Opel Astra GTC: Test Drive

In autostrada i 180 orari sono una bazzecola per questa coupè e una volta che ci siamo messi il cuore in pace, tarando il cruise control sui fatidici 130, rischiamo di addormentarci al volante: l’insonorizzazione, a questa andatura è ottima.
Occhio a curve e parcheggi Cambia la musica sul tracciato tutto curve che ci porta nella caratteristica cittadina di Ronda. Proviamo e riproviamo una serie di tornanti a gomito, con e senza ESP. Senza è meglio fare un piccolo corso di guida sportiva: nel rilascio deciso scopriamo con un leggero brivido lungo la schiena quanto sia leggerino il retrotreno. In pratica inizia un sovrasterzo degno di una trazione posteriore. Ma anche con l’ESP attivato bisogna andarci cauti: il duemila su un corpo vettura tutto sommato non pesante scarica i suoi duecento cavalli no alquanto brutalmente, così che in accelerazione (molto decisa) dentro la curva inizia il sottosterzo (comunque ben addomesticato dalla centralina) e in rilascio il posteriore, non c’è elettronica che tenga, per un attimo sembra fare armi e bagagli e andarsene per conto suo. Sia ben chiaro: si tratta di frazioni di secondo che ci siamo andati a cercare con cocciutaggine e che probabilmente durante una gita, anche se ad andatura molto allegra, non capiterà di ritrovare. Aggiungiamo che durante il test sulla strada tutta curve, con l’ago del contagiri in zona calda, la voce del propulsore si faceva, eccome. Ma era un bel sentire, diciamo il sound che chi acquista un’auto di questo tipo prima poi si aspetta.
Eccoci sul lungo mare. La GTC si fa addomesticare volentieri e fila via silenziosa. La seduta e il volante, da sportività, può essere regolati su parametri più turistici ed è davvero un bell’andare. Occhio solo ai parcheggi: in retromarcia è essenziale il sensore, perché dietro la visibilità è molto critica. Ma chi sale su una coupè questo già lo sa.
Panorama mozzafiato I prezzi della GTC vanno da 16.350 euro chiavi in mano del 1.4 benzina a 25.480 della duemila da 200 cavalli. Se volete proprio strafare, con 1.400 euro in più avrete il parabrezza panoramico. Una cosa da Star Trek: in sostanza scompare il montante orizzontale che in tutte le auto delimita nella parte superiore il parabrezza e segna l’inizio del tetto. Qui non c’è più niente e il vetro parte dal cofano per arrivare fino alla testa dei passeggeri posteriori. Un provvidenziale tettuccio in tela interno estraibile eviterà che finiate arrosto in agosto, ma la soluzione panoramica è impagabile nelle stagioni intermedie: sembra di essere seduti al posto di comando di un jet. Un consiglio. Con un parabrezza simile evitate la richiesta canonica al benzinaio: mi dà una pulitina al vetro. Potrebbe prenderla male.

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