Peugeot 407: Test Drive

Peugeot 407: Test Drive. Faro (Portogallo) – Miss Sorriso si materializza improvvisamente da dietro una curva. Un sorriso sfrontato, anzi magnetico, accompagnato da occhi allungati come non se ne sono mai visti. Miss Sorriso colpisce per un impeccabile gioco di contrasti: c’è questa espressione che lascia il segno, innestata su un corpo che invece è molto normale, diciamo classico, perchè non vogliamo (e non sarebbe giusto) dare un senso negativo al termine.
Sfrontata, anzi magnetica Miss Sorriso è la nuova Peugeot 407, portata in Portogallo dalla casa del leone per una presentazione dinamica, insomma una prova su strada. Una berlina che fa colpo, oggi fa anche notizia. Perchè i tre canonici volumi di questi tempi sono quasi sempre destinati a passare inosservati, nelle jungle cittadine battute da Suv mastodontici, station wagon più slanciate di un jet, city car allegre e colorate come il carnevale di Rio, monovolume che sembrano uscite dalla matita di architetti più che di stilisti dell’auto.
Così la casa del leone ha fatto la pazzia. Piazzando sul davanti del suo cavallo di battaglia un presa d’aria spropositata nelle dimensioni, ma di effetto immediato: basta vederla arrivare, questa 407, per restare impressionati. Un gioco riuscito, ma anche rischioso: il frontale incombe a tal punto che fa passare quasi inosservato il posteriore, in realtà è bello e proporzionato.
Dna italiano A vederle sfilare sulle autostrade portoghesi, le eredi della ben più normale 406 denunciano subito una particolarità: che siano blu, argento o bordeaux, è il muso che calamita, sempre e comunque, l’attenzione. Un design che viene… da vicino. Nonostante i vertici Peugeot giurino che la mano dello stilista è francese, è evidente il dna di Pininfarina in questa 407 (il quale, comunque, come ammesso durante la presentazione, è stato “consultato” quando si buttavano giù i primi schizzi della vettura).
Vista di profilo la 407 ha l’andamento di una berlina molto sportiveggiante, con linea del tetto arrotondata e padiglione posteriore inclinatissimo, raccordato ad un corto (ma capiente) baule dotato di un spoiler appena accennato e che fa tanto coupè. Importanti le dimensioni: 4,67 metri di lunghezza per 1,81 di larghezza, così come il passo (2,72 metri), che fa presagire spazio abbondante nell’abitacolo. Non tradiscono gli interni, con abbondanti plastiche soft-touch e bei volanti che, a seconda delle versioni, possono essere a tre o quattro razze. Unico neo, il riflesso della parte alta del cruscotto, proiettato sul parabrezza con gli interni chiari.
Motori, ce n’e’ per tutti Peugeot porta in dote alla 407 tre motori a benzina (i quattro cilindri a 16 valvole 1.800 e 2.200, con potenza di 117 e 160 cavalli e il sei cilindri a V tre litri con 24 valvole da 211 cavalli) e due a gasolio sempre 16 valvole: 1,6 litri da 110 cavalli e 240 Nm di coppia e un due litri da 136 cavalli, con la bellezza di 320 Nm di coppia. Quest’ultimo e i benzina 2,2 e 3 litri possono essere dotati di cambio automatico e sequenziale a 4 rapporti tipo Tiptronic System Porche, in alternativa ad un manuale a sei rapporti.
Il test tra Faro, l’Algarve e la vertiginosa e ventosissima punta San Vicente, ha messo in luce la silenziosità dei propulsori (abbiamo guidato i benzina da 2 e 3 litri, quest’ultimo con cambio automatico, e il 2,2 a gasolio), salvo fruscii aerodinamici provenienti dagli specchietti retrovisori esterni alle alte velocità, e soprattutto l’economicità del turbodiesel, che richiede di media, nel misto, sei litri di carburante per percorrere cento chilometri.
Gasolio, il leone ci crede E’ questa la motorizzazione su cui Peugeot punta per fare numeri importanti in Italia e, possibilmente, dare del filo da torcere alle concorrenti, prime fra tutte, Alfa 156 e Volkswagen Passat. Lo fa anche con tanta sostanza e credendo nel valore del concetto di sicurezza, sia attiva che passiva. Così la “magnetica” 407 è arricchita da nove airbag (quello dispari è sul piantone dello sterzo e protegge le ginocchia del guidatore), cinture con doppio allarme per il mancato inserimento, chiusura automatica di portiere e bagagliaio superati i 10 chilometri orari, ma anche sospensioni sofisticate, come i gruppi molle/ammortizzatori inclinati e pressurizzati a gas (nel sei cilindri la regolazione è elettrica e varia a seconda delle diverse situazioni stradali e di guida).
Immancabili le sigle (dall’ABS all’ESP) dei sistemi elettronici votati a garantire stabilità e spazi di frenata ottimali. Ed in effetti, sollecitata oltre il dovuto sulle tortuose strade dell’interno del Portogallo, la 407 ha risposto come una coupè (cioè con traiettorie pulite e inclinazione contenuta, soprattutto con l’opzione “sport” che interviene su sospensioni e rapporti con il cambio automatico) più che come una tranquilla berlina. Il leone crede molto nella 407, anche perché la serie “4” ha segnato la storia della casa francese, che si dice sicura di meritare con questa vettura un ruolo da protagonista nel segmento M2, che nel 2003 ha rappresentato quasi il12% del mercato italiano, con 270 mila vetture (e supremazia netta del diesel, che ha conquistato oltre il 90% delle immatricolazioni).
La 407 debutterà a giorni con una gamma di 18 versioni, risultato dell’incrocio di cinque motorizzazioni, quattro cambi (meccanici a 5 e 6 rapporti, automatici a 4 e 6 rapporti) e quattro allestimenti (Confort, Sport, Sport Pack Tecno ed Executive). I prezzi oscilleranno tra i 20.700 euro della 1,8 benzina (allestimento Confort) ai 29.800 della tremila automatica. Il 2,2 a gasolio costerà 25.800 euro (27.000 con il cambio automatico).
Ed ecco le foto della station Chi, comunque, non si rassegna alla berlina, non avrà molto da aspettare: in autunno arriva la 407 station wagon, con un prezzo di 1.200 euro superiore a quello della tre volumi. A Faro c’era la versione statica: in questo caso la “Miss” esibisce oltre che il grande sorriso, anche una linea invidiabile. Giudicate voi.

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