maserati – forbes

Il “fascino della Maserati” su Forbes. Il prestigioso settimanale americano FORBES GLOBAL ha dedicato la sua copertina alla Casa del Tridente ed al suo Presidente, Luca Cordero di Montezemolo. La “cover” di Forbes rappresenta un traguardo assai ambito; il fascino della Maserati ha sedotto la redazione che ha riconosciuto il valore del marchio e le capacità manageriali del proprio leader, così introdotto nel risvolto di copertina: “ un CEO da tenere d’occhio” “Luca di Montezemolo, Presidente Amministratore Delegato della Ferrari, non guadagna qualcosa come i 110 milioni che il primo pilota della Ferrari Michael Schumacher ha ottenuto nel corso degli ultimi due anni, ma ha fatto uno splendido lavoro mantenendo la Ferrari al culmine del suo splendore.” Non male per una rivista che si caratterizza per la propria freddezza. A pagina 36 del numero del 14 maggio, Alexandra Kirkman ha analizzato le sfide a cui va incontro Montezemolo, nell’ intento di restituire al nome Maserati la gloria di una volta. Per scoprire tutti i retroscena, la giornalista americana ha trascorso quattro giorni con il management di Ferrari e Maserati fra le sedi di Modena e Maranello. Giudizio finale su Montezemolo: “è’ brillante, acuto, affascinante e glamorous. Un Presidente, in breve, che incarna i valori di qualità dei suoi marchi”. Parole decisamente chiare, che riconoscono il valore di Luca Cordero di Montezemolo e della sua squadra che ha saputo prima rilanciare la Ferrari ed ora sta facendo la stessa cosa con la Maserati, attesa negli stessi States con la nuova Spider. Il titolo dell’articolo ben sintetizza il servizio statunitense: “Il fascino della Maserati” (Maserati’s Mistique) al pari dell’occhiello “Riuscirà Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, a portare al successo un marchio di razza italiana in un’America che tende alla recessione?” Il pezzo di Alexandra Kirkman rappresenta un valido esempio del giornalismo americano, basato sulla chiarezza e sulla capacità di restare equidistanti, cercando sempre la notizia per informare il lettore senza influenzarlo positivamente o negativamente. Restare insensibili a Ferrari e Maserati non è certo impresa facile, ma la collega di Forbes Gobal merita un ottimo voto per come ha sviluppato la stimolante materia che Infomotori ritiene utile promuovere anche ai propri lettori, sempre attenti e sensibili alle sorti ed ai successi delle “rosse modenesi” L’intervista del Presidente della Ferrari-Maserati parte subito in quarta dandoci interessanti notizie: fra le più ghiotte, l’attuale situazione del mercato automobilistico USA ed i rischi e le opportunità per la Maserati che sta per sbarcare negli States. Questo sembra essere il momento peggiore per rilanciare un marchio di automobili di lusso negli USA, anche per un nome come Maserati. L’economia americana, secondo la giornalista di Forbes, sta rapidamente decelerando e tre trilioni della ricchezza azionaria statunitense sono evaporati lo scorso anno. La società inglese di consulenza specializzata Autopolis, prevede una contrazione delle vendite di auto pari al 9% per quest’anno e di un’ulteriore 9% l’anno prossimo. “Vogliamo che Maserati diventi uno dei grandi marchi di automobili di lusso negli USA”, dice Luca Cordero di Montezemolo, il carismatico presidente della Ferrari, che nel 1997 ha rilevato la Maserati. “E’matto? (questo lo domanda Alexandra Kirkman) Di certo, una macchina da 80.000 dollari e’ il primo sfizio a cui i nuovi meno-ricchi potrebbero rinunciare. Le vendite di auto sportive sono particolarmente vulnerabili in un periodo di instabilità economica: durante la recessione americana del 1990-91, le vendite della Porsche andarono a picco. Perchè la Maserati dovrebbe andare in contro-tendenza?” Ed ecco un’altra preziosa informazione. Il rilancio della Maserati negli USA all’inizio del 2002, dopo oltre dieci anni di assenza, e’ una scommessa, ma e’ una scommessa calcolata. Per il primo anno e’ previsto un volume di sole 1.200 macchine (su un totale