BMW X3 3.0i: Test Drive sulle rive del Lago di Garda

BMW X3 3.0i: Test Drive. Lago di Garda – Il rumore caratteristico di un aeroplano ad elica in avvicinamento si fa sempre più vicino. Vista così, la scena potrebbe somigliare ad un incubo: la suv tedesca da quarantaduemila euro ferma ai bordi di un campo di grano; alle sue spalle un “Savage” giallo che vola basso. Anzi, bassissimo. Pochi istanti e possiamo vedere il bianco degli occhi del pilota. Un colpo alla cloche e le ali si inclinano di scatto, come le braccia di una bilancia su cui qualcuno abbia lasciato cadere un peso.
Un attimo e quell’ultraleggero insolente, e grande come un Piper, è sulla tedescona immobile, il carrello ad un metro dal tetto.

La sorella peperina Non è un incubo. E’ l’immagine racchiusa tra i neri confini del mirino della nostra macchina fotografica. Click! Ecco scattata la foto. Ci avevamo pensato fin dall’inizio. Infomotori doveva testare la BMW X3 tremila benzina, sorella peperina di sua maestà la X Five: tanto valeva accostarla a qualcosa di altrettanto pepato. E che evocasse le stesse sensazioni: avventura, velocità, praticità d’uso, persino una certa informale eleganza.
Così, eccoci ai bordi di quel campo di grano, e prima ancora lungo una pista di decollo molto country: manica a vento e oche starnazzanti, pista di decollo in erba e hangar che sbuca fuori da un vigneto. “Savage” con relativo pilota sono lì ad aspettarci.
Giustamente agghindata con gli adesivi canonici, avevamo portato la X3 fino a questa insolita aviosuperficie lungo una superstrada che ci aveva fatto apprezzare lo spunto velocistico della “piccola X5”, spinta dal poderoso sei cilindri BMW da 231 cavalli. Motore che gira in souplesse a 130 orari, solo un leggero sibilo proveniente dal cofano slanciato, un cambio automatico che non sarà l’SMG ma che dà belle soddisfazioni, considerando che la suv è sì piccola rispetto alla X5, ma pesa pur sempre quasi due tonnellate. Poi una strada secondaria, dove ad entrare in scena è l’ormai celeberrima trazione integrale permanente XDrive. Uguale come una goccia d’acqua a quella montata prima su X5 e poi sulla serie 3: in condizioni normali viaggiamo con trazione, per così dire, “leggermente posteriore”, cioè 38% sull’asse anteriore e 62% su quello posteriore. Ma una volta messe le ruote su fanghiglia e con strada in pendenza, la percentuale può rivoluzionarsi, arrivando a trasferire la motricità non solo su un asse, ma addirittura su una sola ruota.

Spazio ok (piu’ in altezza che in larghezza) Abbiamo viaggiato, in questa tappa di avvicinamento all’aereo, caricando nell’abitacolo di tutto, compresi i cavalletti della macchina fotografica che ci siamo permessi di lasciare completamente estesi: la sorellina minore della X5 offre spazio in abbondanza in altezza, semmai nel confronto perde qualcosa in larghezza, ma è solo una questione di organizzazione del carico. Un’occhiata al cruscotto, prima di provare le modalità “sport” e sequenziale del cambio, ed arriviamo ad una drastica conclusione: nella versione base la X3, lì davanti, è un po’ povera, soprattutto sul lato passeggero, dove il cruscotto appare nudo, per non parlare delle retine portaoggetti sui lati delle portiere anteriori.
Ma estetica e sostanza sono due valori lontanissimi tra loro, e qui la sostanza viene da motore e comportamento stradale più che dall’arredamento interno, a dir poco minimalista. E infatti premendo l’acceleratore a fondo, si mette in moto il suono del benzina: cattivo quanto basta da far girare tutti, sia che si usi l’automatico (posizione drive o sport) sia che si scelga il sequenziale. Accelerazione violenta per la tipologia di veicolo, e poi tenuta di strada sorprendente: i controlli elettronici di stabilità, la trazione XDrive e le ruotone molto stradali e sovradimensionate compensano i problemi legati all’altezza notevole (167 centimetri).

Tremila da sensazioni forti E così eccoci al campo di volo. Un veloce briefing con il pilota Fabio Guerra scaccia tutte le nostre preoccupazioni: ha guidato per sedici anni caccia militari e oggi porta in giro per il mondo trecento passeggeri al colpo sui Boeing 767. A questo punto qualcosa ci dice che non finirà con “cavallino pazzo Savage” sul tetto della X3.
E’ come se decollassimo tutti: l’aereo, che si stacca da terra, e noi, a rotta di collo lungo una stradina erbosa e viscida che fa accendere e spegnere le spie del controllo di trazione. Poi a tutto gas verso il luogo dell’appuntamento fotografico.
Ecco il campo di grano, la X3 è sistemata con il muso verso le spighe, fari doverosamente accesi, in lontananza la sagoma del “Savage” in avvicinamento. Due, tre, quattro passaggi bassi (signori: davvero-molto-bassi), mentre i pensieri si accavallano. Per chi è fatta questa suv griffata BMW? Visto che in casa c’è la gemella a gasolio, che offre prestazioni equivalenti e consumi minori (e costa uguale: 42.700, 43.300 e 47.650 euro a seconda degli allestimenti), la X3 agitata dal propulsore a benzina non può che essere dedicata a chi non bada ai consumi (notevolissimi se si spinge sull’acceleratore). E a chi ama accelerazioni con ago del contagiri in zona seimila, con una sonorità selvaggia che nessun diesel potrà mai dare. Sensazioni forti. Un po’ come volare.

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