Pagani Zonda F

Pagani Zonda F. “Juan Manuel Fangio è stato più che un grande campione. La sua precisione, il rigore, l’innata sensibilità umana e tecnica erano alcune tra le sue qualità, tipiche degli uomini d’una volta e sono state per me un esempio e fonte di ispirazione.
Spesso mi chiedo come qualcosa di così materiale, come un disegno o una scelta tecnica, possano concentrare e trasmettere la filosofia di un tale uomo.
Il nome de “el coche”, come lui chiamava la vettura, doveva essere Fangio F1. Egli seguì con entusiasmo il progetto, secondo le sue idee la F1 doveva essere innovativa, sicura e con un motore Mercedes-Benz. Dopo la sua scomparsa, per rispetto, non ho avuto il coraggio di chiamarla Fangio F1 e l’ho ribattezzata Zonda, “el viento de los Andes”.
Oggi, dopo anni passati in una rigorosa ricerca di perfezione, il risultato è la Zonda F, un’auto che desidero dedicare a Juan Manuel Fangio, l’uomo senza il quale nessuna cosa sarebbe stata la stessa”.
Dedicata a Fangio Parole e pensieri di Horacio Pagani, carismatico patron dell’omonima casa costruttrice, capace di diventare in pochi anni un punto di riferimento per gli appassionati di auto sportive più esigenti (e facoltosi), grazie a un prodotto capace di confrontarsi ad armi pari con mostri sacri come Ferrari Enzo e Porsche Carrera GT.
Del resto quando le prime parole di una cartella stampa sono nome e cognome di uno dei massimi miti dell’automobilismo di ieri, oggi e domani, vale sicuramente la pena di dedicare grande attenzione alle righe successive. Se poi le foto che accompagnano il comunicato mostrano le forme inconfondibili e spettacolari della Zonda, ecco che il cuore inizia a battere più forte.
Da 0 a 100 in 3,6 secondi La Zonda F rappresenta l’evoluzione della S, rispetto alla quale vanta una maggiore potenza e prestazioni ancora più straordinarie. Il V12 di 7.291 cc. infatti può ora sfoderare 602 cavalli (prima erano “solo” 555) a 6.150 giri, con una coppia massima di 760 Nm a 4.000 giri. Numeri già di per sé spettacolari, che assumono un significato ancora più speciale soffermandosi sui regimi a cui la F è in grado di sviluppare tutto il proprio potenziale: valori relativamente bassi, per poterlo sfruttare realmente anche sulle strade normali, dove assai difficilmente si riesce a “tirare il collo” a top car di questo livello.
Strade normali? Beh, naturalmente prima di affondare senza pudore il piede sull’acceleratore sarà bene assicurarsi – in ordine di importanza – che non ci siano altri veicoli in circolazione, tutti incredibilmente lenti rispetto alla Zonda; che le forze dell’ordine non siano nei paraggi, per non dover dire addio per sempre non solo alla F, ma anche a qualsiasi altro veicolo che non sia una bicicletta; infine di avere riflessi, coraggio e incoscienza sufficienti a entrare in un’altra dimensione, nella quale tutto scorre molto, molto velocemente.
I freddi numeri parlano da soli: 345 km/h di velocità massima, da 0 a 100 km/h in 3,6 sec. e da 0-200 km/h in 9,8 sec. La F, comunque, non è solo un dragster buono per le gare di accelerazione, ma sa anzi curvare con un’efficacia degna di una vera e proprio auto da competizione: gli 1,4 g di accelerazione laterale raggiunti con l’assetto “sport” sono lì a dimostrarlo. Addirittura, nell’allestimento Clubsport a 300 km/h si può contare su ben 600 kg di deportanza!
Insomma, meglio usarla a stomaco vuoto, anche perché i freni carbo-ceramici (di “serie” sulla Clubsport) promettono decelerazioni altrettanto spettacolari, complice un peso pari a soli 1230 kg, addirittura 20 in meno della già stupefacente S e ben 200 in meno dell’ultima Porche 911 S, che pure ha fatto segnare spazi di arresto da record. Così, ecco un altro rilevamento che contribuirà a fare della F un nuovo punto di riferimento per tutte le supersportive: sono sufficienti 4,4 secondi per fermarsi da 200 km/h. Il rapporto peso-potenza, invece, è pari a 2,04 kg/CV.
Com’è fatta Detto delle prestazioni, è venuto il momento di capire un po’ meglio com’è fatta l’ultima creatura della Pagani. Le misure sono sostanzialmente le stesse della S, con una lunghezza di 4435 mm, una larghezza 2055 mm e un’altezza di soli 1141 mm, mentre il passo è pari a 2730 mm. Sul fronte della tecnica costruttiva, spicca la scocca in fibra di carbonio, che come nelle vetture da competizione più evolute assolve a un duplice compito, da una parte ridurre in modo sensazionale il peso dell’auto, dall’altra proteggere al meglio i passeggeri in caso d’impatto. Altri materiali pregiati come alluminio e magnesio sono inoltre impiegati per alcune componenti delle sospensioni, che vantano uno schema pull road.
Il cambio è manuale a sei marce mentre le “scarpe” della F sono fornite da Michelin: si tratta di quattro Pilot Sport 2 da 255/35/19 all’anteriore e 335/30/20 al posteriore. Infine, ad aiutare il guidatore a controllare le prestazioni stratosferiche della vettura provvedono l’ABS e il controllo di trazione, confermando così la fama della Pagani come supercar incredibilmente “amichevole”.
Dal punto di vista stilistico, infine, la Zonda F rappresenta anche in questo caso una riuscita evoluzione della S. Le linee generali del corpo vettura sono rimaste quelle inconfondibili della progenitrice, mentre a variare sono soprattutto alcuni dettagli, come i gruppi ottici anteriori, che ora prevedono tre lampade anziché due, e il cofano, con una più spiccata bombatura a “V”. Nuovi sono anche i cerchi, così come il disegno delle prese d’aria ai lati del lunotto.
Per gli incontentabili c’è la Clubsport da 650 CV! Qua e là abbiamo avuto modo di citare una parolina magica, Clubsport, ma si cosa si tratta esattamente? A quelli che sono abituati ad andare al lavoro su un caccia Tornado e che quindi posso restare un po’ delusi dalle prestazioni della Zonda F, il signor Pagani propone un allestimento ancora più esclusivo, che propone di “serie” i freni carbo-ceramici (si tratta di quattro dischi Brembo da 380×34 mm, con 6 pistoncini all’anteriore e 4 dietro) e un ulteriore incremento di potenza, che arriva a ben 650 CV con 780 Nm di coppia massima. In questo caso il rapporto peso-potenza scende addirittura a 1,89 kg/CV…
Un sogno per pochissimi fortunati Il prezzo, brusco risveglio dalla maggior parte dei sogni a quattro ruote, non è ancora stato comunicato, ma considerando che la S è commercializzata in Italia a 497 mila euro, la F promette di essere un’auto per pochissimi fortunati.

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