di 3.000 nel 2002), quota che fa degli Stati Uniti il primo mercato della Maserati. L’obiettivo e’ quello di raggiungere quota 9.000 in tutto il mondo tra quattro anni, ancora solo una frazione rispetto alle attuali 50.000 della Porsche. A sostegno della Maserati si schiera anche Graeme Maxton, direttore di Autopolis “Il fatto e’ che, per oltre 20 anni, le vendite di auto di lusso negli Stati Uniti non hanno mai subito flessioni. “Maserati e’ un marchio molto forte e molti dei ricchi che ne comprano una possono permetterselo anche se il valore delle loro azioni crolla come un sasso”. Ecco quindi il programma commerciale della Casa del Tridente. Maserati tornerà sul mercato USA con due modelli: la Spider, una decappottabile a due posti, e una quattro posti simile alla 3200GT; seguirà, nel 2003, la berlina Quattroporte. La fascia di prezzo tra gli 80.000 e i 100.000 dollari mette la Maserati in competizione con la Porsche 911 (da 66.500 a 111.000 dollari) e con la Jaguar XKR (85.000 dollari), nonchè con i top di gamma di BMW e Mercedes-Benz. Perchè mai si dovrebbe preferire una Maserati alla potenza teutonica di una Porsche o allo stile britannico di una Jaguar? Secondo Montezemolo, perchè non hanno quel tocco di italianità in più. “Il lusso ormai non basta piu”. Gli Anni ‘80 sono finiti, afferma. “Voglio clienti con buon gusto che nella guida ricerchino emozioni uniche, con stile italiano e la tecnologia piu’ avanzata”. Un’anticipazione di come andranno le cose negli USA può essere fatta guardando l’attuale situazione in Europa. Iniziato qui il rilancio nel 1999, la Maserati sta già vendendo più della serie XK della Jaguar in Germania, Italia, Francia e Svizzera. Elogi alla Casa di Modena giungono persino dagli avversari intervistati da Forbes. “La Maserati sta facendo grandi cose con il marchio”, ammette Simon Sproule, vice presidente comunicazione Jaguar Nord America, “Li stiamo prendendo molto su serio” Michael Schimpke, portavoce di Porsche, e’ d’accordo: “E’una macchina splendida. Decisamente una rivale della Porsche. Le Ferrari si vedono più dai concessionari che in strada. L’azienda può fare di più con la Maserati”. Secondo Montezemolo, una delle ragioni per cui la Ferrari ha acquistato la Maserati quattro anni fa, rilevandola per una cifra imprecisata da FIAT Auto (sia Ferrari che FIAT Auto fanno parte del gruppo FIAT), e’ che le Ferrari manterranno il loro numero di unità prodotte. Non prevede infatti di produrne più di 4.000 l’anno (questo e’ il numero di Ferrari prodotte nel 2000). Di conseguenza, si conta sulla Maserati per generare crescita. “Avevamo bisogno di una macchina meno cara, meno esclusiva ma sempre di alta qualità. I clienti, i prodotti e la collocazione di Maserati erano molto piu’ vicini alla Ferrari che non alla FIAT”, afferma Montezemolo. Neppure la storia sportiva dei due marchi è stata trascurata, ricordando l’antica rivalità fra i due costruttori emiliani. L’ironia del salvataggio della Maserati da parte della Ferrari (ricorda Forbes) non sfugge a coloro che conoscono la storica rivalità tra i due marchi. Fondata dai sette fratelli Maserati nel 1914, la Maserati era una nota costruttrice di auto sportive e da corsa, con grandi contenuti di innovazione tecnologica. Enzo Ferrari fondò la sua azienda nel 1947 e si impose rapidamente sui circuiti di gara, al punto che Alberto Ascari, nel 1953, alla guida di una Ferrari riuscì a battere la Maserati di Juan Manuel Fangio, vincendo il Campionato del mondo. La Ferrari ha vinto più di 5.000 corse in tutto il mondo, di cui 135 Gran Premi di Formula uno, detiene dieci titoli mondiali piloti e dieci titoli mondiali costruttori di Formula uno. Nonostante le affinità sportive, la testata americana ottiene conferma dal Presidente che non c’è pericolo di sovrapposizione fra i due marchi, spiegando brevemente in cosa si differenziano Ferrari e Maserati. Oggi, non sembra esistere il pericolo che Maserati possa cannibalizzare il mercato Ferrari. Benche’ siano entrambi marchi di lusso, le Ferrari costano