Speciale: Audi TT vs. Alfa GT

Credete nelle coincidenze? Può capitare che il parco macchine della redazione si onori di annoverare contemporaneamente un’Audi TT 3.2 Quattro con cambio DSG e un’Alfa Romeo GT 2.0 JTS Selespeed. Naturalmente a noi di Infomotori è venuto spontaneo metterle a confronto. Visto il divario di potenza e prezzo tra le due vetture, l’obiettivo per una volta non era stabilire quale vada più forte o quale sia meglio comprare, ma confrontare le emozioni e sensazioni offerte da due eccellenti progetti frutto di differenti filosofie e scuole progettuali.
Alfa GT: una trazione anteriore sviluppata in pista Fino a pochi anni fa qualsiasi appassionato avrebbe storto il naso di fronte a una sportiva a trazione anteriore, ma va riconosciuto ad Alfa Romeo il merito di avere sfatato questo luogo comune, forte di un know how che deriva direttamente da anni di vittorie conquistate nel campionato europeo turismo con la 156.
Lo schema delle sospensioni, molto efficace, prevede all’anteriore una soluzione a quadrilatero alto e dietro un McPherson, con aste trasversali a lunghezza differenziata. La scelta dello schema a quadrilatero per la sospensione anteriore risponde ad un preciso obiettivo: ottenere la massima tenuta laterale, grande efficacia e precisione nella risposta dello sterzo, eccellente motricità, e allo stesso tempo assorbire e smorzare in modo corretto le asperità stradali.
A regalare emozioni, sull’Alfa GT in prova, è un generoso 2.0 litri capace di ben 165 CV a 6.400 giri/min, con una coppia massima di 206 Nm a 3250 giri/min. A impreziosire il quadro tecnico è inoltre il cambio Selespeed a sei marce, che consente di cambiare manualmente agendo sulle levette dietro il volante (con due differenti programmi di funzionamento, normale e “sport”) oppure di affidarsi completamente alla gestione elettronica.
Audi TT: meccanica nobile Nella sua massima evoluzione, la TT è un piccolo concentrato di tecnologia. Il propulsore, ad esempio, con 250 CV e 320 Nm di coppia massima è un V6 moderno, caratterizzato dallo stretto angolo tra le bancate (solo 15°) e dotato, tra le altre cose, di un controllo della fasatura della valvole in grado di garantire ottimi risultati per quanto riguarda la distribuzione della coppia su tutto l’arco di utilizzo.
La potenza, come da tradizione della Casa, viene trasferita alle quattro ruote, mentre il cambio DSG (Direct Shift Gearbox) vanta una sofisticata gestione elettronica che sovrintende al funzionamento di due frizioni. Anche in questo caso il pilota può scegliere tra una modalità manuale-sequenziale – sempre con comandi al volante – oppure automatica, potendo contare comunque su cambiate fulminee e molto fluide.
Prestazioni e costi Come anticipato, le due vetture – con le motorizzazioni provate – non sono esattamente dirette concorrenti, in quanto sarebbe stato più corretto confrontare l’Alfa GT 2.0 JTS con la TT 1.8 da 180 CV e trazione anteriore, oppure all’opposto il V6 di casa Audi con il rabbioso sei cilindri italiano di 3.2 da 240 CV. Per gli amanti delle statistiche, comunque, segnaliamo che l’Audi TT 3.2 DSG scatta da 0 a 100 kmh in 6,4 secondi e raggiunge una velocità massima autolimitata pari a 250 km/h, il tutto a listino per poco più di 45 mila euro.
L’Alfa Romeo 2.0 JTS Selespeed, invece, tocca i 209 km/h di velocità massima e passa da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi, mentre per portarsela a casa sono sufficienti poco più di 32 mila euro.
Ma è finalmente venuto il momento di lasciare da parte le cartelle stampa per esaminare “dal vivo” le protagoniste di questo confronto.

Stile Prima di mettere in moto, c’è giusto il tempo per osservare il design delle due carrozzerie. Nata quasi sei anni fa, la TT continua a esibire una carrozzeria originale, che affascina per le sue linee raccolte e priva di inutili orpelli. Decisamente riuscita, poi, è la caratterizzazione sportiva della versione 3.2, con un diverso spoiler anteriore – completo di prese d’aria supplementari per i freni – un nuovo estrattore posteriore e un alettone un po’ più ampio.
Da parte sua, l’Alfa Romeo esibisce una carrozzeria muscolosa senza indulgere in inutili orpelli, con un effetto che cambia molto in funzione del colore: sportiva tutta grinta con il rosso dell’esemplare in prova, coupè elegante con tonalità più neutre. Molto bello, come sempre, il frontale costruito attorno allo storico scudetto della Casa, così come i passaruota leggermente allargati, per conferire all’insieme la necessaria grinta.

