alla fine cambia solo il cognome. I colpi di carena sono li stessi.

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