tra i 140.000 e i 250.000 dollari, molto piu’ delle Maserati. ” Ferrari e Maserati hanno due mercati diversi e complementari” spiega Montezemolo. “La guida di una Ferrari e’ un’esperienza estrema, non solo per la velocità, ma per l’accelerazione, i freni ecc. La Maserati e’ una macchina con alte prestazioni, ma che puo’ essere guidata quotidianamente”. Per sottolineare la differenza tra i due marchi, i concessionari Ferrari presentano le Maserati in uno showroom separato. L’80% circa dei 29 concessionari Ferrari degli Stati Uniti venderanno anche Maserati, oltre a un certo numero di concessionari esclusivi. La condivisione dei costi di produzione tra le due aziende e’ molto limitata. Le fabbriche sorgono nei dintorni di Bologna: la Ferrari a Maranello, la Maserati a Modena, a circa 17 chilometri di distanza. Le Ferrari sono interamente costruite in alluminio ed hanno il motore centrale posteriore (come le Ferrari da F1), mentre le Maserati sono costruite in alluminio e acciaio, con motore anteriore. Via quindi con un breve comparazione col passato e quindi coi programmi futuri. Costruita nel 1939, la fabbrica di mattoni rossi e’ un tempio di tecnologia e cura manuale del dettaglio. Prima che la Ferrari investisse 90 milioni di dollari nella sua ristrutturazione, la fabbrica produceva appena 3 macchine al giorno. Oggi le macchine procedono di stazione in stazione, sulla linea, ogni 56 minuti. Produzione quotidiana: 9 macchine. Nei prossimi cinque anni, la Ferrari investirà nella Maserati altri 300 milioni di dollari, compresa la costruzione di una seconda linea produttiva, che verrà completata entro la fine di quest’anno. Più del 40% sarà investito in ricerca e sviluppo. (Benche’ il fatturato della Maserati non sia stato divulgato separatamente da quello Ferrari, si prevede il break even per il 2003). La Maserati aveva bisogno di un impegno di questo tipo, essendo passata di mano tra una proprieta’ indifferente e un’altra fino dal 1968. Prima la francese Citroen, poi la GEPI, una istituzione finanziaria dello stato italiano, poi FIAT Auto nel 1993. Nei primi Anni ‘80, sotto il controllo della GEPI, un eccessivo e improvviso aumento di produzione fece si’ che la Maserati fosse ritenuta inaffidabile. In quegli anni la Maserati si rivolgeva ai fornitori piu’ a buon mercato, con conseguenti difetti alle pompe e ai turbocompressori. Acciaio di scarsa qualita’ e verniciatura scadente lasciavano spazio alla ruggine dopo appena due anni. Gli alti costi di manutenzione e una scarsa rete di assistenza risultarono in un’ampia schiera di clienti insoddisfatti. Maserati si ritiro’ dal mercato USA nel 1989 e tenne un basso profilo in Asia e in Europa (e’ stata rilanciata in Asia nel 1999). Ed ora le garanzie per il futuro. Per avere la certezza che la storia non si ripeta, questa volta la Maserati si e’ concentrata sul cliente. In Europa e in Asia sono stati aperti circa 180 centri di assistenza e 80 officine di carrozzeria, oltre ai circa 40 ulteriori centri che saranno attivati negli Stati Uniti il prossimo anno. Oggi, per garantire il massimo della qualita’, la Maserati si rivolge a molti dei fornitori Ferrari, inclusa la Brembo per i sistemi frenanti e la Michelin per i pneumatici. Sono poche, inoltre, le cose che Montezemolo non farebbe per soddisfare le richieste dei clienti. ‘Volete gli interni in tela di jeans? Nessun problema!’. I clienti possono perfino scegliere il colore delle cuciture degli interni in pelle. Poteva mancare un breve curriculum su questo dinamico Ceo? Certo che no ed ecco come lo presenta Alexandra Kirkman. Ad ogni modo, molta parte del successo della Ferrari e’ dovuta all’energico Montezemolo, che ha frequentato la Facolta’ di legge alla Columbia University di New York, ed ha poi diretto il team Ferrari di Formula uno dal 1973 al 1977. Dopo l’esperienza alla Cinzano International e l’organizzazione dei Mondiali di calcio Italia ‘90 dal 1985 al 1990, Montezemolo e’ tornato alla Ferrari come Presidente nel 1992. La chiusura del servizio di Forbes