Interni Su questo fronte l’Alfa GT fa valere le dimensioni più generose della carrozzeria, sia in lunghezza (+45 cm) che in altezza (+1), per offrire un abitacolo più spazioso, soprattutto per i posti dietro (che sulla TT posso accogliere di fatto solo due bambini, mentre sull’Alfa lo spazio è simile a quello della 156…), e un bagagliaio più capiente (320 litri contro 220), grazie anche all’assenza del differenziale posteriore sull’italiana.
Osservando la plancia, inoltre, emerge la differenza di età tra i due progetti, con l’Alfa Romeo che offre un ampio schermo per il sistema di comunicazione integrato e la regolazione separata della temperatura per il lato destro e sinistro.
Sulla TT, il cui abitacolo del resto punta volutamente su un design piuttosto minimalista, mancano queste raffinatezze, ma il colpo d’occhio degli inserti in alluminio combinati ai rivestimenti in pelle continua a essere di grande effetto.
La plancia dell’italiana esibisce un design comunque originale, senza dimenticare che l’ambiente è più luminoso e i rivestimenti in pelle, di eccellente qualità, si estendono anche alla consolle… Un’ultima annotazione riguarda la posizione di guida, che sulla TT è più bassa e distesa (soprattutto per i guidatori di statura medio-alta), regalando ulteriori emozioni ma penalizzando maggiormente la visibilità. Proprio questa, del resto, è il vero punto debole della tedesca, a causa dei cofani anteriori e posteriori smussati, abbinati a finestrini dalla superficie ridotta e ampi montanti.

Al volante Dire che la AlfaGT tenga fede alle aspettative è praticamente scontato. E non tanto per le indiscutibili e celeberrime doti motoristiche, ma anche per il piacere di guida assicurato da telai e sospensioni che mirano ad evidenziare il piacere di guidare, senza dimenticare un occhio di riguardo al confort di bordo. La qualità che più impressiona della GT è la stabilità. Non c’è verso, infatti, di farle perdere direzionalità, di metterla in crisi con improvvisi rilasci dell’acceleratore o brusche frenate durante “corposi” appoggi in curva. La GT è una vettura sana, che risponde a qualsiasi maltrattamento con dolcezza, mettendo a proprio agio anche il più inesperto degli automobilisti.
Il duemila JTS spine forte, anche se richiede una guida sportiveggiante, con l’ago del contagiri tra i 3.000 ed i 6.000 giri. La spinta incolla letteralmente al sedile, mentre il cambio Selespeed sembra fare di tutto per assecondare le esigenze dei più sportivi, con una modalità “Sport” pronta a sparare dentro le marce – sia in salita sia in discesa – con la grinta del fratellone Cambiocorsa montato su Ferrari e Maserati…il tutto accompagnato da un sound di aspirazione e di scarico e tipicamente Alfa Romeo.
La TT approccia la sportività in modo completamente diverso. Rispetto all’Alfa è più silenziosa e da la sensazione di essere più “precisina” e regolare nel funzionamento. Il propulsore 6 cilindri a V stretta gioca indubbiamente a favore di questa sensazione ed anche il cambio DSG dimostra di essere stato progettato e messo a punto in modo eccezionale.
Si va tranquillamente a passeggio, dunque, ma se si decide di fare sul serio, di birra ce n’è tanta…anche se per misurarla bisogna affidarsi al responso del tachimetro. La sua linearità, infatti, fa subito pensare ad una dotazione di CV non certo in linea con quanto dichiarato nel libretto di circolazione…
In termini di tenuta di strada, i limiti della TT, nonostante la trazione integrale, sono più avvertibili. Contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere, la vettura è leggermente sottosterzante in entrata ed in uscita di curva, mentre in appoggio la stabilità è a livello della rivale italiana. Ottimo infine, anche il comportamento dell’impianto frenante.

