Chery V525

Chery V525. Sono tempi di globalizzazione estrema, non c’è ombra di dubbio, oggi la Cina bussa alle porte del mondo occidentale in praticamente tutti i settori dell’economia, con una concorrenza che in certi casi potremmo definire letteralmente spregiudicata, e il mondo dell’automobile non è esente da questa sorta di imperialismo economico cinese. Ora un’altra barriera sta per essere abbattuta: la cinese Chery nel 2007 debutterà negli USA con un modello che da giugno è in vendita nel mercato orientale.
La famiglia V5
Chery V525, il primo modello di quella che sarà un’intera gamma contrassegnata dalla sigla V5, si presenta con dimensioni (4662 x 1820 x 1590 mm) e un design tipicamente da station wagon, che non brilla per originalità ma che comunque si discosta in maniera netta da certe spartane realizzazioni dei costruttori cinesi, le quali di certo non hanno lasciato un segno nella storia dell’automobile.
I tecnici Chery sono stati assistiti da Lotus Engineering e da un gruppo di aziende italiane nello sviluppo di questo modello e dobbiamo dire che il tocco europeo si nota.
Il frontale infatti è accattivante, con gruppi ottici ampi e sagomati ed un riuscito disegno compatto, ottenuto grazie ad un paraurti bombato con fascione basso diviso in tre sezioni ed un cofano motore che ben sviluppa l’andamento della calandra. La vista laterale è caratterizzata da specchietti con frecce integrate e da una linea di cintura abbastanza alta, che cresce in altezza verso il posteriore per conferire una maggiore aerodinamicità al corpo macchina.
Il posteriore presenta gruppi ottici verticali con stop unico orizzontale posto al vertice del portellone, una linea bombata con fascione basso punteggiato da sensori di parcheggio, il tutto per un risultato essenziale ma riuscito.
Gli interni sono curati – un buon risultato in cui si nota la mano dei designer europei -, con quadro strumenti al centro e una consolle funzionale con inserti color argento satinato.

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