Smart Forfour: Test Drive

Cinque propulsori, due diesel Due diesel a tre cilindri, con una cilindrata di 1,5 litri e una potenza rispettivamente di 68CV e 95 CV e tre motori a benzina con cilindrate da 1,1 litri, 1,3 e 1,5 litri e potenze da 75 CV a 109 CV. Il motore con 1,1 litri di cilindrata è a tre cilindri, gli altri due sono a quattro cilindri. La gamma dei motori a benzina è completamente di nuova concezione e nasce da una coo-perazione tra Mitsubishi e DaimlerChrysler. Le due motorizzazioni diesel, invece, sono asso-lutamente identiche dal punto di vista meccanico ma si differenziano nella diversa configu-razione della centralina elettronica. Da segnalare che tutte le motorizzazioni rispettano la normativa antinquinamento Euro4.
Per quanto riguarda il cambio, i sequenziali elettroattuati, visti di serie su tutte le Smart fino ad oggi, lasciano il posto ad un tradizionale cambio manuale a cinque marce. A richiesta, comunque, è disponibile il cambio manuale automatizzato a sei rapporti sof-touch plus. Quest‘ultimo non necessita del pedale della frizione, poiché l‘innesto e il disinnesto della frizione sono affidati ad un motorino elettrico. Anche il cambio automatizzato consente di cambiare marcia manualmente spostando semplicemente la leva in avanti per passare alla marcia superiore e all‘indietro per scalare.
A richiesta è disponibile il cambio con comandi al volante (i cosiddetti shift paddle), che consente di cambiare marcia senza togliere le mani dal volante, a tutto vantaggio di una maggiore sicurezza di guida. I due comandi (shift paddle) si trovano sul retro del volante: con il comando destro si passa alla marcia superiore, con quello sinistro si passa alla marcia inferiore.
ESP di serie Tutti i modelli smart forfour sono equipaggiati di serie con il sistema elettronico di controllo della stabilità (ESP), che si avvale dell‘intervento di frenata selettiva per stabilizzare la vettura. L‘ESP comprende inoltre altre importanti funzioni, quali il sistema elettronico di ottimizzazione della frenata (Brake Assist idraulico), il bloccaggio del differenziale, il Cornering Brake Control (regolazione della pressione frenante sulle singole ruote in caso di frenata in curva), il sistema antibloccaggio freni (ABS) con ripartitore elettronico della forza frenante.
Tutte le versioni sono dotate di servosterzo elettrico, che aumenta sensibilmente il comfort di sterzata, riducendo le forze da applicare al volante in particolare durante le manovre. Il servosterzo elettrico, inoltre, presenta dei vantaggi rilevanti in termini di peso, ingombro e consumo di carburante rispetto ai sistemi elettroidraulici tradizionali.
Sport…a richiesta Il pacchetto Sport, disponibile a richiesta, esalta la guida dinamica e il look sportivo. Il pac-chetto comprende, tra l‘altro, un kit per l‘assetto ribassato, cerchi da 6,5 x 16, vetri sfumati di blu, volante e pomello del cambio in pelle, a tutto vantaggio di un tocco di sportività in più sia negli esterni che negli interni.
Su strada E’ nata per piacere e probabilmente piacerà. Le sue forme, altro non sono che quelle della Fortwo appilicate ad superfice decisamente più ampia, ma gli sguardi che ci hanno guardato incuriositi per le vie di Roma sembrano essere di buon auspicio. A dir la verità, gli stessi sguardi studiavano, non senza un accenno di sorriso, le biposto nel 1998 e le Coupè/Roadster nel 2003, ma visto e considerata la “normalità” dell’auto in questione, è auspicabile che l’attenta curiosità si trasformi in successo.
In ogni caso, anche se non è molto originale rispetto a quanto proposto da Smart fino ad oggi, questa Forfour spicca anche nei confronti della più aggressiva concorrenza, grazie a particolari ad effetto come il tetto di vetro, il cambio automatico sequenziale, la possibilità di variare il colore velocemente, e non ultimo il design dell’arredamento interno, “fotocopiato” dai progetti della sorellina biposto, ma ben fatto da un punto di vista della scelta dei materiali.
Non sarebbe guastata, comunque, un po’ più di cura nella definizione di alcuni dettagli e negli accoppiamenti tra i vari elementi: la qualità, come certificato dall’Automobil Club tedesco ADAC, non è più “roba germanica”, considerando che ai primi sette posti della classifica, 38000 automobilisti tedeschi hanno indicato altrettante marche nipponiche.
Lo spazio a bordo, nonostante le ridotte dimensioni esterne, è abbondante per chi siede davanti, ma anche per chi trova posto dietro, grazie anche alla possibilità di far scorrere longitudinalmente di 15 cm il divano.
La posizione di guida è piuttosto rialzata rispetto alla media, e consente facili salite e discese dalla vettura ed un buon controllo del traffico.
La guida della vettura è molto semplice. Il cambio manuale è molto morbido negli innesti, così come è morbida la frizione, ma è chiaro che in moltissimi clienti opteranno per il cambio automatizzato, che evita lo stress da frizione e cambio, in particolar modo nel traffico cittadino.
Rispetto a quanto Smart ci aveva abituato, questo cambio, dotato di comandi al volante, risulta decisamente più veloce nei passaggi di marcia e nella logica di gestione della modalità completamente automatica.
Il propulsore protagonista della nostra prova, dislocato anteriormente, è un 1.5 a benzina da 95 puledri, molto valido quanto a prestazioni ma un po’ rumoroso superata quota 4000 giri.
Da un punto di vista dinamico, anche Forfour non tradisce quanto ammesso dai tecnici Mitsubishi per la nuova Colt: molta attenzione, infatti, è stata riposta nei confronti della resa prestazionale, a costo di perdere qualche valido punticino alla voce comodità. La Forfour è molto agile, reattiva al volante e ben incollata alla strada, non senza un minimo accenno di sottosterzo, presto corretto dal sistema ESP, sempre vigile.
Prezzi Dulcis in fundo i prezzi che non sono propriamente popolari partendo da circa 12.000 euro per arrivare a quasi 16.000 se si vuole una Forfour adeguatamente accessoriata. Per gli interessati, ricordiamo che la prima Smart a quattro porte sarà in vendita a partire dal 24 aprile.

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