Prezzo Senza mettere a confronto diretto i prezzi delle vetture in prova, è comunque possibile analizzarne i listini facendo le dovute proporzioni. Su questo fronte, si scopre che Audi fa pesare non poco i maggiori contenuti tecnologici della propria vettura: due cilindri in più, la trazione integrale e un cambio che è un vero gioiello si fanno sentire una volta su strada, tuttavia gli oltre 12 mila euro di divario rispetto alla comunque eccellente Alfa Romeo GT appaiono solo in parte giustificati, con l’italiana che esibisce un interessante rapporto qualitàprezzo.
In redazione il dibattito continua… Naturalmente due sportive autentiche ma così diverse non potevano non scatenare il dibattito anche nella redazione di Infomotori.com…

Io comprerei l’Alfa Romeo perché… Che dire. Due vetture eccezionali, anche se per aspetti radicalmente diversi. La Audi TT mette sul piatto un design davvero stupefacente ed un reparto tecnico da “urlo”, ma la GT non è certo da meno ed ha, a mio parere, quel quid di sportività in più tipicamente italiana. Le sue forme richiamano immediatamente alla memoria la mitica Giulietta – una vettura che ha fatto la storia dell’automobilismo sportivo -, grazie ad un profilo deciso e muscoloso ed uno scudetto anteriore che è…tutto un programma.
Motori? Il quattro cilindri duemila Alfa Romeo non ha certo bisogno di presentazioni, ed ora che è stato “completato” con l’arrivo dell’iniezione diretta JTS, rappresenta una delle migliori proposte della sua categoria. Lo stesso discorso vale anche per il celeberrimo V6 3.2 litri da 240 CV, ed anche per il 1.9 turbodiesel M-JET da 150 CV, che trovo inarrivabile: chiunque abbia la fortuna di guidarlo lo ricorda…con piacere, senza dimenticare che le sue caratteristiche si abbinano alla perfezione alle caratteristiche della GT, che sa essere coupè quando si mette un mattone al posto del piede destro e sa essere…156…quando si desidera andare a passeggio.
A passeggio…sì, ma con famiglia o amici. La GT offre un abitacolo molto spazioso oltre che luminoso, ed anche il vano bagagli è davvero enorme, grazie anche alla possibilità di abbattere gli schienali posteriori. Come se non bastasse, in termini di tecnologia la lista degli accessori permette di personalizzare l’abitacolo con tutti gli ultimi ritrovati tecnici.
Il prezzo di listino, infine, è la ciliegina sulla torta: 27.500 euro per la 1.9 M-JET in allestimento Impression…

Io comprerei l’Audi perché… Perché anche se ha già qualche anno sulle spalle continua a emozionare con una carrozzeria dal design irripetibile. L’abitacolo, poi, non è da meno: è stretto? Diciamo che calza come un guanto… Mancano certe raffinatezze come il sistema multimediale? C’è tutto quello che serve davvero e ogni cosa funziona egregiamente. Il resto è solo “cinema”, cose superflue quando ci sei solo tu, lei – intesa come TT, non come fidanzata – e la strada. E grazie al bellissimo abbinamento tra i rivestimenti in pelle con gli inserti in alluminio anche dopo molto tempo ci si sorprende a guardarsi intorno, mentre si è in coda ai semafori, con un gran sorriso stampato sul volto.
La trazione integrale, poi, è un elemento di sicurezza da non sottovalutare, soprattutto quando il fondo è bagnato, mentre il cambio DSG è un vero gioiello: velocissimo e altrettanto fluido, consente cambiate fulminee senza mai uno “strappo”.
L’unico piccolo rammarico – ma il discorso vale anche per il Selespeed – riguarda quello che forse si perde con i moderni cambi manuali a gestione elettronica: una volta, soprattutto sulle sportive, ogni cambio di marcia rappresentava una piccola sfida, un gioco di abilità che richiedeva la perfetta coordinazione di gambe, braccio e orecchio, la capacità di cambiare al regime migliore per minimizzare la caduta di giri, vincere la resistenza di una frizione spesso pesante ed evitare che il cambio di impuntasse. I due cambi messi alla prova in questo test consentono di superare brillantemente tutte queste difficoltà, sono maledettamente efficaci nella guida sportiva e altrettanto confortevoli, ma ogni tanto viene il dubbio che sia tutto un po’ troppo asettico, un gran bel videogioco.
05/11/2004 G.B. – E.P.

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