Citroen C3 ecologica

Citroen C3 ecologica. Oltre ad essere decisamente piacevole, funzionale e valida (come abbiamo potuto verificare nei test effettuati in Francia ed a Mantova in occasione del X Weekend Verde Citroen-Michelin), C3 si pone all’avanguardia sul versante ambientale.
Una vera pietra di paragone per le rivali, segnalando che questa francesina rappresenta il primo veicolo realizzato nel quadro della nuova piattaforma 1 del Gruppo PSA Peugeot Citroen, dedicata ai modelli dei segmenti di base nella gamma (da cui usciranno quindi la stessa C2 e la cugina Peugeot 107).
Nel solo prelancio è stata già venduta in oltre 3.000 esemplari e da metà maggio parte la sua commercializzazione che facilmente raggiungerà le 20.000 unità previste per il 2002.
Lo sviluppo di C3 ha richiesto l’intervento di circa 800 persone, un investimento di 633 milioni di Euro, 344 milioni dei quali per gli investimenti industriali e 289 milioni per gli investimenti in studi e sviluppo.
Merita ricordare che Citroen C3 è prodotta a Aulnay-sous-Bois (Parigi) e presto pure a Villaverde (Madrid).
La capacità totale di produzione di C3 installata nei due impianti sarà di 1500 veicoli/giorno: questo significa che, a pieno regime, il ritmo di produzione sui siti potrà raggiungere i 315.000 veicoli. Dal 2003, C3 sarà prodotta anche a Porto Real (Brasile) per i mercati sud-americani.
Numeri decisamente importanti, ma il fatto maggiormente degno di nota è che la C3 è veramente una vettura “ecologicamente corretta”.
Riduzione delle emissioni e riciclaggio obiettivi primari di Citroen C3
Con la nascita di C3, dotata di pneumatici Michelin, Citroen vuole proporre ai propri clienti una vettura seducente non solo per il design, le prestazioni, la sicurezza ed il piacere di guida, ma anche per le sue caratteristiche ambientali.
La marca transalpina, nel quadro delle ricerche e delle soluzioni concrete del Gruppo PSA, intende contribuire attivamente alla limitazione dell’effetto serra, agendo in particolare su tutti gli elementi che contribuiscono a ridurre le emissioni di anidride carbonica, e si propone di migliorare la qualità della vita nelle città, offrendo soluzioni che conciliano qualità dell’aria, mobilità e flessibilità del traffico.
Citroen si è inoltre attivata per preservare l’ambiente in ogni tappa del ciclo di vita dei propri prodotti, gestendo l’impatto ambientale dei propri impianti industriali e progettando veicoli sempre più riciclabili.
La problematica del riciclaggio è infatti perlomeno di pari portata rispetto a quella della riduzione delle emissioni, dal punto di vista dell’impatto ambientale. Qualche cifra: il parco automobilistico europeo è costituito da 140 milioni di veicoli ed ogni anno da 9 a 10 milioni di essi giungono a fine vita.
In Francia nel 2001, 1,8 milioni di veicoli fuori uso hanno “prodotto” 1,6 milioni di tonnellate di rifiuti (65-75% di metalli e tra 45 Kg. e 60 Kg. di plastiche, a seconda del modello).
Riduzione delle emissioni, lotta all’effetto serra: i vantaggi dei motori Citroen
Rispetto all’inquinamento atmosferico, il problema del trattamento delle emissioni (particolato, ossidi di azoto, monossido di carbonio) è stato affrontato con successo: negli ultimi venti anni, i tassi di emissione dei gas inquinanti sono diminuiti 17 – 18 volte.
Il vero problema è oggi quello di ottenere una reale diminuzione dell’emissione di anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra.
Per questo obiettivo, i Costruttori europei si sono impegnati a raggiungere la soglia dei 140 grammi al chilometro di emissione di CO2 prima del 2008. Citroen opera naturalmente nel settore dei bio-carburanti, dei veicoli elettrici (il Gruppo PSA Peugeot Citroen è primo per la produzione di autoveicoli completamente elettrici, già oggi venduti in oltre 15.000 esemplari), dei veicoli ibridi e della pila a combustibile.
Ma restando nell’ambito delle soluzioni percorribili da subito, esiste una gamma di possibilità reali che va dal miglioramento dell’aerodinamica sino all’ottimizzazione del rendimento energetico dei motori.
Nel caso di Citroen, tanto i motori HDi quanto i motori HPi benzina, a iniezione diretta, funzionano con miscela povera, con una significativa riduzione delle emissioni di CO2 e dei consumi (dell’ordine del 20%). In generale, la sostituzione di vetture a benzina con vetture Diesel permetterebbe un abbattimento di circa il 15% delle emissioni di CO2.
La Citroen C3, con le sue motorizzazioni e con la gommatura Michelin Energy, si propone come riferimento del segmento anche per quanto riguarda la problematica esaminata.

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