Speciale: FUORI I FUORISTRADA!

Sono poche le cose che non passano mai di moda, forse perchè sono entrati nella categoria dei miti: la minigonna, i jeans, la Coca-Cola, e poche altre.
I SUV, ossia gli Sport Utility Vehicles, sono oggetti di moda destinati prima o poi (ma speriamo prima) ad essere dimenticati, soppiantati, relegati ad una quota di mercato che non sia quella attuale, pari ad uno straordinario 5% (ma gli addetti ai lavori li danno al 10% entro il 2007…)
La moda del SUV ha contagiato il Vecchio Continente da meno di una decina di anni: prima queste grosse ”vetture” erano confinate all’interno delle Highways degli Stati Uniti, mercato per cui erano state concepite.In effetti i primi SUV altro non sono che la riedizione civilizzata e un po’ più confortevole dei più grossi pick-ups d’Oltreoceano.

Soffrono gli spazi ristretti
Tecnicamente tradiscono la parentela con i mezzi da lavoro: sospensioni poco raffinate benchè resistenti agli usi gravosi, tenuta di strada appena sufficiente, consumi elevatissimi e prestazioni poco entusiasmanti. Insomma veicoli adattissimi al traffico con velocità da bradipo del nuovo continente, dove di spazio ce n’è in sovrabbondanza e muoversi con pachidermi lunghi anche sei metri e pesanti tre tonnellate non è un grosso problema.
Le Case europee e giapponesi hanno però fiutato le potenzialità di questa nicchia di mercato, ed hanno iniziato ad esplorarla, seppur timidamente, con qualche sparuta proposta. Da lì il passo è stato breve: per prima è arrivata Mercedes con la ML, costruita addirittura in uno stabilimento ad hoc a Tuscaloosa, in Alabama; poi è arrivata BMW con la bestseller X5 (anch’essa – guarda caso – costruita negli USA, a Spartanburg); le ultime in ordine di tempo sono state Volkswagen Touareg e la cugina Porsche Cayenne (prodotte invece nella meno esotica Ungheria, sempre per ragioni di costi); anche i giapponesi avevano fatto breccia con i loro fuoristrada rimarchiati attraverso i loro brand di lusso (Toyota con Lexus, tra i tanti).

Salgono le vendite, ma anche le critiche
I risultati delle vendite sono stati premianti davvero per tutti, sia in America che qui da noi: basti pensare che in Italia ogni anno si vendono in media oltre 125.000 SUV, e tra questi la più venduta nel segmento è la compatta Toyota Rav 4.
La storia dei SUV non è fatta solo di vendite in continuo rialzo e di successi commerciali: ormai da qualche anno l’opinione pubblica, soprattutto negli USA, viene costantemente sensibilizzata sui (molti) aspetti negativi di questi mastodontici veicoli; prima di tutto è stata evidenziata la scarsa sicurezza attiva che i SUV derivati dai pick-ups possono offrire.
L’ente americano per la sicurezza stradale, il famoso NHTSA, ha sostenuto diversi test per evidenziare come alcuni veicoli di questa categoria siano a forte rischio di ribaltamento, per via del baricentro alto e della scarsa efficienza delle sospensioni (è di pochi giorni fa la notizia di una sentenza di una corte americana, che ha condannato la Ford a risarcire con diversi milioni di dollari una donna rimasta paralizzata dopo un ribaltimento avvenuto mentre guidava un loro SUV).

Prove simili sono state effettuate anche in Europa da riviste specializzate e da enti preposti alla sicurezza dei veicoli sui SUV europei e giapponesi, ed anche in questo caso il giudizio è stato praticamente lo stesso: i SUV ne escono come mediamente meno sicuri e meno stabili rispetto alle berline.
Dopo l’ 11 settembre 2001 i SUV sono diventati bersaglio anche dei movimenti contro il terrorismo: il loro consumo spropositato andrebbe ad arricchire le multinazionali che acquistano il petrolio nei Paesi Arabi, finanziando indirettamente le organizzazioni terroristiche. La grandissima sete di carburante dei SUV ha attirato su di sé anche le ire delle organizzazioni ambientaliste, che li indicano come una delle principali fonti di inquinamento dei centri urbani.

