Aston Martin DB9

Aston Martin DB9. Alla presentazione di ogni nuova Aston Martin inevitabilmente il pensiero corre al più famoso agente segreto al servizio di Sua Maestà: del resto il legame tra un eroe dello schermo e la sua automobile non è mai più stato così stretto. Ebbene, di una cosa siamo sicuri: a James Bond l’Aston Martin DB9 sarebbe sicuramente piaciuta, forte di una linea seducente ma non vistosa in modo volgare, un abitacolo lussuosamente rifinito e un motore ricco di cavalli. Tanti cavalli: ben 450 a 6000 giri.
Nobile di cuore Il motore è uno splendido dodici cilindri a V con 48 valvole e una cilindrata di 5.935 cc, quanto basta per ottenere una coppia massima di ben 570 Nm a 5.000 giri. La trazione, naturalmente, è sulle ruote posteriori, mentre il cambio può essere manuale oppure un sofisticato automatico con possibilità di selezione manuale delle marce, tramite le ormai immancabili levette dietro il volante. In entrambi i casi i rapporti a disposizione sono sei. Tutto questo su strada – ma sarebbe meglio dire in pista – si traduce in uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 4,9 secondi, mentre continuando a tenere premuto l’acceleratore è possibile spingersi fino alla mitica soglia dei 300 km/h.
Linee feline Per una volta, tuttavia, anche su una sportiva di rango le prestazioni non sono l’aspetto più importante. E’ difficile infatti non restare affascinati di fronte al design della DB9, che esibisce una carrozzeria con linee muscolose ma allo stesso tempo armoniose, proprio come certi felini. Il frontale naturalmente è dominato dalla classica griglia Aston Martin, sotto la quale si aprono ampie prese d’aria per raffreddare a dovere motore e freni. Il cofano, da parte sua, è incattivito da una bombatura centrale, mentre i fari anteriori rastremati lasciano ben immaginare le potenzialità della cavalleria a disposizione. La fiancata, poi, è un altro piccolo capolavoro, con l’andamento del padiglione a goccia che si armonizza molto bene con gli ampi parafanghi posteriori, conferendo all’insieme un aspetto allo stesso tempo molto pulito e muscoloso. Eleganza e forza, del resto, si mischiano sapientemente anche nella coda, contribuendo al design di una delle sportive più attraenti oggi sul mercato. Il tutto racchiuso in una lunghezza di 4710 mm, con una larghezza di 1875 mm e un’altezza di soli 1270 mm.
Anche in quattro Pur vantando prestazioni molto elevate, con la DB9 l’Aston Martin non ha voluto creare un animale da pista, ma una splendida granturismo capace di farsi apprezzare anche nell’utilizzo quotidiano. Così, proprio nell’ottica di una maggiore fruibilità, l’abitacolo propone la soluzione 2+2, con i sedili posteriori in verità non molto accoglienti. Le cose naturalmente vanno molto meglio nei sedili anteriori, grazie anche alle ampie possibilità di regolazione. In ogni caso, una volta accomodatisi dentro la DB9, occhi e tatto si immergono in un ambiente curato nei minimi dettagli, nel quale viene fatto ampio uso di pelle e legni pregiati.
Si è messa a dieta Con un peso di 1710 kg – 1800 se si opta per la trasmissione automatica – la DB9 non può certo dirsi un fuscello, eppure particolare attenzione è stata posta proprio a questo aspetto. I pannelli della carrozzeria sono infatti realizzati in alluminio, materiale impiegato anche per parte degli elementi strutturali, mentre la massa è distribuita al 50% all’anteriore e al posteriore, a tutto vantaggio del comportamento dinamico.

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