Speciale: Euro 3 – Euro 4

E’ il tormentone del momento: Euro 4 o no? Poter circolare liberalmente o dover lasciare in garage le amate quattro ruote? Le misure sempre più frequenti di restrizione al traffico e la decisione, in molte città, di esentare da targhe alterne e blocchi alla circolazione le vetture Euro 4 hanno fatto diventare la questione di stretta attualità, complici anche alcune recenti campagne pubblicitarie delle Case.
Ma quali sono i modelli già in regola con la normativa Euro 4, che diventerà obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2006? Per fare chiarezza e aiutarvi a scegliere in modo più consapevole la vostra prossima auto, Infomotori vi propone l’elenco completo e aggiornato di tutti i modelli e motorizzazioni oggi in listino già a norma.
Puntualmente, con la stagione invernale in tutte le principali città italiane – ma anche nei capoluoghi minori – la concentrazione di particelle inquinanti disperse nell’aria ha superato la soglia di guardia, riproponendo il tema delle restrizioni alla circolazione e più in generale quello della promozione dei veicoli a basso impatto ambientale. Se sul primo fronte gli esperti sono concordi nel ritenere le ormai famose “targhe alterne” dei semplici palliativi, spesso nemmeno sufficienti a riportare in modo duraturo la situazione sotto controllo, il secondo tema vede attivamente impegnati da una parte tutti i principali costruttori di automobili, dall’altra la stessa Unione Europea, che nel corso degli anni ha fissato standard sempre più restrittivi in materia di emissioni inquinanti per l’omologazione dei nuovi modelli.

Dal 1° gennaio 2006 Euro 4 per tutti Già dal 2001 è in vigore lo standard Euro 3, più restrittivo rispetto all’Euro 1 (la normativa che impose di fatto l’adozione del catalizzatore) e alla sua evoluzione Euro 2, mentre dal 1° gennaio 2006 lo standard di riferimento sarà costituito dalla normativa Euro 4. Naturalmente le vetture non omologate Euro 4 potranno comunque essere utilizzate, ma tra pochi anni, in caso di blocchi alla circolazione, potrebbero essere le prime a venire “stoppate”, come avviene già oggi per i veicoli non catalizzati.
Un problema, questo, di cui i costruttori sono ben consapevoli, al punto che l’immatricolazione di veicoli in regola con lo standard Euro 4 è già iniziata da tempo, mentre le “vecchie” Euro 3 nei prossimi mesi sono destinate a essere smaltite attraverso consistenti sconti praticati dai concessionari. In questo caso, starà al consumatore valutare l’opportunità di aderire a una promozione sulla carta particolarmente allettante, ma che potrebbe rivelarsi un boomerang di qui a pochi anni.

Informazioni più dettagliate sulle emissioni corrispondenti alle diverse normative di riferimento sono disponibili sul portale dell’ACI, nella sezione dedicata al Centro Studi della Fondazione Filippo Caracciolo
Cosa verificare Per accertare l’omologazione della propria nuova autovettura è sufficiente controllare il libretto di circolazione (secondo riquadro della carta di circolazione, al punto V9) che riporta la sigla corrispondente alla normativa che la vettura rispetta. Queste, in sintesi, le principali diciture possibili:
Euro1 91/441 – 93/53 Euro2 94/12 – 96/69 – 98/77 Euro3 98/69 – 98/77 – rif. 98/96 Euro4 98/96B – 98/77 – rif. 98/96
Per le auto usate, tuttavia, le cose possono essere più complicate, in quanto solo a partire dal 1996 le carte di circolazione riportano le direttive riguardanti le emissioni, nella parte dedicata alla descrizione delle caratteristiche tecniche del veicolo, mentre è solo del 1999 l’introduzione del “modello unificato europeo” con indicata al punto V9 la sigla della direttiva europea a cui il veicolo è conforme. In caso di dubbi, quindi, il consiglio è quello di rivolgersi per chiarimenti all’Ufficio locale della Motorizzazione Civile, mentre per ulteriore garanzia l’ideale sarebbe riuscire a far firmare al concessionario una dichiarazione in cui si attesta che la vettura acquistata è conforme alle direttive euro3 o euro4.

Automobile e ambiente possono convivere Al di là delle problematiche normative, un utilizzo corretto dell’automobile e una maggiore diffusione di modelli “puliti” potrebbero essere ben più efficaci dei tanti blocchi alla circolazione che affliggono quasi tutte le città italiane.
Per quanto riguarda il primo aspetto, di particolare interesse è la “Guida al risparmio di carburante ad alle emissioni di CO2” elaborata dal Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti, che oltre a contenere alcuni consigli sul comportamento da tenere al volante per ridurre le emissioni nocive presenta anche l’elenco dei modelli più “puliti”.

Allo stesso tempo, di grande interesse sono i vantaggi costituiti da veicoli che utilizzano fonti di energia alternative rispetto ai tradizionali benzina e diesel.
Metano e GPL Senza pensare a soluzioni futuristiche, metano e GPL rappresentano due alternative di grande interesse, sia sul fronte del contenimento dei costi di gestione sia per la riduzione delle emissioni inquinanti, che presentano livelli particolarmente bassi, al punto che generalmente i blocchi alla circolazione non riguardano i veicoli alimentati a benzina o GPL. Il tutto senza penalizzare in modo significativo le prestazioni nell’uso normale, né la possibilità di usufruire dei parcheggi sotterranei, nel caso dei mezzi più recenti, conformi alle omologazioni comunitarie oggi in vigore.
Di fronte a questi vantaggi negli ultimi anni l’interesse degli automobilisti è cresciuto in modo significativo e di pari passo i principali costruttori hanno iniziato a proporre nei propri listini modelli equipaggiati fin dall’origine con l’alimentazione a metano (basti pensare al notevole impegno di Fiat, con Punto, Multipla e Doblò) o GPL (è il caso ad esempio di Subaru, con la Forester e la Legacy Bi-fuel ).

Ibrido: un futuro che è già realtà Tecnologicamente all’avanguardia, amiche dell’ambiente e – perché no – anche trendy: le auto ibride, ossia dotate di un motore elettrico abbinato a un normale propulsore a benzina o diesel, iniziano finalmente a essere una realtà utilizzabile sulle strade di tutti i giorni. In questo caso, la disponibilità dell’alimentazione tradizionale garantisce prestazioni e autonomie di elevato livello, mentre l’utilizzo del solo motore elettrico consente di muoversi anche durante i blocchi alla circolazione. L’uso congiunto dei due propulsori, infine, consente di contenere al minimo i consumi.
Di fronte a questi vantaggi, non stupisce che la tecnologia ibrida susciti da tempo l’interesse di molti costruttori, a partire da quelli giapponesi. Toyota e Honda, infatti, sono state le prime case a commercializzare – anche in Italia – veicoli dotati di questa soluzione e oggi le loro vetture ibride, giunte alla seconda generazione, hanno tutte le carte in regola per suscitare l’interesse di un numero maggiore di consumatori. Toyota, in particolare, propone la seconda serie della Prius, recentemente eletta Auto dell’Anno 2005, mentre Honda, dopo l’avveniristica coupé Insight, propone la Civic IMA, vettura ibrida con prestazioni e l’abitabilità perfettamente in linea con le altre berline a quattro porte di cilindrata media.

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