Le alternative non mancano
Quanto detto finora dovrebbe convincere anche i meno sensibili e meno esperti del panorama automobilistico che esistono ben poche ragioni, al di là del puro piacere estetico personale, che suggeriscano o rendano preferibile l’acquisto di un SUV invece di, per esempio, una station wagon di pari prezzo o caratteristiche con trazione integrale permanente (molte ed allettanti le proposte dalla nuovissima Alfa Romeo Crosswagon Q4, alla Volvo XC 70 passando per le tedesche Audi Allroad e Bmw Serie 3x).
Gli italiani tuttavia sono facilmente influenzabili in campo di scelte automobilistiche, e la moda dei SUV ha contagiato profondamente anche loro: chi prima guidava una veloce e potente berlina ora si accomoda quindici centimetri più in alto, su uno di questi incrociatori da autostrada (tanto sugli sterrati o sulla neve ci andranno una volta nella vita, magari con grossi disagi causa le ruote maggiorate che rendono pochi fiocchi di neve un ostacolo insormontabile…), gratificato con una sensazione di “dominio” della strada e di effimera invulnerabilità.

Salvo poi fare i conti con una massa superiore di quasi una tonnellata, che in qualche modo andrà frenata (per non parlare delle conseguenze in caso di collisione), difficoltà di manovra (le strade del centro storico delle città italiane non sono certo paragonabili alla Avenue of Americas di New York piuttosto che al Sunset Boulevard di L.A.). Per non parlare dei posti auto o dei box, che sono progettati per la larghezza e l’altezza delle “automobili”, e non certo dimensionati su quelle di un veicolo commerciale; con la conseguenza che spesso e volentieri i SUV occupano parcheggi più larghi di loro o non entrano nei garage di proprietà….
Ma tutto questo evidentemente può passare in secondo piano, se si vuole girare con questi scatoloni 4×4 alti anche due metri, che permettono di avvicinarsi, almeno nell’immagine, al VIP del momento (solitamente un calciatore) e di rendergli la pariglia sul suo stesso terreno di gioco: farsi vedere, sul lungomare della località balneare più alla moda, ma anche al parcheggio del ristorante di lusso della città o nella zona riservata alle macchine di lusso del locale notturno del momento.

Nemici del traffico cittadino
Da qualche tempo in Europa è sorto un movimento (per ora nulla di “istituzionale”) che mira se non a farli sparire dalle strade, almeno a tenerli lontano da centri delle città, penalizzandoli nei modi più disparati: a Parigi il sindaco vuole precludergli l’accesso al centro città (e Londra pare che seguirà a ruota); in Danimarca sono stati vietati i bull-bars (accessorio molto in voga che conferisce al SUV un’aria da mezzo corazzato ultracromato). Da più parti si vocifera di proposte di superbolli, una tantum da migliaia di euro, ulteriori limitazioni alla circolazione.
Ben vengano tutte le proposte, specialmente le più sensate e meglio attuabili, se servono a restituire la visuale (siete mai stati incolonnati dietro ad un SUV? Oltre alla targa e ai tubi di scarico, riuscivate a vedere dell’altro?), e soprattutto le strade ed i parcheggi alle berline, alle spider, alle station wagon, categorie di automobili quasi dimenticate dai designer, impegnati a scervellarsi sul modo di differenziare uno scatolone a quattro ruote rispetto ad un altro, quando potrebbero sbizzarrirsi su tipi di auto che hanno fatto in passato la fortuna degli atelier dei carrozzieri e che hanno contribuito a creare l’immagine dei vari marchi.

E perchè no, anche ridare agli appassionati un po’ di piacere di guida di un’auto, vera….
La provocazione è lanciata ed invitiamo i nostri lettori a dare il proprio giudizio all’interno del nostro forum dove potrete dire se, secondo voi, SUV sta per Sport Utility Vehicle o Solo Usati da Villani…
Personalmente confidiamo che la realtà stia nel mezzo e che gli italiani scoprano i vantaggi della trazione integrale in dimensioni ed altezze più contenute!
 

TAGS:

Sponsor

SEAT Ibiza
SEAT Ibiza
OFFERTA Con fari 100% LED e display touch da 8,25”

Sponsor

SEAT Ibiza
SEAT Ibiza
OFFERTA Con fari 100% LED e display touch da 8,25”
Seat
Seat Arona
SEGMENTO SUV
PREZZO a partire da 21.200€

Sponsor

Nissan JUKE
Nissan JUKE
OFFERTA Ad aprile Nissan triplica gli incentivi su Juke Full Hybrid.

Sponsor

Nissan JUKE
Nissan JUKE
OFFERTA Ad aprile Nissan triplica gli incentivi su Juke Full Hybrid.
Articoli più letti
RUOTE IN RETE