Chevrolet Miray

Chevrolet Miray
La 64° edizione del Salone Internazionale dell’Auto di Francoforte punta i riflettori sull’affascinante concept car Chevrolet miray. Svelato per la prima volta al Salone di Seoul a marzo 2011, la roadster concept Chevrolet Miray è una reinterpretazione estetica della casa di Detroit, omoaggiando la tradizione delle sue vetture sportive. “ ‘Miray’ è una parola coreana e significa ‘futuro.’ Questo concept rafforza il legame tra auto e guidatore e fa intendere in modo fresco e brillante come potrebbero essere le sportive del futuro –  spiega Wayne Brannon, Presidente e Amministratore Delegato di Chevrolet Europe – Molti componenti utilizzati nel gruppo motore trasmissione derivano dai nostri sistemi. La Miray dimostra come sia possibile estendere e migliorare le attuali tecnologie di propulsione”.

Miray ad alimentazione semi-elettrica
Il sistema di propulsione flessibile è in linea con il carattere futuristico della Miray, che viene alimentata da due motori elettrici a batteria da 15 kW disposti anteriormente che garantiscono rapida accelerazione e zero emissioni nella guida urbana.
Il sistema di propulsione “semi-elettrico” della Miray, posizionato prevalentemente alle spalle e sotto il guidatore, è stato studiato per massimizzare prestazioni e consumi. I due motori elettrici anteriori da 15 kW sono alimentati da una batteria agli ioni di litio da 1,6 kWh che viene caricata dalla rigenerazione dell’energia di frenata. E‘ possibile passare dalla trazione anteriore a quella posteriore.
Un motore turbo quattro cilindri da 1.5 litri montato dietro il posto guida si associa ai motori elettrici per aumentare le prestazioni, garantendo una coppia brillante e integrandosi senza soluzione di continuità con il sistema elettrico per definire nuovi standard nel segmento delle roadster compatte.
La trasmissione con doppia frizione elimina la necessità di avere un convertitore di coppia, consentendo così di ridurre le dimensioni del motore. I cambi di marcia sono rapidi e sicuri, grazie a rapporti definiti per raggiungere la massima velocità nella modalità ad alte prestazioni. Il sistema start/stop entra in funzione insieme alla trasmissione a doppia frizione.

Estetica della Chevrolet Miray
La Miray è una vettura piccola scoperta, come la Monza SS del 1963, e leggera e personale come la Corvair Super Spyder del 1962. Dall’alto, l’abitacolo presenta una originale forma a diamante.
Per la sua fusoliera aerodinamica ricorda i moderni caccia. La griglia sdoppiata si caratterizza per i gruppi ottici a LED con le nuove luci diurne. A ricordare la Chevrolet Corvette invece ci pensano i parafanghi anteriori e posteriori ricordano che esaltano lo spirito sportivo di questa concept, al pari delle portiere a forbice stile Le Mans. Grazie agli spoiler in carbonio, posizionati alle estremità, viene migliorato il controllo della deportanza ed i flussi dell’aria.
La fiancata a cuneo è realizzata in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP). Nel posteriore, le luci posizionate sotto la superficie della coda d’anatra richiamano i tipici elementi sdoppiati Chevrolet. I cerchi montati dalla Miray, realizzati in composito di alluminio e fibra di carbonio, misurano all’anteriore 20” ed al posteriore 21”.

Un abitacolo elegante e tecnologico per la Miray
Le specifiche aeronautiche e sportive esterne sono riprese anche all’interno della roadster concept: infatti l’abitacolo è caratterizzato da un mix di alluminio spazzolato, pelle naturale, tessuto bianco e lega metallica liquidmetal per un effetto complessivo di velocità scultorea.
Per raggiungere l’obiettivo della leggerezza e della rigidità, anche il vano passeggeri è circondato da un guscio in fibra di carbonio.
Il cruscotto sdoppiato è avvolgente e si ispira anch’esso alla Chevrolet Corvette, permettendo anche al passeggero di venir coinvolto nell’esperienza di guida.
Il quadro strumenti è un risultato di alta tecnologia: infatti i designer hanno adottato un sistema di retroproiezione per la visualizzazione delle informazioni, divise in tre zone, per eliminare i disturbi visivi superflui e permettere di concentrarsi sull’emozione della guida.
I richiami aeronautici si ritrovano nel touch screen centrale che confluisce in un supporto di alluminio. La superficie esterna si lega all’interno e prosegue nella consolle centrale rinforzata, un elemento importante che unisce parte anteriore e posteriore della vettura.
L’illuminazione interna, che parte dal quadro strumenti superiore e raggiunge l’area degli schienali, trasmette una sensazione di lusso. Imbottiture dei sedili e poggiatesta sono uniti da un leggero guscio in fibra di carbonio e sono montati su un’unica guida in alluminio. I poggiatesta seguono la forma della carrozzeria, e sono dotati di sistema air scarf per guidare all‘aperto.
Un particolare interessante è il pulsante di avvio centrale. Quando viene attivato, il gruppo di strumenti montati su una colonna retraibile sale come la copertura di un velivolo monoposto e sulla superficie bianca compare una “proiezione interattiva”.
Videocamere posteriori a scomparsa, che sostituiscono i tradizionali specchietti retrovisori, fuoriescono elettricamente dai vetri laterali. Durante la guida urbana, la videocamera anteriore funziona con il GPS per sovrapporre le informazioni di navigazione alle immagini reali.

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