Global è dedicato ad Internet e le parole espresse da Montezemolo sono uno sprono per tutti gli attori della rete fra cui ci mettiamo, immodestamente, anche Infomotori. Oltre alle corse e alle vendite di auto, Montezemolo parla (prosegue Alexandra Kirkman) con toni entusiastici di Internet come un mezzo per accelerare i profitti. “Secondo me, Internet e’ un nuovo canale di distribuzione per Ferrari, e’ molto interessante”, ci dice con entusiasmo. In dicembre la Ferrari ha fondato Ferrari.net, una societa’ dedicata allo sviluppo e alla vendita di prodotti e contenuti tramite la rete mondiale dei siti Ferrari. Tra due mesi verra’ lanciato un nuovo sito Ferrari (ancora non se ne conosce il nome), che offrira’ in tutto il mondo i prodotti e i contenuti con il marchio ufficiale Ferrari. I profitti saranno generati dalla pubblicita’ e dagli sponsor, dall’e-commerce e dagli abbonamenti sottoscritti per avere accesso alle informazioni specifiche. Con oltre 500.000 pageviews al giorno, il sito Internet della Ferrari e’ il piu’ visitato d’Italia. Il lancio della nuova monoposto per la stagione 2001 ha fatto registrare oltre 2 milioni di hits il primo giorno e piu’ di 105 milioni di immagini viste. La Ferrari prevede di sfruttare Internet per potenziare l’attivita’ di merchandising (che gia’ oggi rende circa 20 milioni di dollari in royalties) vendendo direttamente all’utente finale. ‘Non concedo l’uso del marchio Ferrari a chiunque. Facciamo orologi con Girard-Perregaux, giocattoli con Mattel, videogiochi con Electronic Arts,’ dice Montezemolo. Ed e’ ottimista anche per i proventi generati dalla pubblicita’: ‘I nostri clienti sono tra le persone piu’ ricche del mondo, e abbiamo gia’ raggiunto 500.000 hits al giorno. Perche’ le migliori aziende, come Gucci e Prada, non dovrebbero fare pubblicita’ sul nostro sito?”. Futuro davvero roseo per Internet grazie alla stessa Ferrari che richiama masse oceaniche che sfruttano la rete per conoscere subito ogni segreto della loro “rossa” Ma tornando all’altra “rossa”, Alexandra Kirkman non poteva certo trascurare il futuro sportivo della Maserati visto che non sono poche le voci di un rientro della marca in Formula 1 e la Ferrari fornisce i propri propulsori già a Sauber e Prost. Sta inoltre pensando al ritorno della Maserati sui circuiti. La Formula uno e’ territorio Ferrari, ma esistono molte altre possibilita’, come Le Mans o la 500 miglia di Indianapolis. Considerate le cifre che aziende come Shell, FedEx e Marlboro pagano per sponsorizzare il team Ferrari di Formula uno – si stima che la cifra sia di circa 100 milioni di dollari a stagione per ogni sponsor – la Maserati potra’ sicuramente far soldi anche sui circuiti di gara. Dalle piste alla Borsa! Con lo sviluppo dei marchi Ferrari e Maserati, l’idea di rilasciare parte di questo valore aggiunto scorporando Ferrari da FIAT e quotandola si e’ fatta strada nella mente di molti investitori. Montezemolo dice solo: “Questa e’ una domanda per i miei azionisti.’ Gli analisti sono meno timidi, segnala Alexandra Kirkman. ‘Adesso ci si chiede quale sara’ il futuro della Ferrari”, dice Wright. “Il valore della Ferrari si perde all’interno del gruppo FIAT, ma potrebbe essere valutato se la Ferrari si quotasse”. Quanto potrebbe valere? Se si moltiplicasse il fatturato di 820 milioni di dollari previsto nel 2000 per il multiplo 1,6 (Porsche’s price-to-sale – market cap dividend by sales), il valore della Ferrari sarebbe di 1.3 miliardi di dollari, e questo senza tener conto del valore del marchio. Con la nuova Maserati in rilancio, Montezemolo sta ampliando la propria clientela e aumentando le entrate della Ferrari. Nonostante la debolezza dell’economia globale, l’azienda non potrebbe essere in una migliore condizione per crescere. Con questo auspicio termina il lungo servizio di Alexandra Kirkman con cui Forbes Global ha voluto svelare le capacità di un grande CEO, che ha saputo rilanciare due miti italiani che tutto il mondo ci invidia.

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